Onu: «La Libia verso una guerra totale». In fiamme terminal e depositi petroliferi

di Umberto Mazzantini

Dopo il fallimentare intervento della Nato arriva lo Stato Islamico. Il caos a pochi chilometri dall'Italia. Cinque Paesi chiedono un intervento armato sotto l’egida delle Nazioni Unite

Manifestazioni e scontri in Bahrain
dopo l’arresto di Ali Salman

E’ accusato di incitamento all’odio
contro il governo e di volerlo rovesciare,
accuse incomprensibili poichè il leader
di Al Wefaq è noto come un moderato,
favorevole alla instaurazione
di una monarchia costituzionale
e non di una rivoluzione
in nome della repubblica

Il Reverendo Andrew Write,
Cappellano nella Chiesa anglicana
di St. George, spiega cosa significa
per un cristiano
passare il Natale a Baghdad

Notizie Geopolitiche - dic 24th, 2014 - L’ormai ex presidente della Tunisia Moncef Marzouki non ha digerito la sconfitta alle elezioni di domenica che hanno consegnato la carica di presidente della Repubblica al Beji Caid Essebsi, leader del partito laico Nidaa Tounes. La posta in palio era importante, dal momento che il ruolo di presidente della Tunisia è centrale, in quanto non è solo rappresentativo e di garanzia, bensì è determinante, ad esempio, nella politica estera. Marzouki, ha annunciato la creazione di un movimento politico volto ad impedire il ritorno della dittatura: “Annuncio qui, da questo luogo, che lanciamo il movimento del popolo dei cittadini”, ed ha chiesto ai “democratici” di unirsi per “impedire il ritorno della dittatura”.

Natale di sangue

di Giovanbattista Varricchio

Le festività natalizie non sono una festa di gioia per tutti i cristiani. Dall'Iraq alla Nigeria passando per la Palestina, questo sarà un Natale di sangue.

Ai cristiani perseguitati:
Grazie, per la vostra
testimonianza

Sono cresciuto a Guantanamo: ora che avete sentito la mia storia, non potetegirarvi dall’altra parte

di Fahd Ghazy

Fahd Ghazy è stato detenuto illegalmente Guantanamo da quando aveva 17 anni. Ora ne ha 30. Nel 2007 ha avuto l’autorizzazione al rilascio. E’ difeso dal Centro per i diritti costituzionali.

Siria-Libano: l'opzione Taif per archiviare il confessionalismo

di Riccardo Cristiano



Mentre la guerra in Siria, Iraq e Libano prosegue indisturbata è solo un esercizio di stile parlare di formule per la pace?

Abou Bakr Hakim e altri due sedicenti leader dell’Isis in Tunisia hanno dichiarato la loro responsabilità nell’assassinio del leader della sinistra tunisina Chokri Belaid, morto il 6 febbraio 2013, e del deputato Mohamed Brahmi, morto 25 luglio 2013 leggi tutto

Il declino di al-Qaeda, il califfo e l'anticristo

Prosegue quasi inarrestabile il declino di quello che un tempo veniva considerato il più temibile gruppo terroristico al mondo, e che oggi appare più simile a un'entità mal-definita, all'affannosa ricerca di visibilità e rilevanza.

I semi dell'Isis nel carcere di Camp Bucca. Così al-Baghdadi e gli altri concepirono Daesh sotto gli occhi degli Usa

Lastampa - 11/12/2014 - Nel mese di novembre i gruppi jihadisti hanno causato 5000 vittime in 14 Paesi. E’ un livello-record che descrive un’intensificazione di attentati e attacchi jihadisti. In particolare, le vittime sono state 5042, l’80 per cento delle quali registrate in quattro nazioni: Iraq, Nigeria, Afghanistan e Siria. In totale gli attacchi sono stati 664 in 14 Paese con una media giornaliera La di 28 attacchi e 168 vittime. Lo Stato Islamico del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi è responsabile di oltre 2200 vittime. Fra le vittime complessive 2079 sono civili, 2000 jihadisti e il resto militari. Cresce il “peso” numerico delle violenze commesse da Boko Haram in Nigeria e si registra un aumento degli attacchi da parte dei taleban in Afghanistan ma lo Stato più sanguinoso è l’Iraq proprio a causa dei jihadisti del Califfo. E’ uno studio realizzato dall’”International Centre for the Study of Radicalisation” a contenere questa radiografia del mese di sangue della Jihad globale. 

L’istruzione contro il pensiero estremista

Le auto fantasma al confine siriano

di Enea, Jacopo, Teo e Marco,
Centri Sociali del Nord-Est


Una rivoluzione di vita

di Saleh Muslim nella foto

Il concetto di intervento militare arabo
di Abdulrahman al-Rashed

Middleeastmonitor - Monday, 27 October 2014 - Nonostante di recente, il rappresentante del movimento Houthi, Saleh Al-Sammat, abbia accettato il partenariato di pace, d'accordo con il presidente dello Yemen Abed Rabbu Hadi Mansour, che include il ritiro immediato degli Houthis da Sanaa, il movimento continua a progredire, conquistando sempre più città yemenite e governatorati, cosa che potrebbe condurre il paese ad una guerra civile.

Il rapporto del Congresso Regionale del Kurdistan: perché la città siriana è sotto assedio? Quale il ruolo delle forze locali e kurde? E quale quello messo in campo dal vicino turco? Leggi

L’enigma kobane

di Pepe Escobar

Da Suruç, confine di Kobane: un quadro della situazione su Turchia e comunità curda

L'analisi di un compagno in Turchia partecipe alle azioni di solidarietà con i combattenti della città curda

Libano, una polveriera pronta ad esplodere

di Fabio Polese

Evoluzione inquietante in Yemen

di Anthony Samrani

Yemen a rischio di una guerra civile, dice l'ambasciatore

di Frank Gardner

Yemen nel caos, ne approfitta al Qaeda

di Sonia Grieco

AQPA mobilita i mujahedeen di tutto il mondo al fianco dello Stato islamico, mentre nel Paese affronta i ribelli sciiti Houthi. Scontri e attentati con decine di vittime negli ultimi giorni. C’è chi teme che si torni alla divisione in due stati, a vantaggio dei qaedisti che spadroneggiano nelle aree meridionali


