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3/03/2014

Stato spergiuro
di Salvatore Giordano

C’è qualcosa che non mi torna a proposito delle manifestazioni popolari: mi offre l’occasione quella del primo marzo contro il MUOS. Mai che i media esprimano il dubbio del perché succeda all’ultimo minuto l’unica cosa che racconteranno con dovizia di particolari.
Un fatto che ha dell’incredibile, ma sul quale nessuno sembra interrogarsi.
Come mai un corteo lungo otto chilometri (la cui testa arriva al punto di arrivo quando ancora la coda sta partendo), colorato, rumoroso, pieno di suoni, di voci, di colori, di cori ironici e commenti goliardici, in una parola un corteo PACIFICO nel quale sfilano fianco a fianco monaci buddisti, striscioni di Pax Christi, bandiere rosse e nere e bianche e arcobaleno, papa boys, boys scout, ragazzi dei centri sociali e tante altre persone di ogni sorta di associazione, mamme e famiglie no muos, i forum per l’acqua pubblica e i comitati di base, scienziati e religiosi e, ancora, gomito a gomito parlamentari e cittadini comuni… Come mai all’improvviso e solo quando sta per sciogliersi, giusto all’ultimo minuto, il corteo diventi inaspettatamente “violento” e senza che nessuno dei presenti se ne sappia spiegare il motivo? E senza che la stragrande maggioranza dei manifestanti si accorga di nulla?
Non è che è tutto preordinato e predisposto?
Non può e non deve passare l’idea di un popolo contro MUOS, mafia e guerra, un popolo che denuncia l’asservimento dei governi all’apparato affaristico-politico-militare internazionale, e allora? Allora meglio provocare un bell’incidente, proprio al termine, proprio quando i riflettori rischiano di illuminare la realtà: e allora ecco pronta la provocazione. Che sia il sasso, che sia il manganello, purché sia. E che sia una provocazione in grado di offuscare tutto il resto. E mai che si abbia pubblica cognizione di chi l’ha davvero innescata…
Consola sapere, toccare con mano, sentire la gente esprimersi, vederla partecipare, avvertire il trucco, smascherare l’inganno. Tutti solleciti nell’indignarsi per una rappresentazione della realtà lontana dalla logica oltre che dalla verità.
E c’è un’altra cosa che non mi torna. A quei passacarte delle questure che scrivono le veline con il numero dei manifestanti cinque o sei volte inferiore al reale, vorrei chiedere: ma davvero vi sembrano poche quattro o cinquemila persone? Un quarto degli abitanti di una cittadina come Niscemi? Ma lo sapete che, in proporzione, corrisponderebbe a un milione in una grande città come Roma? Ma forse lo sapete e non potete scrivere nero su bianco che oltre metà del numero degli abitanti è sceso in strada a manifestare, forse perché il dato vero farebbe tremare le vene ai polsi alle cosiddette autorità di uno stato spergiuro.

Comunicato stampa del Comitato No MUOS di Piazza Armerina

Il Comitato No MUOS di Piazza Armerina si riunisce in ambito cittadino per la prima volta nell’aprile del 2012; in precedenza, singoli cittadini o gruppi di giovani, in particolare, avevano partecipato a iniziative e a giornate di mobilitazione nella città di Niscemi. Il comitato è, dunque, la risposta all’esigenza, manifestata da tanti, di conoscersi, condividere e programmare iniziative a livello cittadino. Il comitato armerino è parte attiva del Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS, il cui atto fondativo è la Carta di Intenti, approvata, dopo un lungo e articolato dibattito, nel mese di ottobre a Piazza Armerina dai comitati aderenti siciliani. Il primo grande evento organizzato dal nostro comitato si è tenuto il sei luglio 2012 presso il Chiostro Sant’Anna: al convegno pubblico sul MUOS hanno partecipato numerosi cittadini, in qualità di relatori Antonio Mazzeo e attivisti provenienti da Niscemi e Modica (Peppe Cannella ed Enzo Traina), le amministrazioni di Niscemi e Piazza Armerina, associazioni come Pax Christi, Emergency e altre. Oltre alla partecipazione alle numerose manifestazioni indette a Niscemi e alla presenza, mai sufficientemente ampia, al presidio presso Contrada Ulmo, tra le iniziative più rilevanti realizzate dal comitato vi sono: 1) incontro, con esponenti del comitato di Niscemi, con il consiglio provinciale di Enna che ha approvato il documento contro l’installazione del MUOS (settembre 2012) 2) incontro con il vescovo della Diocesi di Piazza Armerina e con il pastore della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno (ottobre 2012) 3) incontro-dibattito sul MUOS con i deputati regionali eletti in provincia di Enna e nel comprensorio di Caltagirone (novembre 2012) 4) proposta al consiglio comunale di Piazza armerina della mozione contro il MUOS, approvata all’unanimità (gennaio 2013) 5) realizzazione, sabato 19 gennaio ’13, del dibattito pubblico: “La sovranità appartiene al popolo. Il popolo dice no al MUOS di Niscemi”. Hanno risposto ai cittadini sul MUOS Antonio Venturino e Fausto Nigrelli, in rappresentanza delle istituzioni, e Agostino Sella, blogger e giornalista. Moderatore Salvatore Giordano, del comitato No MUOS.

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