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09 aprile 2014

Ucraina, giallo sugli ostaggi a Lugansk

I servizi segreti ucraini: "In 60 nel palazzo governativo, sequestrati dai filorussi. Ma i separatisti negano". L'avvertimento di Kerry: "La Russia collabori o rischia un grande isolamento". Mosca: stop a preparazione militare o ci sarà la guerra civile. Il segretario di Stato americano: "Le proteste nell'est ucraino organizzate dalla Russia"

Prima il blitz a Donetsk dei filorussi, poi quello delle forze speciali ucraine che riescono a strappare la città ai separatisti. Quindi, l'azione a Lugansk: l'occupazione dei palazzi governativi. Intanto è giallo su sessanta persone che sarebbero state sequestrate dai filorussi nell'edificio del governo, lo segnalano i servizi segreti ucraini ma i manifestanti negano sia di avere le armi, sia di avere ostaggi. È così sempre più tesa la tensione nell'est ucraino, tanto che il segretario di Stato americano minaccia: "O la Russia collabora con la comunità internazionale, o rischia un grande isolamento".

Kiev "Deponete le armi"

Dopo l'intervento dell'esercito di Kiev a Donetsk, le autorità ucraine hanno lanciato un ultimatum: "Se non sarà possibile una definizione pacifica della situazione, saremmo costretti a ricorrere agli strumenti previsti dalla legge antiterrorismo", ha detto il capo dei gabinetto della presidenza ucraina, Serghei Pashinki. "Diamo l'ultima opportunità a questi signori affinché depongano le armi e lascino gli edifici". Il Parlamento ucraino ha anche inasprito le pene per chi promuove secessioni e separatismi, ma la tensione resta altissima in molte zone orientali, con lo spettro di una nuova Crimea.

L'avvertimento di Washington

Intanto oltreoceano la Casa Bianca annuncia un incontro in Europa tra i due capi delle diplomazie, Sergei Lavrov e John Kerry, per fare il punto sulla crisi. Il colloquio avverrà la settimana prossima. In attesa, Kerry condanna duramente la sommossa nell'est ucraino, dove ci sono "provocatori" e "agenti russi inviati per creare il caos". Quindi, il monito a Mosca: "La Russia ha l'opportunità di lavorare con la comunità internazionale per aiutare a costruire un'Ucraina indipendente. Se non sarà così, dovrà affrontare un più grande isolamento". Da Mosca, Lavrov si dice disponibile al dialogo con le nuove autorità ucraine, purché sia fissata l'agenda dei colloqui. Kiev anche è disponibile al dialogo, ma Mosca deve ritirare le truppe dalla Crimea e dal confine orientale. Dall'Europa invece, arriva solo l'avvertimento di Berlino: "Mosca eserciti la sua influenza perché le forze filorusse in Ucraina prendano le distanze da ogni forma di violenza'', queste le parole del portavoce di Angela Merkel. 

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