Hindustantimes - October 19, 2014 - Sabato, forze curde nella città siriana di Kobane hanno respinto un nuovo tentativo da parte dei combattenti dello Stato islamico di tagliare il confine con la Turchia. Un pesante fuoco di mortaio ha colpito il lato siriano del valico di frontiera con la Turchia, unica via dei combattenti curdi per i rifornimenti e unica via di fuga per i civili rimasti, un funzionario curdo Idris Nassen lo ha riferito ad AFP. Almeno tre attacchi si sono schiantati sul lato turco del confine, uno di questi nei pressi di una collina dove è schierato l'esercito turco, lo ha riferito un corrispondente di AFP sulla scena. I jihadisti hanno lanciato un attacco feroce da est verso il valico di confine, prima di essere respinti, ha detto Nassen. L'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che l’IS ha subito pesanti perdite nel combattimento ed è stato costretto ad inviare rinforzi, aggiungendo che Venerdì i jihadisti hanno perso 21 dei loro negli attacchi aerei e altri 14 nei combattimenti a terra. I curdi hanno perso tre dei loro combattenti. L’inviato delle Nazioni Unite in Siria, Staffan de Mistura, ha avvertito che circa 12.000 civili sono rimasti dentro e intorno a Kobane e rischiano il massacro se i jihadisti tagliano il confine. Durante la notte attacchi aerei della coalizione contro obiettivi in Siria e altrove hanno ucciso 10 civili, lo riferisce l'Osservatorio basato in Gran Bretagna, che ha una vasta rete di fonti interne nel paese.

Kobanê sta resistendo anche per noi
di Collettivo Handala Salerno

Wiar Simav Bedirxan,
videomaker curda-siriana, fuggita da Homs

L’affaire Kobane pesa su Edogan.

I curdi avanzano a Kobane, l’Isis arretra

L’ISIS: un sunto di Ansa

Hurriyetdailynews - October/16/2014 - Il primo ministro Ahmet Davutoglu ha detto che la Turchia non permetterà ai suoi cittadini di attraversare il confine per combattere contro ISIL, accanto ai militanti curdi in Kobane, aggiungendo: "Se qualche siriano vuole andare in Siria a combattere, i cancelli del confine sono aperti per loro, ma loro stessi non vogliono andare"

La Turchia sostiene i curdi iracheni. Contro quelli turchi e siriani

Kobane, la resistenza curda fa arretrare l'Isis

Mentre il mondo civile festeggia i miliziani “comunisti” kurdi delle Ypg che ammainano la bandiera nera del Califfato del Daesh/Stato Islamico dopo aver ripreso la collina sulla quale sventolava, la feroce battaglia di Kobane continua, anche se i piani iniziali degli islamisti si sono infranti miseramente contro l’eroica resistenza delle donne e degli uomini kurdi. leggi

Imam of Tehran and Houthis warn Saudis of executing Al-Nimr
Lo sceicco Nimr Baqir al-Nimr è stato arrestato due anni fa con l'accusa di aver provocato le sommosse nella provincia orientale, abitata da una maggioranza sciita.
I Saud lo condannano a morte


Le  Unità di protezione del popolo Kurdo, hanno rimosso la bandiera dello Stato islamico daa una collina alle porte di Kobani, su cui era stata issata la scorsa settimana ... leggi

Erdogan vuole la zona cuscinetto in Siria, ad ogni costo

Almeno 31 morti durante le proteste in Turchia

Mondo arabo e disordine mondiale
di Santiago Alba Rico

Scarponi sulla schiena
di Lorenzo Trombetta

Kobane e la Turchia in fiamme

15 morti per le proteste kurde anti-Isis

Turchia nel caos, 14 morti nei cortei pro curdi

Kobane è perduta, serve operazione di terra

Il doppio gioco di Erdogan

.... è stata issata una bandiera nera ...

Arin
e il suo sacrificio

Il sacrificio
di Arîn Mîrkan

Migliaia di civili
a Kobane
minacciati di strage!!


Il Libano ostaggio della Siria
Nuovi attacchi dei jihadisti contro Hezbollah nella valle della Bekaa. Al-Nusra, schiacciata tra le montagne e Assad, cambia strategia e chiede alle autorità di Beirut un corridoio umanitario in cambio della liberazione degli ostaggi libanesi

Ocalan: Il Massacro di Kobane
porrebbe fine ai colloqui di pace
del PKK con la Turchia

Jihadisti assediano Kobane
al confine turco

Incontrando Mar Dinkha IV, patriarca della Chiesa assira d'Oriente, Francesco condanna la "persecuzione quotidiana" di cristiani o appartenenti ad altre minoranze religiose. Leggi

Teologi ed accademici musulmani scrivono ad Al Bagdadi: «Il tuo non è Islam»

Le dichiarazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, riflettono la confusione che circonda la politica turca riguardante lo Stato Islamico ... dopo le visite del Segretario alla Difesa Chuck Hagel e del segretario di Stato John Kerry e dopo il suo incontro con il presidente Barack Obama, Erdogan ha scelto di seguire gli Stati Uniti ... Ora, a prescindere dalla mancanza di fiducia tra la Turchia e l'Occidente, potremmo tranquillamente dire che la Turchia è salita a bordo della coalizione anti-IS guidata da Washington nella misura che ci si aspetta? Probabilmente no. Una ragione è che, come tutti gli altri in questi giorni, la Turchia non ha una politica coerente e ben definita in Medio Oriente e, quindi, verso l’IS .... La confusione prevale su tutti i fronti. read all

Medio Oriente, i fantasmi dei Paesi del Golfo

di Silvia Favasuli per L'inkiesta

Lotte di potere e ideologia: così la guerra indiretta tra le potenze regionali ha creato il caos

I fantasmi delle potenze del Golfo

L’uso politico della divisione religiosa sunnita-sciita

Come nasce l’asse sciita

Come si forma l’asse sunnita

Il fondamentalismo religioso

Un altro attore importante nella regione è la Turchia, ma per questo rimandiamo all’Linkiesta

Turchia,
Daish e il dilemma del Pkk


arabpress.eu - 20 settembre 2014 - I 49 ostaggi turchi rapiti in Iraq da Daish (conosciuto come ISIS in occidente) sono stati rilasciati. Erano stati rapiti lo scorso 11 giugno a Mosul, tra i rapiti c’erano diplomatici, figli di diplomatici e soldati delle forze speciali. Il primo ministro turco Davutog˘lu ha annunciato il loro ritorno in patria. Il preseidente turco Erdog˘an ha affermato che la liberazione degli ostaggi è stata frutto di un’operazione di intelligence lunga e faticosa.

