Originale: Electronic Intifada

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28 luglio 2014


Bande israeliane spietate danno la caccia ai palestinesi

di Rania Khalek

Traduzione di Maria Chiara Starace

Tutti gli occhi sono puntati su Gaza dove il bilancio delle vittime della impietosa campagna di bombardamenti di Israele ha superato il numero di 1000.
Torniamo però a Gerusalemme, dove il sedicenne Muhammad Abu Khudair è stato bruciato vivo da vigilanti ebrei per un “omicidio a scopo di vendetta” istigato dai politici israeliani all’inizio di questo mese, e folle violente di destra continuano a girare per le strade in cerca di arabi da aggredire.
Le loro vittime più recenti sono i ventunenni palestinesi Amir Shwiki e Samer Mahfouz del sobborgo di Beit Hannina nella zona occupata di Gerusalemme. Venerdì sera i due sono stati picchiati fino a far loro perdere le conoscenza, da due giovani israeliani armati di spranghe di ferro e di mazze da baseball.
Mahfouz ha detto al giornale israeliano Haaretz che lui e Shwiki stavano tornando verso la metropolitana leggera, quando sono stati fermati da “un uomo che veniva dalla direzione di Neve Yaakov,” un insediamento illegale israeliano per soli ebrei a Gerusalemme est occupata.
“Mi ha detto di dargli una sigaretta. Gli ho risposto che non ne avevo; ha sentito [dal mio accento] che ero arabo e se ne è andato per tornare poi con i suoi amici, forse 12 persone. Avevano bastoni e spranghe di ferro e ci hanno colpito sulla testa,” Mahfouz racconta.
Haaretz ha aggiunto: “Secondo le vittime, i poliziotti che sono arrivati sul posto non hanno chiamato un’ambulanza, e sono stati invece portati via da alcuni passanti per ricevere cure mediche nell’ambulatorio di Beit Khanina. Sono stati poi portati in fretta all’Ospedale Ein Karem dell’Università Hadassah, in gravi condizioni.”
Sebbene gli investigatori credessero che l’aggressione avesse avuto un motivo razziale, nessuno è stato arrestato.
Complicità della polizia
La polizia israeliana di solito ignora i reati di odio contro i Palestinesi, come è successo immediatamente dopo il citato rapimento di Muhammad Abu Khudair. La polizia non ha replicato immediatamente quando la sua famiglia l’ha chiamata per riferire che il figlio era stato rapito e loro hanno ostacolato i tentativi di localizzare che lo aveva ucciso spargendo false voci che Abu Khudair era stato ammazzato dalla sua famiglia con un “delitto d’onore” a motivo della sua identità sessuale.
La polizia ha anche trascurato di replicare quando gli assassini di Abu Khudair due giorni prima avevano cercato di rapire il bambino di 10 anni Mousa Zalum dallo stesso quartiere di Gerusalemme Est.
Quando la polizia non è occupata a ignorare la violenza dei vigilanti contro i Palestinesi, vi partecipa attivamente.
Giovedì sera della settimana scorsa, la polizia si è unita a una folla di ebrei per assalire due uomini palestinesi mentre stavano consegnando il pane ai mercati di alimentari a Jaffa Street a Gerusalemme est scaricandolo dal loro furgone.
Gli uomini, identificati dall’Agenzia di informazioni Ma’an come Amir Mazin Abu Eisha, di 21 anni, e Laith Ubeidat di 25 anni, sono stati circondati e picchiati con bottiglie vuote da una folla composta da 20-30 israeliani, secondo il loro legale, Khaldun Nijim.
Invece che dare assistenza ai due uomini mentre venivano aggrediti, Nijim ha detto alla Ma’an: “La polizia israeliana li ha fermati nel loro furgone e gli ha puntato contro le pistole.”
Nijim ha aggiunto: “Dopo che sono andati via col furgone per pochi metri, la polizia gli ha sparato. Allora si sono fermati e sono stati di nuovo aggrediti.”
Dopo aver proibito a un’ambulanza di trasferire Abu Eisha, che aveva subito ferite alla testa e a un orecchio, all’ospedale per avere cure mediche, la polizia ha arrestato i due uomini palestinesi alla stazione di polizia del Quartiere russo, vicino al luogo del fatto, e li ha accusati di “Avere un coltello e di ostacolare il lavoro della polizia,” secondo Nijim.
Abu Eisha e Ubeidat alla fine sono stati rilasciati su cauzione, ma sono attualmente agli arresti domiciliari per 10 giorni. Nel frattempo, parecchi dei partecipanti della banda, hanno presentato proteste contro le vittime, accusando gli uomini di aver tentato di aggredirli con un coltello.
