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22 mag 2014

Rischio vuoto politico in Libano

Nulla di fatto nella quinta sezione parlamentare che avrebbe dovuto eleggere il nuovo Presidente della Repubblica libanese. Boicottata l’elezione dall’Alleanza 8 Marzo. E a tre giorni dalla fine del mandato di Sleiman, il Paese è sull’orlo di una crisi istituzionale.

Roma, 22 maggio 2014, Nena News – Le possibilità di un vuoto politico si fanno sempre più concrete in Libano. Stamane, per la quinta volta, le forze politiche libanesi non sono riuscite a raggiungere un accordo per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Situazione complessa ora considerando che il mandato dell’attuale Capo dello Stato, Michel Sleiman, terminerà fra tre giorni.

Per la quarta volta l’“Alleanza 8 Marzo”, che non ha ancora presentato un suo candidato, ha boicottato l’elezione. A differenza delle volte precedenti, però, il Presidente del Parlamento Nabil Berri ha deciso che il voto resterà aperto fino al 25 maggio (data in cui scadrà il mandato quinquennale di Sleiman) dando così la possibilità ai parlamentari di trovare un accordo all’ultimo momento.

Possibilità che appare molto difficile a realizzarsi per le profonde distanze tra le due coalizioni rivali: le Alleanza 14 e 8 Marzo. La prima accusa la seconda di sabotare l’elezione con il suo “boicottaggio” e perché non presenta alcun candidato. L’8 Marzo, invece, respinge l’accusa e sostiene che, per trovare un’intesa, le due parti dovrebbero prima raggiungere un accordo politico e poi andare a votare.

Le precedenti elezioni del 30 aprile, 7 e 15 maggio, sono state rimandate perché, a causa dell’assenza dei parlamentari dell’8 Marzo, non è stato raggiunto il quorum di due terzi necessario ad eleggere un presidente.

“Non stiamo ostacolando le elezioni presidenziali” ha detto stamattina Alain Aoun dell’8 Marzo ai giornalisti fuori il Parlamento. Aoun si è poi domandato ironicamente: “c’è qualche candidato che ha abbastanza voti per vincere? No”. L’ex comandante militare ha poi lanciato un monito: “Nessun Presidente sarà eletto finché l’Alleanza 14 Marzo presenterà [il leader delle Forze Libanesi Samir, ndr] Geagea come unico nome. Finché vorranno imporci Geagea, saranno loro ad ostacolare le elezioni”.

Nella prima votazione, lo scorso 23 aprile, la maggior parte dei candidati votò scheda bianca. Geagea, in passato condannato per crimini di guerra, si classificò secondo.

Secondo la costituzione libanese, sono i 128 parlamentari ad eleggere il Capo dello Stato. Un candidato deve ottenere 65 voti (il 50% più uno) per vincere le elezioni. Nena News

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