Quali strade può percorrere l'Islam in un momento così buio?

Gli Houthi entrano a Sanaa, 60 morti in 48 ore

arabpress.eu - 16 settembre 2014 - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che la Turchia è disposta ad ospitare nel suo territorio i leader dei Fratelli Musulmani che si sono rifugiati in Qatar dopo la deposizione dell’ex presidente egiziano Morsi nel 2013. La presenza dei leaders ha creato un peggioramento delle relazioni del Qatar con Arabia Saudita, Emirati Arabi e con lo stesso Egitto.

Un mondo arabo con la semplice pressione di un pulsante americano

di Lamis Andoni

Haaretz - 7/09/2014 - L’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger sostiene che l’Iran sia un problema maggiore rispetto all’ISIS. “L’ISIS”, dichiara Kissinger, “è un gruppo di avventurieri con un’ideologia violenta, ma prima di poter essere considerati una realtà strategica e permanente devono conquistare molto più territorio. L’Iran, invece, ha l’opportunità di ristabilire l’antico impero persiano, questa volta sotto l’etichetta sciita, durante la ricostruzione del Medio Oriente che avrà inevitabilmente luogo quando verranno segnati i nuovi confini”. Questo, secondo il diplomatico, dà un grande potere all’Iran dal punto di vista strategico.

L’assedio di Islamabad

leggi anche Scontri alla moschea rossa

La saggezza dei gesuiti

di Riccardo Cristiano

Un saggio di grande visione di Civiltà Cattolica su ISIS e su come non aiutare il terrorista al-Baghdadi.

Il Medio Oriente gestito dal presidente democratico è più instabile di quello che ha ereditato Infografica:

Interrogativi sul congresso per i cristiani

di Riccardo Cristiano

Si sta per aprire a Washington un congresso per i cristiani del Medio Oriente. Ma i martiri cristiani sono tanti. E alcuni dimenticati.

Gli scomodi successi dei Curdi sbagliati

Pioggia di armi ai paesi mediorientali

L’insostenibile vuoto di una Op-Ed del New York Times

di Peter Beinart

John McCain e Lindsey Graham, nella foto, vogliono che Obama affronti l’ISIS ora. Mai non specificano come.


Il governo libico ammette che Tripoli è in mano alle milizie

Le brigate di Misurata spadroneggiano nella capitale, il parlamento "legittimo", rifugiato a Tobruk, stravolge la costituzione per nominare un nuovo premier. Ormai è una guerra per procura tra due stati del Golfo, Qatar ed Emirati


Lo Stato Islamico e le nostre responsabilità
Isis, kurdi, medioriente: serve una rivoluzione anche del pensiero

arabpress.eu - Agenzie - 1 settembre 2014 - 11 soldati uccisi e 17 feriti in tre attacchi di Al Qaeda nel sud dello Yemen. A Maifaa, nella provincia di Shabwa, un attentatore suicida ha lanciato un autobus contro un complesso amministrativo. Simultaneamente, i miliziani hanno sferrato un attacco con armi automatiche contro un sito militare ad Azzane. Non lontano, invece, un uomo, alla guida di un’autobomba, ha colpito una caserma militare.

Gli Emirati bombardano le milizie ribelli a Tripoli

Libia, la nuova Somalia

Libia nel caos: lo Stato non esiste.

La nuova guerra del Medio Oriente

Una lotta non combattuta su territorio arabo, ma a debita distanza

Arabia Saudita e ISIS: amici o nemici?

La lotta al terrorismo si scontra con i precetti cultura e sociali

articolo originale

Hillary Clinton critica il troppo cauto Obama
Se lo Stato Islamico è riuscito a conquistare tanto terreno in Iraq è grazie alla riluttanza della Csa Bianca. 
Hillary il falco, vola ancora

di Ralph Nader
L'equazione islamista:
L'Isil è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano. Hillary Clinton

Arsal è sotto il controllo dello Stato

In un mondo senza mappe

Bisogna distruggere Qatar e Arabia Saudita per evitare la terza guerra mondiale

di John Wayne 

Non è un mistero che John Wayne, pseudonimo di un ex-alto funzionario degli Interni e degli Esteri della Tunisia, ostacoli mercenari e traditori dormienti. Seguendo il nostro articolo “Con prove, un oppositore del Qatar accusa il suo Paese per finanziare il terrorismo“, ci ha inviato le cinque osservazioni seguenti.

Il regista dell'horror siro-iracheno

L'orrore iracheno comincia in Siria. E l'orrore siriano cominciò in Iraq: per un piano "made in pasdaran".

Il Libano, Hezbollah e l’ISIS

Regge la tregua, nella valle della Beqaa, ma i jihadisti minacciano un nuovo assalto

Il nemico alle porte in Arabia Saudita

Una recente dichiarazione di uno dei leader dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) ha espresso la volontà di un attacco verso l'Arabia Saudita, provocando una forte preoccupazione nel regno.

Il re saudita deluso dalla negligenza internazionale alla lotta al terrorismo

di Sulman al-Dusri

I governi arabi hanno
finanziato l’agressione
israeliana su Gaza

Gli eccessi dell’ISIS e la responsabilità islamica
Spetta ai musulmani prendere l'iniziativa per purificare l'immagine dell'islam affrontandone gli estremismi

Il Medio Oriente
come lo vede Obama

La guerra tra Israele e Hamas
e quella in Iraq stanno cambiando
la mappa delle alleanze,
nuove potenze e stati canaglia.
In questo marasma, gli Usa
hanno scelto un approccio inedito.
Le vecchie alleanze rimangono,
ma il numero degli interlocutori
di Washington si sta moltiplicando.
In ciascun paese possono cambiare
i rapporti di forza, i falchi possono
scalzare i moderati, o il contrario.

