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http://chinadigitaltimes.net
February 4, 2014

L’ansia trionfa sulla legge nella repressione del Partito sugli Attivisti

Stanley Lubman commenta per China Real Time, che i recenti processi a Xu Zhiyong e ad altri attivisti del New Citizens Movement, mostrano come il partito continui a torcere l'uso del diritto e della procedura penale per soddisfare le esigenze percepite dal momento.

La decisione del Primo Tribunale di Intermediazione del Popolo di Pechino, di condannare l’attivista Xu Zhiyong a quattro anni di prigione per disturbo dell'ordine pubblico, perché incoraggiava i suoi sostenitori del Movimento Nuovi Cittadini a manifestare contro la corruzione non sorprende nessuno. La procedura penale ha la mano pesante per le violazioni della legge cinese che hanno segnato il caso, sia prima che durante il processo, erano parte integrante della legge cinese che spesso hanno segnato procedimenti contro attivisti che protestavano l’illegalità ufficiale. Gli avvocati della difesa sono stati esclusi dall’esame dei testimoni dell'accusa e dal chiamare testimoni della propria parte. Le autorità hanno anche violato la legge cinese tenendo processi separati, che hanno impedito ai convenuti di fornire testimonianze che potevano essere utili l’un l’altro alla loro difesa. La manipolazione strumentale del procedimento è tristemente familiare.

[ ... ] Il giro di vite su Xu e gli altri attivisti sociali, illustra uno degli aspetti più gravi dello stato attuale della procedura penale cinese: Il primato del partito nel processo penale è mostrato in tutta la sua forza quando viene esercitata sugli attivisti per presunta violazione dell'ordine pubblico, divulgazione dei segreti di Stato e altri reati contro la sicurezza del Partito Stato. Ciò significa che la politica del Partito continua a plasmare il comportamento e gli esiti dei procedimenti penali, con disprezzo per la giustizia procedurale. Il sostegno retorico del partito dello Stato di diritto, spesso esaltato nel Partito da dichiarazioni ufficiali è costantemente e palesemente violato nella pratica.


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February 4, 2014

Anxiety Trumps Law in Party’s Crackdown on Activists

At China Real Time, Stanley Lubman comments that the recent trials of Xu Zhiyong and other New Citizens’ Movement activists show how the Party “continues to twist the use of the criminal law and procedure to meet the perceived needs of the moment.”

The Beijing First Intermediate People’s Court’s decision to sentence activist Xu Zhiyong to four years in prison for “disturbing public order” by encouraging demonstrations against official corruption by his supporters in the New Citizens Movement surprises no one. The heavy-handed violations of Chinese criminal procedure law that marked the case, both before and during the trial, were part and parcel of the departures from Chinese law that have often marked prosecutions of activists protesting official illegality. Defense lawyers were barred from cross-examining prosecution witnesses and from calling witnesses of their own. The authorities also violated Chinese law by holding separate trials, which prevented the defendants from providing testimony that could be useful to one another’s defense.  The instrumental manipulation of procedure is depressingly familiar.

[…] The crackdown on Xu and other social activists illustrates one of the most serious aspects of the current state of Chinese criminal procedure:  The primacy of the Party in the criminal process is shown in full force when it is brought to bear on activists for allegedly violating public order, disclosing state secrets and other offenses against the security of the Party-State.  This means that Party policy continues to shape the conduct and outcomes of criminal cases, with disregard for procedural justice.  The Party’s rhetorical  support of the rule of law — often extolled in Party statements— is consistently and glaringly violated in practice.

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