http://www.linkiesta.it
11/06/2014

Iraq, le città nelle mani dell’Isis
di Silvia Favasuli

Continua l’escalation delle milizie qaediste in Iraq. La mappa delle zone occupate da Mosul a Tikrit

Dopo aver preso ieri il controllo della città settentrionale di Mosul, fonti di polizia riferiscono all’agenzia di stampa AnadoluI che jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante hanno allargato il loro controllo in altre zone dell’Iraq settentrionale, compresa la provincia di Salahuddin e quella di Kirkuk.

A Kirkuk, in particolare, quindici soldati iracheni sono stati uccisi oggi, 11 giugno, dai miliziani jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante in aree - quelle della provincia settentrionale di Kirkuk - sottratte già ieri al controllo delle forze regolari. Lo ha riferito la tv satellitare al-Arabiya, citando fonti della sicurezza, secondo le quali sei soldati sono stati uccisi nella zona di Riyadh, quattro a Rashad e cinque a un checkpoint a Talqiyah.

Una fonte della polizia ha detto che «gruppi armati di terroristi dell’Isis» sono penetrati oggi pomeriggio nella città Tikrit, capoluogo della provincia di Salahuddin a 150 chilometri a nord di Baghdad e città natale di Saddam Hussein da quattro punti a nord, sud, ovest ed est. Tikrit si trova a circa 200 chilometri a nord di Baghdad, sull’autostrada che viene da Mosul, caduta ieri nelle mani degli insorti. «Tutta Tikit è nelle mani dei miliziani», ha riferito alla Afp un colonnello della polizia irachena. 

Il funzionario Taleb al-Biati da Suleiman Bek, cittadina nella provincia di Salahuddin, ha inoltre detto che i miliziani dell’Isis sono entrati dopo che la polizia ha abbandonato le sue postazioni. Al-Biati ha anche detto che diversi poliziotti sono rimasti uccisi o feriti negli scontri con i miliziani sulla via che collega Baghdad a Kirkuk.

A Mosul, gli jihadisti dell’Isis, lo Stato islamico del Levante e della Siria, hanno preso oggi, 11 giugno, il controllo del consolato turco. I guerriglieri hanno preso in ostaggio il capo della missione diplomatica e 47 cittadini turchi . «Tra i 47 ci sono alcuni menbri dello staff, delle forze armate e tre bambini», ha riferito una fonte dietro condizione di anonimato. Secondo quanto riporta il sito d’informazione Almada Press, oggi a Mosul hanno riaperto alcune attività commerciali, incluse le stazioni di servizio. I miliziani dell’Isil, che pattugliano la città a bordi di veicoli con i vessili dell’organizzazione jihadista, hanno chiesto alla cittadinanza di tornare alla normalità. «Nessun colpo di arma da fuoco è stato sparato nè si sono viste le forze di sicurezza a Mosul», ha affermato un abitante della città in un’intervista ad Almada Press. Il governatore di Mosul ha annunciato oggi che nell’assalto di ieri, i miliziani dell’Isis hanno rubato «milioni di dollari» dalle banche della seconda città irachena. 

I miliziani qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante controllano da questa mattina anche la provincia di Baiji, ricca di pozzi petroliferi tra Baghdad e Mosul. Lo riferisce la tv panaraba al Jazira con una scritta in sovrimpressione. La regione di Baiji ha diverse raffinerie e pozzi di petrolio ed è corridoio di passaggio degli oleodotti che dall’est del Paese vanno verso le regioni occidentali. La tv precisa che le forze governative irachene non stanno opponendo resistenza all’avanzata dell’Isis. 

«I miliziani hanno preso il controllo del consiglio municipale di al-Shurqat, 300 chilometri a nord di Baghdad, e di diversi edifici della polizia», ha anche detto il poliziotto Omar al-Jabouri all’Anadolu. Intanto una fonte della sicurezza nella vicina provincia di Kirkuk ha detto che uomini armati hanno preso il controllo di diverse sedi governative e della sicurezza. «Gli uomini della sicurezza hanno abbandonato le loro postazioni permettendo ai miliziani dell’Isis di avanzare nella provincia senza combattere e di prendere il controllo dei palazzi della polizia e dell’amministrazione locale», ha detto una fonte all’Anadolu a condizione di anonimato.

Anche il sindaco di Hawija, a circa 70 chilometri a sud ovest di Kirkuk, ha detto che la cittadina è nelle mani dell’Isis. «Abbiamo abbandonato la città di notte - ha raccontato il primo cittadino Hussein al-Jabouri all’Anadolu - La polizia e l’esercito stavano difendendo i palazzi del governo, ma poi è arrivato l’ordine di ritirarsi, dando agli uomini dell’Isis la possibilità di catturare facilmente la città e tenere parate per le strade. Decine di miliziani dell’Isis hanno innalzato le loro bandiere sulle caserme della polizia e gli edifici del governo in città». Anche altre zone della provincia di Kirkuk sono finite sotto il controllo dell’Isis, ha aggiunto. 

Sarebbero in corso scontri tra i miliziani e le truppe regolari nelle vicinanze di Samarra, a 110 km a nord di Baghdad. A riferirlo sempre la polizia iracherna che poco prima aveva dato la notizia della caduta di Tikrit.

La Casa bianca ha invitato oggi il premier al-Maliki a intervenire con urgenza per espellere le milizie qaediste dal Paese. Quello che è successo a Mosul è il frutto di un «complotto» perchè «le forze dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (il gruppo jihadista che ha preso il controllo della città dell’Iraq settentrionale, ndr) non hanno la forza della polizia e dei militari» iracheni, ha detto invece il primo ministro iracheno, Nuri al-Maliki, in un discorso trasmesso dalla tv. Riferendosi sempre alla caduta della seconda città dell’Iraq nelle mani del gruppo jihadista, Maliki ha dichiarato che gli iracheni sapranno risolvere la crisi «con le proprie mani, senza l’aiuto di nessuno» e ha ribadito l’intenzione di arruolare dei «volontari» tra le fila delle forze armate per combattere gli insorti.

Attentato a Baghdad

Secondo la tv al Arabiya 16 civili sono stati uccisi in un attentato suicida contro un quartiere di Baghdad abitato in prevalenza da sciiti. 

Già nelle mani di Isis

In Iraq, i miliziani dell’Isis sono da tempo presenti nella provincia di Al Anbar. Qui gli jihadisti controllano, grazie ad un’offensiva lanciata all’inizio dell’anno, l’intera città di Falluja, solo una sessantina di chilometri a ovest di Baghdad, e alcuni quartieri di quella di Ramadi. 

In Siria

In Siria l’Isis controlla Raqqa, l’unico capoluogo di provincia sottratto alle forze lealiste. È qui che alla fine del luglio 2013 è scomparso il gesuita romano Paolo Dall’Oglio, forse prigioniero dei qaedisti. L’Isis occupa anche vaste aree della provincia orientale di Deyr az Zor. Obiettivo dell’Isis è la creazione di uno stato islamico tra i due Iraq e Siria  (come dice il suo stesso nome dell’organizzazione, Stato islamico dell’Iraq e della Siria).

top