Haftar has left Benghazi

Islamisti dichiarano
un emirato islamico nell'est della Libia

Diplomatici britannici attaccati
mentre lasciavano la Libia

Italiani e tedeschi in fuga
dalla Libia in fiamme

Inferno di fuoco a Tripoli.
Ordinata evacuazione
Il governo chiede agli abitanti di lasciare le proprie case
in un'area di 80 chilometri quadrati,
distante solo 5 chilometri dal centro della città.
"Si rischia una catastrofe umanitaria e ambientale"

Perché in Libia è tornata la guerra
Tutti contro tutti. Restaurare la calma sembra un'impresa disperata.

Libia senza un nemico comune
Troppi interrogativi sul futuro

La Crisi è di Obama

La spirale infinita nel caos mediorientale

Verso dove, nessuno lo sa.
Meno che mai quelli che pensano di saperlo.

Quasi 100 morti a Tripoli in appena due settimane, 38 vittime a Bengasi in sole 24 ore

Scenari da incubo in Medio Oriente
Più di dieci milioni di profughi nella sola area siro-irachena. Mossul senza un cristiano, mai accaduto da 2mila anni.


Gaza e la guerra più grande
Gaza è parte dello scatenamento del disordine mondiale. Aggiungiamo il Califfato del Levante. Aggiungiamo la crisi ucraina.

Mosul, Iraq. Cristiani in fuga dalle case contrassegnate. Il racconto fotografico di una diaspora silenziosa

di Andrea Milluzzi
foto di Linda Dorigo

Istanbul, in centinaia assaltano il consolato israeliano

La sede della rappresentanza diplomatica israeliana ad Istanbul è stata assaltata da centinaia di manifestanti che hanno provato a fare irruzione ed hanno mandato in frantumi diverse finestre prima dell'intervento della polizia che ha sparato lacrimogeni ed usato i cannoni ad acqua

Lo stato del ruolo d'influenza del regno nella regione

ISIS, la vendetta dell’Arabia Saudita contro l’America

The death of
the Arab conscience

Le guerre arabe alla vigilia della Yalta mediorientale

Dossier de Linkiesta sul Medioriente

Padre Samir Khalil Samir, gesuita arabo docente di islamologia all’università di Beirut:
«Non saranno un califfo e la sharia dei beduini a fermare la decadenza del mondo arabo. Salviamo l’islam dal fanatismo»
«La maggioranza dei musulmani non vuole il califfato di Al Baghdadi ma valori autentici e attuali»
leggi tutto

Come CIA e Mossad operano: il caos turco

La Turchia è stato un forte alleato di Israele e Stati Uniti, e ha giocato un ruolo negli eventi dell’11 settembre. Molte operazioni di terrorismo false flag furono organizzate da CIA e generali turchi nei decenni passati. Tuttavia, quando la CIA mise Recep Erdogan al potere come primo ministro della Turchia, il suo governo perseguì alcuni leader militari per la pianificazione di atti terroristici volti a rovesciarne il governo. Il 18 giugno 2014 un tribunale di Istanbul ha ordinato la liberazione di 230 persone, per lo più ufficiali dell’esercito, condannati con prove apparentemente manipolate di aver cercato di rovesciare Erdogan.

La guerra di Nawaz Sharif

Il Nord Waziristan, santuario dei Talebani pakistani, è sotto attacco del governo di Islamabad. Domenica 15 giugno aerei militari del governo di Islamabad hanno iniziato i bombardamenti nella regione del Nord Waziristan (Pakistan nord-occidentale) con l’obiettivo di colpire e distruggere le milizie talebane.

Il genocidio dei Cristiani d'Oriente... che ci lascia indifferenti

Appello dell'Arcivescovo siro cattolico Moshe alla comunità internazionale: Salvateci!

"Ma'an è la Falluja di Giordania!" Gridavano migliaia di beduini Sabato 28 giugno, nella città meridionale di Ma'an. Alzando bandiere ISIS in una mano e fucili automatici nell'altra. Ma'an dista 104 km da Eilat, città israeliana e circa 60 km dalla principale arteria che collega il nord al sud di Israele. A Washington, si è parlato con ansia della prospettiva che gli islamisti facciano tremare il trono dei Saud. More>

Attacco a Hezbollah per destabilizzare il Libano La guerra in Iraq bussa alla porta del Paese dei cedri che rischia di diventare terreno di scontro tra jihadisti e il Partito di Dio.

Panorama di caos nel mondo arabo

Chi sono i musulmani arrabiati e perché
di Ramzy Baroud
Medio Oriente: morte per identità

Al-Arabiya - 26/06/2014 - Salwa Bugaighis,
attivista per i diritti umani, avvocato
ed ex membro del Consiglio di Transizione Nazionale,
era la vice presidente di un comitato preliminare
per il dialogo nazionale in Libia.
E’ stata uccisa da aggressori sconosciuti
nella sua casa di Bengasi.
Secondo un portavoce dell’ospedale della città,
ha ricevuto diversi colpi di arma da fuoco.
Il marito della donna, in casa al momento
dell’aggressione, risulta scomparso.

DEBKAfile Special Report Jun 23, 2014, 10:44 PM - Attacchi aerei giordani hanno colpito i contingenti armati di ISIS Lunedi sera, 23 giugno, in quanto invadevano il regno attraverso il valico di confine Turaibil, che hanno conquistato Sabato. Sempre Sabato lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante ha catturato la cittadina di Rutba, segnalando l’Arabia Saudita come un altro obiettivo imminente. Lunedi, ISIS ha completato la sua presa della città irachena settentrionale strategica di Tal Afar. Gli Stati Uniti e Israele hanno posato una serie di avanzate misure di raccolta di intelligence, satelliti militari, droni e aerei da ricognizione, per monitorare la rapida avanzata dei combattenti islamici. More>

NOW Lebanon - 24/06/2014 – Durante la notte di Martedì, l’attentato suicida in un sobborgo meridionale di Beirut ha lasciato 12 persone ferite sul terreno. Il corrispondente di NOW Lebanon ha riferito che i test del DNA sui resti del corpo trovati sulla scena dell'esplosione ha confermato che il General Security Second Inspector Abdel Karim Hadraj, è morto nell'esplosione. I test hanno anche mostrato i resti appartenenti al kamikaze la cui identità è ancora da determinare.

