L'Huffington Post
Pubblicato: 08/01/2014

Ali Khamenei proibisce le chat su internet tra uomini e donne non imparentati

La Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha reso pubblica, nella sua pagina web, la decisione di proibire le chat su Internet. È stato il portale conservatore Rajanews a rivelare quella che ha definito una nuova 'fatwa', arrivata nei giorni scorsi in forma di risposta alla questione sollevata da un fedele musulmano. Al quesito, "Qual è la sua opinione sulle chat online tra ragazzi e ragazze?", il massimo leader spirituale e politico dell'Iran ha risposto: "Considerata l'immoralità che di solito vi corrisponde, queste conversazioni non sono permesse". In Iran oltre 5 milioni di pagine Internt, oltre a social network come Facebook e Twitter, sono bloccati; ma la censura viene aggirata comunemente attraverso programmi anti-filtro o Vpn.

Il decreto religioso che proibisce la chat segue di qualche giorno il blocco, da parte delle autorità iraniane, di WeChat, applicazione per smartphone comunemente usata per scambiarsi i messaggi e accedere ai social network.

La severità di Teheran sulle comunicazioni online stride con il volto mediatico del presidente Hassan Rouhani, che un account attivo sia su Facebook che su Twitter. Sono su Twitter il presidente ha quasi 165 mila follower. A ottobre lo stesso Rouhani aveva risposto con un tweet a Jack Dorsey, fondatore di Twitter: “I miei sforzi – gli aveva scritto - sono orientati a garantire che la mia popolazione possa essere in grado di accedere a tutte le informazioni globali com'è loro #diritto”.

A novembre 2013 il ministro della Cultura e della Guida Islamica, Ali Jannati, aveva detto all’agenzia statale IRNA che il governo avrebbe dovuto consentire l’accesso ai siti di social-networking, tra cui anche Facebook e Twitter. “Non solo Facebook, ma anche altri social network dovrebbero essere accessibili e la qualifica di ‘illegali’ dovrebbe essere rimossa”, aveva detto Jannati.

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