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10 febbraio 2014

L’Ue ribadisce l'allarme per la situazione ucraina, ma non parla di sanzioni

I 28 ministri confermano che l’Unione europea mantiene la sua presenza di alto livello per assistere tutte le parti nel loro sforzo per stabilizzare la situazione e fare uscire il Paese dalla crisi attuale. Intanto Mosca blocca le importazioni di pollame e altri prodotti alimentari da alcune imprese ucraine e limita le importazioni di carbone 

Allarme per la situazione dei diritti umani in Ucraina, per le violenze, le torture e le persone scomparse. Ma nessuna sanzione. È la posizione dei ministri degli esteri dell’Unione europea che fanno appello a tutte le parti a rinunciare alla violenza, da un lato affermando che "ogni dimostrazione deve essere perseguita con mezzi pacifici", dall'altro sottolineando che deve essere corretta "l'atmosfera di impunità" per le forze governative.

Nelle conclusioni i ministri ribadiscono l'offerta di firmare l'accordo di associazione e di libero commercio "appena l'Ucraina sarà pronta", precisando che l'accordo "non è lo scopo finale della relazione Ue-Ucraina".

I 28 poi affermano che la Ue "è pronta a proseguire i suoi sforzi con la comunità internazionale e le istituzioni finanziarie internazionali per assistere l'Ucraina, in linea con ben definite condizioni, a trovare un modo sostenibile per uscire dalla difficile situazione economica". Ma non c'è alcun accordo per una concreta offerta che possa controbilanciare quella del prestito russo da 15 miliardi di dollari.

I ministri poi confermano che l'Ue "resta attivamente impegnata con l'Ucraina e mantiene la sua presenza di alto livello per assistere tutte le parti nel loro sforzo per stabilizzare la situazione e fare uscire il paese dalla crisi attuale".

Mosca blocca l’importazione del pollame e del carbone dall’Ucraina

La Russia intanto ha bloccato le importazioni di pollame e altri prodotti alimentari da alcune imprese ucraine e ha limitato le importazioni di carbone dall’azienda Dtek. Lo fa sapere l'agenzia Interfax. I provvedimenti fanno seguito alle preoccupazioni manifestate dalla Russia sul debito ucraino nei suoi confronti, tornato a crescere sullo sfondo della crisi politica in atto a Kiev.

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