Hassan, un gioielliere, ha detto ieri alla televisione durante una ripresa dal vivo dell’attentato di Dahr al-Baydar. "Le potenze mondiali, l'America e la Russia, stanno tirando i fili e noi civili ne paghiamo il prezzo." leggi tutto

wearechange - June 16, 2014 -
In questo video le interviste di Luke Rudkowski all'ex informatore Mi5 Annie Machon circa il fatto molto importante che governi occidentali abbiano creato il terrorismo sotto falsa bandiera.


See her web site here: http://anniemachon.ch/

Per cacciare Gheddafi ci vogliono truppe arabe

wearechange - June 16, 2014 -Annie ha denunciato azioni molto pericolose da parte del governo britannico, di come funzionari dell'MI6 andavano imbellettate ad assldare Al Qaeda per uccidere l'ex leader libico Gheddafi.

DEBKAfile Exclusive Report Jun 5, 2014, 9:42 AM – Il Segretario di Stato americano John Kerry, tenendo colloqui a Beirut il 4 giugno con il Primo Ministro libanese Tammam Salam, il cui governo comprende ministri di Hezbollah, ha stabilito una nuova regola: è bene coinvolgere i governi sostenuti dai terroristi, sia Hamas a Ramallah o Hezbollah in Beirut, purché "non attraversino la linea rossa". Kerry non ha detto quello che la linea rossa era o come l'amministrazione Obama avrebbe trattato eventuali attraversamenti della stessa. Andò anche oltre, invitando l'Iran e Hezbollah a partecipare ad una soluzione politica della crisi siriana. More>

Yemen, dieci milioni di persone senza cibo

Nazioni Unite: metà della popolazione è malnutrita.

GEZI, tra lacrimogeni e manganellate

Armati di libri contro i blindati

Nelle strade di Istanbul

Vi racconto le proteste

Erdogan e l'arma del complotto

DEBKAfile DEBKA Weekly May 20, 2014, 5:42 PM - Fondamentale la politica di inversione di rotta in Medio Oriente dell'amministrazione Obama, effettuata senza preavviso da un giorno all'altro: l'interruttore silenzioso è passato dal ritiro all'intervento militare proattivo, basato principalmente sulla CIA. Questa nuova politica sta già influenzando le crisi libica e siriana. Approfondimenti esclusivi e nuovi dati saranno rivelati su come si manifesta questo straordinario cambiamento del supporto US-UAE per il nascente Gen. Khalifa Haftar in Libia, rispetto alla dipendenza da forti eserciti israeliani e giordani per raggiungere gli obiettivi degli Stati Uniti in Siria. More>


Migliaia di soldati Usa in Israele e Giordania. Obiettivo Siria?
DEBKAfile Exclusive Report May 21, 2014, 8:08 PM - Per due esercitazioni militari congiunte con Israele (Juniper Cobra) e Giordania (Eager Lion), gli Stati Uniti sposteranno più di 6.000 marines per il regno e diverse migliaia in Israele. L’esercitazione giordana dura da Domenica 25 Maggio fino all’8 giugno. L'esercitazione USA-Israele è cominciata questa settimana con altri 6.000 truppe di personale combattente, proveniente dal Comando europeo degli Stati Uniti e 1.000 aviatori per operare con i sistemi di difesa missilistica. Mercoledì 21 maggio, le tensioni alla frontiera con Israele sono state aggiornate con notizie di grandi contingenti militari di Hezbollah in movimento verso il sud della Siria. More>

Algeria pronta a difendere la Libia dall'invasione egiziana

La guerra sanguinosa che non esiste

di Ramzy Baroud

Un “uomo forte” per la Libia?

Un ex ufficiale dell'esercito, Khalifa Hiftar, lancia un attacco contro alcune bande di jihadisti della Cirenaica.

Fa piacere che anche in Pakistan abbiano il senso dell'umorismo, la foto purtroppo non sembra affatto uno scherzo (ndr)

La bufala dell’Islam che vuole sterminare le donne

Se una ragazza musulmana siede sulle spalle del boyfirend durante un concerto? Un membro del Parlamento di AKP dice che non si può

Arabia Saudita, 10 anni di prigione e mille frustate per il blogger liberale

La sentenza è stata emessa dal tribunale di Gedda. Raif Badawi aveva fondato il sito internet insieme ad un altro attivista, Suad Al-Shammari. Chiedevano di porre fine al dominio della religione sulla vita pubblica del regno. Una sentenza "scandalosa".

Il futuro, islamista e illiberale, della democrazia in Medio Oriente

In tutta la regione, lotte di potere mascherano un divario più profondo sul significato del moderno stato-nazione.

Distruggendo l'orologio cosmico

Il Medio Oriente degli Stati moderni trasformati in nascenti califfati

Le mappe di Max Fisher per capire il Medio Oriente

Dovevano essere gli anni delle primavere arabe, ma nel 2013 gli attentati terroristici nel mondo sono aumentati del 43 per cento

Desiderio di Piazza Taksim

1 maggio di battaglia a Istanbul

Istanbul, un primo maggio di violenze per piazza Taksim

Primo Maggio di scontri a Istanbul

http://www.hurriyetdailynews.com
May/01/2014

Una deputata del principale partito di opposizione, il Partito Repubblicano del Popolo (CHP), Safak Pavey, che ha un braccio artificiale e una protesi alla gamba, è stata vicina ad essere arrestata dalla polizia durante le proteste del primo maggio nel quartiere di Beikta a Istanbul, mentre cercava di aiutare un giovane manifestante.

Accompagnata dalla madre, Pavey ha cercato di convincere gli agenti in borghese a non rrestare un giovane manifestante che faceva parte di un gruppo che cercava di lasciare Beikta per raggiungere Piazza Taksim, luogo bandito dalle autorità, per le manifestazioni del Primo Maggio.

