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30 settembre 2014

Il Capo del governo chiede la fine delle proteste

Pechino annuncia che fornirà al governo di Hong Kong sostegno contro le manifestazioni "illegali". Migliaia occupano le piazze

Il capo del governo di Hong Kong Chun-ying Leung ha chiesto la "fine immediata" delle manifestazioni in corso. In una dichiarazione alla stampa, Chun-ying Leung ha sostenuto che "alcuni servizi essenziali" hanno avuto difficoltà a causa del blocco di alcune delle principali arterie messo in atto dai manifestanti.

"I leader della protesta avevano promesso che avrebbero messo fine al movimento se fosse diventato violento", ha sottolineato Leung che ha inoltre respinto l'invito a dimettersi che gli è stato rivolto dai gruppi democratici del territorio. Le dimissioni di Leung sono diventate la richiesta principale delle decine di migliaia di giovani che stanno protestando nelle strade dopo il brutale intervento della polizia di domenica notte, che ha provocato il ferimento di decine di persone. Leung ha aggiunto che il governo di Pechino - che ha l'ultima parola sul destino di Hong Kong - non cambierà idee per le manifestazioni. Il capo del governo - chiamato "chief executive" nel lessico politico del territorio - ha anche escluso un intervento contro i manifestanti dell'Esercito di liberazione popolare (Pla) cinese. "Ho piena fiducia nelle nostre forze di polizia", ha affermato.

Subito la replica dei leader della protesta studentesca per la democrazia che hanno espresso la volontà di incontrare il capo del governo Leung. Gli stessi leader hanno comunicato che i luoghi occupati in questi giorni verranno chiamati "Piazza della Democrazia".

Pechino invece annuncia che fornirà al governo di Hong Kong sostegno contro le manifestazioni "illegali". "Sosteniamo totalmente il governo della regione autonoma speciale di Hong Kong per affrontare il problema" delle "attività illegali" dei manifestanti, ha detto la portavoce della diplomazia cinese Hua Chunying. 

Il primo ministro britannico, David Cameron, si è detto "molto preoccupato" per la situazione ad Hong Kong e spera che la situazione possa essere risolta, ha aggiunto, durante un'intervista a Sky News. Londra ieri aveva invitato ad una "discussione costruttiva" tra le parti nella ex colonia britannica, fino al 1997.

La tensione a Hong Kong resta alta. Nonostante ieri il governo abbia annunciato il ritiro della polizia antisommossa - invitando i manifestanti a liberare le strade - decine di migliaia di studenti e cittadini hanno comunque occupato pacificamente il centro, dopo una domenica e una notte di violenze e di arresti che aveva fatto temere il peggio.

Il ministero degli Esteri cinesi ha avvertito Stati Uniti e altre nazioni di non immischiarsi negli affari di Hong Kong perché le proteste sono una questione interna. Lo riporta il quotidiano South China Morning Post. Londra - come fa sapere il Foreign Office - ha espresso preoccupazione riguardo la situazione a Hong Kong e ha invitato le parti in causa ad impegnarsi in "discussioni costruttive". Poi la ribattuta degli Stati Uniti. "Gli Usa seguono da vicino la situazione a Hong Kong e sostengono le aspirazioni della popolazione di Hong Kong", afferma il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest. Che poi ha aggiunto: Gli Stati Uniti chiedono alle autorità di Hong Kong di mostrare ''moderazione'' nei confronti delle proteste.

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