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AFP Tehran
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Monday, 11 August 2014

Rowhani risponde alle critiche dei politici codardi

Lunedi, il presidente iraniano Hassan Rowhani ha consegnato una bordata alle critiche dei suoi sforzi per impegnarsi con l'Occidente e cercare un accordo sul nucleare, accusandoli di codardia politica e di essere maliziosi. In un discorso trasmesso in diretta, Rouhani ha attaccato le fazioni intransigenti all'interno del parlamento iraniano che si sono sempre opposte a lui da quando ha assunto l'incarico un anno fa, dopo una sorprendente vittoria elettorale. "Alcuni di loro cantano slogan ma sono vigliacchi politici. Appena negoziamo iniziano a tremare. Andate all'inferno a trovare un posto dove stare al caldo", ha detto ai suoi avversari. Rowhani, un moderato il cui mandato si è finora concentrato sulla politica economica ed estera piuttosto che sulla riforma sociale, ha detto che l'Iran ha dovuto contrastare tre fobie all'estero; Iranophobia, islamofobia e Shiaphobia. Ma sul fronte interno, il paese deve affrontare l’Impegnophobia, da coloro che continuano a imbrigliare il suo impegno con il resto del mondo, in particolare sul programma a lungo contestato del nucleare iraniano. "L’Impegnophobia è un errore", ha detto Rouhani ad un pubblico di ambasciatori iraniani, attualmente in visita a Teheran. "Vogliamo più strette relazioni con il mondo e difenderemo i nostri diritti e i nostri interessi nazionali", ha aggiunto. Rouhani ha iniziato la sua presidenza riavviando i colloqui sul nucleare con l'Occidente, che si erano interrotti con il suo predecessore, Mahmoud Ahmadinejad, ma le due parti devono ancora segnare una svolta. Un accordo provvisorio realizzato nel mese di gennaio non è riuscito a produrre un accordo finale entro il termine del 20 luglio. I colloqui con Gran Bretagna, Cina, Francia Russia, Stati Uniti e Germania sono stati prorogati fino al 24 di novembre. La pausa ha riaperto potenziali problemi per Rouhani da fazioni che dicono che il limitato sollievo dalle sanzioni, ricevute finora, è stato controbilanciato da ostacoli posti sulle attività nucleari dell'Iran. Le dimensioni e la scala del programma di arricchimento dell'uranio della Repubblica islamica rimane il più grande ostacolo agli sforzi per concludere un accordo a lungo termine. Il processo di arricchimento dell'uranio in grado di produrre combustibile per i reattori, che l'Iran dice di necessitare a scopi energetici domestici, è anche il nucleo di una bomba nucleare, se purificato a livelli più alti. L'Iran ha sempre negato di perseguire una bomba atomica.


AFP Tehran
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Monday, 11 August 2014

Iran's Rowhani blasts critics as 'political cowards'

Iran's President Hassan Rowhani delivered a broadside Monday at critics of his efforts to engage with the West and seek a nuclear deal, accusing them of political cowardice and mischief.

In a speech broadcast live, Rowhani attacked the hardline factions within Iran's parliament who have consistently opposed him since he took office a year ago after a surprise electoral victory.

"Some of them chant slogans but they are political cowards. As soon as we negotiate they start shaking. Go to hell and find somewhere to stay warm," he told his opponents.

Rowhani, a moderate whose tenure has so far focused on economic and foreign policy rather than social reform, said Iran had to counter three phobias abroad; Iranophobia, Islamaphobia and Shiaphobia.

But on the home front, the country faces "Ententephobia" from those who continue to bridle at his engagement with the rest of the world, most notably over Iran's long-disputed nuclear programme.

"Ententephobia is a mistake," Rouhani told an audience of Iran's foreign ambassadors who are currently visiting Tehran.

"We want closer relations with the world but we will defend our rights and our national interests," he added.

Rouhani began his presidency by restarting nuclear talks with the West, which had broken down under his predecessor Mahmoud Ahmadinejad, but the two sides have yet to achieve a breakthrough.

An interim deal implemented in January failed to yield a final accord by a July 20 deadline. Talks with Britain, China, France Russia, the United States and Germany have been extended until November 24.

The hold-up has re-opened potential problems for Rouhani from factions who say the limited sanctions relief received so far has been outweighed by reciprocal curbs placed on Iran's nuclear activities.

The size and scale of the Islamic republic's uranium enrichment programme remains the biggest stumbling block in efforts to clinch a long-term agreement.

The process of enriching uranium can produce fuel for reactors, which Iran says it needs for domestic energy purposes, but also the core of a nuclear bomb if purified to higher levels.

Iran has always denied that it is pursuing an atomic bomb.

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