Tuttavia, la polizia ha rifiutato e minacciato di trattenerla, insieme al giovane manifestante, nonostante Pavey mostrasse loro la sua carta d'identità di deputata, che garantisce l'immunità dai procedimenti giudiziari.

Gli ufficiali alla fine hanno desistito dopo che la madre di Pavey, Aye Önal, è intervenuta abbracciando la figlia.

24 aprile 1915, il giorno degli armeni

Novantanovesimo anniversario del genocidio degli Armeni.

Per la prima volta Ankara fa le sue condoglianze agli armeni

My grandmother survived the Armenian Genocide.

resistenze.org - 06-04-14 - n. 493 - Ufficio internazionale del Partito Comunista di Turchia.
La crisi politica non solo continuerà, ma si acuirà. Il risultato delle elezioni è sintomatico. Di fronte alla situazione attuale, è chiaro che le persone e le forze progressiste non sono in grado di creare alternative. Sono stati registrati vari casi di brogli in molti luoghi, tra cui Ankara.

La Turchia sta considerando la richiesta per l'estradizione di Gülen

Erdogan, il sultano della CIA

Bahar Kimyongür toglie il velo alle menzogne mediatiche di questa “Operazione Bottino”.

Attivisti libanesi postano su Facebook
i loro “no” al razzismo contro i siriani

rainews - 02 aprile 2014 - La Corte Suprema della Turchia ha stabilito che il blocco di Twitter imposto dal governo Erdogan è una violazione dei diritti e ne ha ordinato la rimozione. Il provvedimento dei giudici è stato immediatamente inviato sia all'autorità delle telecomunicazioni sia al Ministero competente "per fare ciò che è necessario". La decsione arriva dopo che anche un tribunale amministrativo di Ankara si era espresso per la rimozione del blocco. Resta oscurato anche Youtube. 

Chi porterà la pace nel Medio Oriente

E' un errore o una pericolosa provocazione ritenere che il Vicino e Medio Oriente si è sprofondato definitivamente nell'abisso dei conflitti interconfessionali e interetnici. Già da molti anni però anziché combattere la disperazione e la miseria le autorità preferiscono condurre una guerra infinita e senza prospettive contro le rivolte e il terrore.

La Rivincita di Erdogan

Elezioni Amministrative in Turchia

L'Huffington Post - 30/03/2014 - Due militanti del gruppo femminista Femen si sono spogliate a seno nudo per protesta in un seggio elettorale a Uskudar, un distretto della Istanbul asiatica che è la circoscrizione del primo ministro Recep Tayyp Erdogan. Lo scrive il sito del quotidiano Hurriyet, aggiungendo che le due donne sono state arrestate. Il gruppo ha pubblicato su Twitter alcune foto scattate nel seggio, dove si vedono momenti di scompiglio in cui alcune persone provano a bloccare le Femen. Un'altra immagine mostra due attiviste, che sembrano in piedi su un tavolo, mentre sventolano alcune schede.

La tragica farsa, che puzza di petrolio, della Libia liberata

Fino ad ora 27 morti e 138 feriti
negli scontri a Tripoli del Libano

Libano: di male in peggio

Mazzaetta Blog - comedonchisciotte.org - 21 marzo 2014 - AEREO SCOMPARSO IN MALASYA
Maurizio Molinari è un esperto di politica estera che scrive per La Stampa e da poco è diventato anche corrispondente da Gerusalemme. Lui sa che fine ha fatto l’aereo scomparso e ha cercato si spiegarlo nei tre messaggi che ha dedicato alla vicenda. Sfortunatamente le autorità continuano a cercarlo nel posto sbagliato, scandagliando l’oceano invece di torturare qualche talebano per farsi dire dove l’han messo.

Maurizio Molinari @Maumol 18 mar
Grande caccia all’aereo sparito “Dirottato nella terra dei #taleban

Maurizio Molinari @Maumol 17 mar
L’ombra di #AlQaeda sul volo malese scomparso “Potrebbe essere in mano ai #talebani

Shutdown of social media 'cannot be approved,' President Gül writes on Twitter

#TwitterisblockedinTurkey.

Twitter nel mirino di Erdogan
Cosa c’è dietro la censura di Twitter
La violenza a Tripoli
fa un'altra vittima minorenne

Tripoli, la conta dei morti continua a salire

La Libia sta implodendo nel caos e nella violenza

L’ex primo ministro libico Ali Zeidan, nella foto, è fuggito la settimana scorsa dopo che il parlamento ne aveva votato la deposizione.

Islamic scholar Fethullah Gülen has said the government’s pressure on his movement is “10 times worse” than the pressure experienced during the times of military coups, in a rare interview with daily Zaman on March 17. Read>


Ancora morti al funerale di Berkin

Folla ai funerali del ragazzo martire di piazza Taksim

nowlebanon - March 13, 2014 - Minacce di blocchi, chiusura delle frontiere, interruzione dello spazio aereo, e boicottaggio dei media stanno emergendo dal Golfo una settimana dopo che l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain hanno annunciato il ritiro dei loro rappresentanti diplomatici dal Qatar. L’Arabia Saudita ha minacciato, anche prima della spaccatura diplomatica della scorsa settimana di istituire un blocco aereo, navale e terrestre contro il Qatar a meno che Doha non smetta di sostenere la Fratellanza Musulmana in Egitto e negli altri Paesi dell promavera araba. More>
Riyadh - IRIB – Giovedì, 13 Marzo 2014 - L'Arabia Saudita ha ufficialmente minacciato il Qatar del "blocco delle sue frontiere" qualora il piccolo paese arabo non smetta di sostenere "I Fratelli Musulmani" attraverso la sua emittente al Jazeera. Lo informa il quotidiano americano Huffington Post che scrive che la minaccia e' stata rivolta al rappresentante del Qatar durante l'ultima seduta del consiglio di cooperazione del Golfo Persico. A questa minaccia e' poi seguita la decisione di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrain di ritirare i propri ambasciatori dal Qatar. Dal canto suo il Qatar non ritiene seria la minaccia del blocco delle sue frontiere marittime, ma pare che a Doha credano possibile il blocco delle loro frontiere terrestri ad opera dell'esercito saudita.

