Il Fatto Quotidiano - 8 agosto 2014 - Via libera del presidente americano Barack Obama ai raid contro i militanti dell’Isis in Iraq. L’annuncio è arrivato durante una diretta Tv. Insieme ai bombardamenti, Obama ha autorizzato il lancio di aiuti umanitari alle popolazioni in fuga dai militanti jihadisti … Secondo fonti curde i raid Usa sarebbero già cominciati qualche ora fa … Il New York Times, in particolare, spiega che a parlare di possibili bombardamenti Usa già in corso in Iraq è stata una tv curda di Erbil. Il Wall Street Journal riporta invece le affermazioni del ministro della difesa curdo, Anwar Hai Othman, secondo cui operazioni militari Usa sarebbero già in corso e alcuni caccia americani avrebbero colpito obiettivi degli estremisti dell’Isis nelle pianure del Sinjar, nel nord dell’Iraq, e vicino alla città curda di Erbil, nella provincia di Gwai. Di raid già iniziati da parte degli Usa parla anche un portavoce della forza militare curda dei Peshmerga. Nessuna di queste notizie è stata confermata dal Pentagono.


Ansa - 8 agosto 2014 - Un appello ad agire e' arrivato anche dal Consiglio di sicurezza dell'Onu che in una dichiarazione approvata all'unanimita' ha chiesto alla comunita' internazionale di sostenere il governo iracheno, condannando le violenze dell'Isis e quella che viene definita una vera e propria "persecuzione" delle minoranze religiose in Iraq.


military.com - Aug 08, 2014 - 9:45 - Venerdì mattina presto, aerei da guerra Usa hanno iniziatato gli attacchi aerei mirati contro militanti islamici nel nord dell'Iraq, ore dopo che il presidente Obama ha autorizzato la azione, lo ha detto un funzionario del Pentagono. Intorno alle 06:45, due jet F/A-18 da combattimento hanno sganciato bombe a guida laser da 500 libbre su un pezzo di artiglieria mobile, vicino ad Erbil, utilizzato dallo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, secondo il segretario dell’Ufficio stampa del Pentagono John Kirby. More>


iljournal  - 7 agosto 2014 - L’avanzata dello Stato Islamico del califfo Abu Bakr al Baghdadi in Iraq ha assunto la dimensione della catastrofe umanitaria, per i cristiani residenti nel nord del Paese e ora costretti alla fuga per scampare alle violenze. Ma la preoccupazione ha ormai superato anche il confine siriano, arrivando in Libano. La battaglia nella città libanese di Arsal è stata infatti vinta dai guerriglieri dell’Is, anche noti con le sigle Isis e Isil. L’attacco è arrivato dopo la cattura, avvenuta proprio ad Arsal, del generale islamista siriano, Ahmad Jomaa. Gli scontri hanno confermato la forza e la preparazione delle milizie islamiste al comando di al Baghdadi, che nelle scorse settimane aveva annunciato la volontà di espandere il territorio sotto il suo controllo, abbattendo gli Stati esistenti. Arsal è una località fondamentale, in quanto raccoglie centinaia di migliaia di rifugiati siriani, che adesso si ritrovano di nuovo sotto la minaccia dei jihadisti. Gli sciiti di Hezbollah non sono intervenuti direttamente nella battaglia, limitandosi a fornire un supporto logistico all’esercito regolare libanese apparso però poco preparato di fronte alle truppe avversarie. Tuttavia, la situazione preoccupa l’organizzazione guidata da Hassan Nasrallah. Un intervento scatterebbe nel caso di avvicinamento a Labweh, ritenuta una città “bastione” di Hezbollah.


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