Attivismo razzista in aumento
Lo stesso articolo della Ma’an osserva che a Gerusalemme “Jaffa Street era coperta da manifestini che avvertivano gli arabi di non ‘toccare’ le donne le donne ebraiche nelle settimane scorse, come parte di una campagna ebraica di destra che vuole impedire che ebrei e arabi si mischino.”
I volantini erano probabilmente disegnati e distribuiti da Lehava, un gruppo fanatico contrario ai matrimoni misti la cui organizzazione gemella, Hemla, riceve finanziamenti statali per “salvare” le donne ebree da relazioni romantiche con uomini arabi.
Leanne Gale, un’attivista anti-razzista che vive a Gerusalemme, di recente ha riferito sul suo blog che Lehava aveva tenuto raduni notturni a Piazza Zion a Gerusalemme Est e che aveva disseminato adesivi e volantini in arabo in tutta Gerusalemme dove si dichiara, tra l’altro: “Non dovete neanche pensare a una donna ebrea.”
Secondo la Gale altri slogan ornavano le magliette di Lehava e, le scritte sugli adesivi comprendevano: “Gli ebrei amano gli ebrei” è “Le donne di Israele per la nazione di Israele.”
Folle fasciste da Haifa a Tel Aviv
Bande violente di fascisti anti-arabi non sono limitate a Gerusalemme.
La settimana scorsa ad Haifa il vicesindaco e suo figlio sono stati brutalmente picchiati da una folla di ebrei che credono nella supremazia della razza e che scandivano: “morte agli arabi” e “morte alle persone di sinistra” come replica a una manifestazione contro il violento attacco a Gaza. La polizia non ha fatto nulla per fermare l’assalto.
Analoghi dimostranti fascisti sono venuti fuori anche a Tel Aviv, che si presume sia liberale, e hanno attaccato verbalmente e fisicamente i Palestinesi e le persone di sinistra che protestavano per la guerra a Gaza.
La blogger israeliana Elizabeth Tsurkov, che nelle scorse settimane ha partecipato regolarmente e ha usato il live-tweeting * per gli attacchi razzisti contro i dimostranti pacifisti, ha sentito un nuovo slogan razzista che deride gli oltre 200 bambini massacrati a Gaza dalla spietata campagna di bombardamenti a Gaza: “: “Domani non c’è scuola a Gaza perché non ci sono rimasti più bambini.”
Elizabeth Tsurkov @Elizrael
Un nuovo slogan dei razzisti a Tel Aviv stasera: “Domani non c’è scuola a Gaza perché non ci sono rimasti più bambini” (in ebraico c’è la rima).
Istigazione dall’alto
Mentre le richieste di sterminio dilagano da mesi sia nelle strade di Israele che sui media sociali israeliani, il sentimento di “morte agli arabi” non è limitato ai vigilanti.
Considerate, per esempio, la parlamentare israeliana Ayelet Shaked, una stella nascente nel partito di estrema destra denominato Jewish Home, che di recente ha chiesto il genocidio, cioè di uccidere le madri palestinesi per impedire loro di dare la vita a “piccoli serpenti.” Andiamo avanti di diverse settimane: le Nazioni Unite riferiscono di un allarmante aumento di aborti e nascite premature a Gaza, dove i neonati muoiono a causa delle interruzioni di corrente elettrica che fanno spegnere le incubatrici.
Un altro funzionario pubblico israeliano che incita alla violenza è Dov Lior, rabbino capo dell’insediamento illegale di Kiryat Arba in Cisgiordania, che ha emesso un editto religioso che dichiara che è concesso in base alla legge religiosa ebraica che l’esercito israeliano “punisca la popolazione nemica con qualsiasi misura ritenga appropriata,” anche se questo significa “sterminare il nemico.”
Da allora porzioni di Gaza sono state ridotte in macerie in scenari apocalittici e sembrano indistinguibili dalla città siriane rase al suolo.
Con gli occhi incollati alla distruzione operata da Israele della Striscia di Gaza assediata, poca attenzione si sta dando agli accresciuti livelli di razzismo nella società israeliana, mentre le richieste di “morte agli arabi” echeggiano in tutto il paese con conseguenze devastanti per i Palestinesi da Shujaiya a Qalandiya, a Gerusalemme e ad Haifa.


*http://www.webhouseit.com/live-tweeting-modo-conosciuto-fornire-contenuti-valore/


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org


Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/merciless-israeli-mobs-are-hunting-palestinians


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