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16 mag, 2014

I diritti umani calpestati in Ucraina

I riflettori internazionali si sono un po' spenti sulla guerriglia nell'est del Paese, ma un rapporto Onu denuncia una situazione al limite del collasso.

I riflettori internazionali si stanno un po’ spegnendo sull’Ucraina, dopo il referendum promosso dai separatisti filo-russi. Ma La situazione nella parte orientale del Paese non è affatto tornata alla normalità. Anzi. Il governo di Kiev non ha mai negato l’intenzione di voler proseguire le operazione di riconquista delle città, terminate sotto il controllo delle milizie indipendentiste.

Le Nazioni Unite hanno così lanciato l’allarme sull’aumento di violazione dei diritti umani. «Principalmente a causa delle azioni di gruppi armati organizzati con la continuazione della retorica di odio e di propaganda che alimenta l’escalation della crisi in Ucraina. E c’è il potenziale pericolo che la spirale finisca fuori controllo», ha denunciato l’Onu in un rapporto redatto sulla situazione in Ucraina da alcuni osservatori presenti in zona.

Nel mirino delle violenze sono finiti soprattutto i gironalisti, “colpevoli” di raccontare la realtà. La liberà di espressione è messa ampiamente a repentaglio. «Nella maggior parte dei casi la polizia locale non ha fatto nulla per prevenire la violenza, mentre in altri casi ha apertamente collaborato con gli attaccanti», denuncia il dossier.

Insomma il clima è molto esplosivo anche per l’aumento dei rapimenti effettuati nelle città di Slovkyansk e Donetsk. Secondo le stime fornite dall’Onu sono diciassette le persone detenute illegalmente nell’ambito di questa guerriglia.

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