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7 Apr 2014

Asilo “Vittorio Arrigoni” A Gaza: Ci Siamo!
di Coordinamento Freedom Flotilla Italia e Associazione DIMA

Giovedi’ 17 aprile, a roma, festeggiamo l’inizio dei lavori per attrezzare l’asilo in vista del prossimo anno scolastico. Un grandissimo “grazie” a tutte e tutti quelli che hanno contribuito a realizzare questo sogno, con un pensiero speciale alle compagne ed ai compagni dell’angelo mai di roma.

Come conseguenza del sostegno dei nostri amici italiani all’Associazione per lo Sviluppo “Ghassan Kanafani”, siamo riusciti a trovare un posto per stabilire un nuovo asilo sotto il nome di Vittorio Arrigoni. Questo posto è situato vicino al porto di Gaza, dove il nostro eroe Vittorio ha trascorso molto tempo, difendendo i diritti dei pescatori, lottando contro gli attacchi e le violazioni israeliani. Nei prossimi giorni inizieremo a lavorare per attrezzare il luogo e fornirlo tutti i mobili e gli strumenti educativi e di intrattenimento per avere un tipico asilo, degno del valore della solidarietà internazionalista di Vittorio Arrigoni. Abbiamo profondamente apprezzato il lavoro dei nostri amici in Italia, soprattutto quelli che hanno trascorso la maggior parte del loro tempo per raccogliere le donazioni per questa scuola materna, li ringraziamo molto e inviamo i nostri migliori saluti a tutte le persone che sono state coinvolte in questa grande opera. Ce l’abbiamo fatta. Fra pochi mesi, con l’inizio del nuovo anno scolastico, centinaia di bambine e di bambini di Gaza avranno uno spazio dove imparare a crescere ed a giocare insieme, e questo spazio porterà il nome del nostro compagno ed amico Vittorio Arrigoni. Realizzare questa impresa non è stato facile, ma la fiducia e l’impegno di tante persone hanno trasformato un sogno in una splendida realtà, un atto concreto di sostegno alla resistenza del popolo palestinese ed al suo diritto alla vita, alla terra ed alla libertà. E’ impossibile ripercorrere tutte le tappe e le difficoltà che abbiamo affrontato da quando, tornati da Gaza, poco più di un anno fa, abbiamo lanciato la campagna per realizzare un asilo nella Striscia di Gaza assediata, così come è impossibile ringraziare tutte le persone che ci hanno creduto ed hanno sostenuto quella che poteva sembrare una follia. Sono stati mesi difficili e faticosi, spesso segnati da incomprensioni ed ostilità, ma quello che conta è che oggi possiamo dire che ce l’abbiamo fatta. In particolare, possiamo dire che ce l’abbiamo fatta grazie al sostegno di tante persone comuni, attivisti, internazionalisti, senza avere mai chiesto o ricevuto un solo centesimo da istituzioni o grandi associazioni, e di questo pensiamo di poter essere legittimamente orgogliosi. Purtroppo, non tutto è andato come speravamo. In primo luogo, i nostri partner palestinesi dell’associazione “Ghassan Kanafani” hanno dovuto impegnarsi in grandi sacrifici per abbassare i costi inizialmente previsti, autoriducendo gli stipendi degli educatori e ridimensionando la dotazione strumentale dell’asilo. In secondo luogo, le conseguenze del rinnovato assedio anche da parte dell’Egitto dei militari hanno reso impossibile realizzare l’asilo nel luogo – Khan Younis – dove avremmo voluto vederlo sorgere. La chiusura del valico di Rafah e la distruzione sistematica dei tunnel della sopravvivenza da parte dell’esercito egiziano hanno prodotto, fra l’altro, un aumento del 500 per cento del costo dei materiali da costruzione, come cemento, ferro, cavi elettrici, ecc. Il luogo individuato dai compagni palestinesi a Khan Younis, pur avendo un canone di locazione molto basso, necessitava di lavori di ristrutturazione che, a causa dell’aumento vertiginoso del costo dei materiali, hanno raggiunto un importo calcolato intorno ai 150.000 euro, quindi assolutamente insostenibile. Di fronte a questa realtà, l’associazione “Ghassan Kanafani” ha individuato un altro sito, nella città di Gaza, nello stesso quartiere dove abitava Vittorio: una palazzina con uno spazio all’aperto, con un canone più alto (18.000 dollari l’anno) ma in buone condizioni e che non necessita di grossi interventi. Naturalmente, siamo stati d’accordo con loro, perché la scelta era fra spostare l’asilo o non realizzarlo affatto. Nel video qui sotto, potete vedere l’edificio che aprirà i suoi battenti a centinaia di bambine e di bambini fra pochi mesi, con l’inizio dell’anno scolastico 2014/2015. Ciò che resta da fare è la firma del contratto di affitto con il proprietario dell’immobile, la messa a norma per ottenere l’autorizzazione della commissione tecnica del Ministero dell’Istruzione di Gaza e, ovviamente, l’arredamento delle aule e del giardino. Giovedì 17 aprile, dalle 18.00 in poi, invitiamo tutte e tutti a Roma, in Via Baldassarre Orero n. 61, a partecipare alla festa che stiamo organizzando per il successo di questa iniziativa: ci collegheremo con Gaza, con la manifestazione di Milano per la liberazione di Ahmed Saadat e di tutti i prigionieri palestinesi e con altre iniziative in corso in quella giornata. Interverranno Khaled Rawash, presidente dell’associazione DIMA, Germano Monti, della Freedom Flotilla Italia, ed i comapgni dell’Angelo Mai, che sono fra i più attivi sostenitori della Freedom Flotilla e che si trovano al centro di un’operazione repressiva che richiede tutta la nostra solidarietà. Brinderemo alla realizzazione dell’asilo “Vittorio Arrigoni” e lanceremo la campagna italiana di informazione e sostegno per Gaza’s Ark, la prossima e imminente operazione della Freedom Flotilla Coalition per rompere l’assedio di Gaza. Avremmo molte altre cose da dire – principalmente, sulla necessità di continuare a sostenere l’asilo “Vittorio Arrigoni” nel corso del suo lavoro – ma ci sarà tempo per farlo. Oggi, godiamoci questo piccolo grande successo della solidarietà e dell’internazionalismo.  

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