Hamas, the Jordanian Muslim Brotherhood and the Saudi terrorist designation
L’isolamento del Qatar
Una crisi diplomatica che mostra le divergenze degli Stati arabi sulle rivolte popolari

Usa e Arabia Saudita di nuovo assieme... per l'offensiva di primavera?

25 feb 2005: Aoun chiede il ritiro siriano

Beirut - Il 25 febbraio del 2005, 11 giorni dopo l'assassinio di Rafiq Hariri, Michel Aoun, attuale leader del Free Partiotic Movement, chiese il completo ritiro delle forze siriane dal Libano prima delle elezioni legislative.

NOW - Feb 23, 2014 - Nove giorni dopo l'assassinio dell'ex primo ministro Rafiq Hariri, l’ex presidente George Bush ha invitato la Siria a ritirare i suoi servizi di intelligence dal Libano. "La Siria deve ritirare non solo i soldati, ma i suoi servizi segreti dal Libano", ha detto Bush durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder. Nel frattempo, partigiani dell'opposizione del Movimento Futuro, le Forze Libanesi, il Movimento Patriottico Libero, il Partito socialista progressista, il partito Kataeb, e il Partito Nazionale Liberale hanno continuato i loro sit-in in piazza dei Martiri nel centro di Beirut. I manifestanti chiedevano il ritiro delle truppe siriane, e la rivelazione dei responsabili dell'assassinio di Hariri.

.... il capo dei servizi segreti sauditi, principe Bandar bin Sultan, è stato rimosso dal processo decisionale .... Obama chiede al Pakistan di rinunciare al trasferimento di armi nucleari all’Arabia Saudita ...Leggi tutto

Piantare paura
nella menti dei bambini

Rivoluzione in Libia: tre anni dopo
Una forte frammentazione regionalista è ciò che resta a tuttoggi del regime Gheddafi


Dividendo Hezbollah geograficamente


La nuova strategia di Hezbollah

Il partito di Dio guidato da Nasrallah accetta il compromesso in Libano, ma sposta tutto il suo potenziale militare in Siria.


Le Brigate Abdallah Azzam
rivendicano il doppio attentato

Tunisia, Egitto e Libano

I leader libanesi si adattano rapidamente ... e hanno fatto così ancora una volta. Dopo decenni di manipolazioni, divisioni politiche e sfiducia comune, i Signori del Libano, il vostri preferiti incendiari e Vigili del fuoco, sono ormai cooptati in una popolare campagna sui social media volta a minare la logica del martirio che ha finito per pervalere sulla discussione pubblica su tutto, dagli omicidi al comune raffreddore. More>

DEBKAfile Special Report Jan 31, 2014, 10:23 AM - Il capo dell'intelligence militare di Israele Magg. Gen. Aviv Kochavi ha rivelato le posizioni di tre nuove basi di addestramento di al Qaeda in Turchia e la loro vicinanza al Sud Europa con insolita precisione, come una illustrazione, per l'amministrazione Obama, del deleterio impatto della distensione degli Stati Uniti con l'Iran sul Medio Oriente e sui membri partner della NATO. L'Iran, che è in procinto di forgiare una nuova alleanza con la Turchia, ha anche una storia nel concedere ospitalità ad al Qaeda e quindi di impostare le sue azioni terroristiche per colpire obiettivi designati da Teheran, come l'Arabia Saudita. More>

hurriyetdailynews – 1° feb 2014 - Dalla guerra civile senza fine nella vicina Siria, la Turchia si è svegliata improvvisamente lanciando un grido di allarme per la minaccia di al Qaeda, in merito alla crescente presenza nel nord della Siria di gruppi che si scontrano con l'esercito turco lungo la frontiera. Una relazione redatta congiuntamente dall'Agenzia nazionale di intelligence, la gendarmeria e il Dipartimento di Polizia indica che la formazione legata ad al Qaeda dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL) sta preparandosi ad attaccare obiettivi all'interno della Turchia con autobombe e omicidi. More>

now - January 28, 2014 - Mentre Tripoli, la seconda città del Libano, ha almeno 10 ospedali, tutti, tranne una clinica nel quartiere alawita di Jabal Mohsen, sono proibiti per gli alawiti nella città di Tripoli a maggioranza sunnita, hanno detto funzionari dell'ospedale a Now Lebanon: "O non possono passare la linea del fronte o, quando la gente sa che c'è un alawita, sono desiderosi di venire ad ucciderlo in ospedale, così essi non vengono," Wahib al-Nini, CEO dell'ospedale al-Nini a Tripoli, ha detto a Now Lebanon. "Da oltre due anni non abbiamo avuto alcun ferito dal quartiere di Jabal Mohsen.". Gli Alawiti, hanno detto ad ogni fonte con cui Now Lebanon ha parlato per questo articolo, che hanno legittimi timori di viaggiare all'interno di Tripoli perchè vengono spesso attaccati a causa della loro religione e delle presunte tendenze politiche.

Manama - IRIB – 30 Gennaio 2014 - La gente in Bahrain è scesa in piazza mercoledì per contestare il proscioglimento forzato di un consiglio di religiosi sciiti ad opera del regime monarchico. Le proteste hanno interessato diverse località dell'ormai da tempo traballante monarchia araba del Golfo Persico, dalla cittadina di Diraz fino al quartiere di Saar nella capitale. Intanto il principale partito rivoluzionario, al-Wefaq, ha condannato attraverso un comunicato l'azione della monarchia affermando che il regime ha proclamato guerra agli sciiti.

Primavere, fine delle grandi ipocrisie arabe

Hanno ribaltato il Medio Oriente, ma anche dimostrato che non basta un tweet per riordinarlo

Il rapimento di Dio

di Joumana Haddad

Veri musulmani e veri cristiani dovrebbero parlare contro l'abuso della loro fede


La Costituzione profuma di gelsomino
Tunisia, approvata la nuova Costituzione. Apertura a diritti civili e parità di genere
Il testo passa con una maggioranza di 200 voti a favore, 12 contrari e 4 astenuti, dopo un mese di confronto articolo per articolo.
Tunisia. Approvata nuova costituzione.

In Libano .... Hezbollah e l’Iran, non possono continuare ad incassare colpi senza piegarsi More>
La Tripoli sunnita radicale promette fedeltà a ISIS
Ansari ha criticato violentemente le Forze Armate libanesi, e ha invitato i sunniti nell'esercito libanese alla diserzione.

Indignati dalla morte di un adolescente libanese i giovani protestano con la campagna #notamartyr

E' la fine di dicembre 2013, il sedicenne Mohammad Chaar è in posa per un autoscatto. Pochi istanti dopo si stà dissanguando sul marciapiede, dopo l’esplosione di un’autobomba.

Non cerchiamo solo di porre fine a un massacro senza senso, vogliamo anche giustizia per Chaar.
Leggi tutto

Pietre miliari, il Che fare? del movimento islamista

di Cristina Micalusi 



Sayyd Qutb non chiama alla lotta contro il capitalismo e allo sfruttamento del lavoro. La sua "liberazione" si svolge solo nell'alveo religioso, con un forte pregiudizio verso il socialismo

HRW ha scritto nel rapporto annuale 2014: Il governo turco, in carica dal 2002 per tre mandati, godendo di una forte maggioranza parlamentare, il Partito di maggioranza Giustizia e Sviluppo (AKP) ha dimostrato una crescente intolleranza per l’opposizione politica, la protesta pubblica, e i media critici. More>

A tripoli si continua a combattere
Reuters - Monday, 20 January 2014 – Sabato cinque persone sono state uccise da un cecchino nella città di Tripoli, lo rivelano fonti mediche e della sicurezza. Tripoli, 30 km dal confine siriano, è stata oggetto di nette divisioni tra la maggioranza sunnita e la piccola comunità alawita per decenni, oggi alimentate dalle tensioni settarie della vicina guerra civile siriana. Gli attacchi dei cecchini sono comuni lungo la Siria Street, che divide i quartieri rivali, e le strade adiacenti. Le fonti hanno detto che 45 persone sono state ferite nelle ultime 48 ore, tra cui quattro soldati. L'esercito è stato schierato in tutta la città per mesi nel tentativo di sedare la violenza.
NOW Lebanon - Jan 21, 2014 – Sette persone uccise e altre 58 ferite in cinque giorni di combattimenti settari a Tripoli. More>
Al-Jadeed - NOW - Al Arabiya - Tuesday, 21 January 2014, GMT 09:50  – L'autobomba è esplosa sulla via Al-arido nel quartiere di Dahiyeh, area Haret al Harayk a Beirut, a circa 50-70 metri di distanza dal precedente attentato suicida che ha colpito la zona il 2 gennaio lo ha riferito NNA … L’attentatore suicida si è fatto esplodere con l’auto ... causando la morte di due persone e cinque feriti, ha riferito la National News Agency del Libano … L’Iran condanna duramente l’espolsione di Haret al-Harayk, etichettandola come un atto inumano di terrorismo … "Con l'aiuto di Dio onnipotente abbiamo risposto ai massacri effettuati dal partito iraniano di Hezbollah ... con un’operazione di martirio nel loro cortile" ha scritto al-Nusra Front in Lebano in un comunicato pubblicato sul loro account Twitter.

Il fenomeno e la politica del settarismo

di Zafar Bangash

Repubblica - 09 Gennaio 2014 - Aitzaz Hasan Bangash, nella foto, aveva 14 anni. E' morto lunedì nella piccola città sciita di Ibrahimzai, vicino a Islamabad, immolandosi per fermare un attentatore suicida che voleva fare una strage nella sua scuola. Ha visto l'ordigno addosso al terrorista e si è lanciato contro di lui per fermarlo. Nell'urto ha innescato la detonazione che lo ha ucciso. Il suo gesto ha salvato i 2mila ragazzi che erano presenti nell'edificio. "Mio figlio ha fatto piangere sua madre, ma ha evitato che altre madri piangessero i loro figli" Appelli nel paese affinché gli sia conferita una medaglia al valore. More>


Turchia, l’epurazione di Erdogan è una lotta fratricida con e la potente confraternita Gulen, che la Cia rafforzò ... More>
La crisi di Erdogan
Il 7 gennaio in Turchia 350 agenti e dirigenti di polizia di Ankara e i prefetti di 16 città sono stati rimossi dal loro incarico per decreto del governo.

Bahrein,
stop alle armi
per la repressione


Il Libano per capire, volendo, Siria e Iraq.
Basterebbe rileggere i titoli dei più eclatanti fatti libanesi per capire chi c'è dietro al Qaida in Siria e Iraq.
Per conto di chi opera ISIS?


Al Qaeda alla conquista del Medio Oriente. Gli Usa nel pallone

Ministro bombarolo: epifania siriana

"Non potevo dire di no": così l'ex ministro libanese ha giustificato il suo sì alla richiesta siriana di portare esplosivo a Beirut. Una storia che spiega chi regni a Damasco.


Libano, centro di smistamento dei finanziamenti per la guerra in Siria
Gli attentati di Beirut confermano l'esportazione della guerra civile siriana in Libano. Leader sunniti ed Hezbollah gestiscono su fronti opposti un enorme traffico di denaro e armi diretto in Siria.
Libano, le bombe inaspriscono la crisi politica

DEBKAfile Exclusive Report Jan 3, 2014, 12:54 PM - Combattenti di Al Qaeda hanno marciato nelle principali città irachene di Falluja e Ramadi Venerdì 3 gennaio, dopo aver clamorosamente sconfitto un grande esercito iracheno. Questa vittoria è stata aiutata dalle tribù sunnite dell'Iraq occidentale. Il ramo iracheno-siriano di al Qaeda (ISIS) ha ormai acquisito una catena di controllo territoriale che si estende da Ramadi, 100 chilometri a ovest di Baghdad, Al-Raqqah nel nord della Siria, 160 km da Aleppo. Il suo comandante Abu Bakr al-Baghdadi promette di stabilire un califfato islamico, che dovrebbe rappresentare una minaccia diretta a Israele, Giordania, Arabia Saudita e Libano. More>

2013 in Medio Oriente: una violenta eredità
Un anno complesso e terribilmente insanguinato

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