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29/01/2014

Solidarietà all’attivista No MUOS denunciata


Venerdì 24 Gennaio a Niscemi un’attivista a bordo della propria auto è stata fermata da una volante della digos e due volanti della prevenzione criminale di Catania chiamati come rinforzi. Ignara dalle motivazioni per cui è stata fermata, l’attivista viene anche perquisita e immediatamente invitata a recarsi al commissariato dove le viene presentato un verbale di sequestro. Si legge dal verbale: “ Detto materiale si è ritenuto necessario sequestrarlo poiché la stessa è conosciuta da questo ufficio come attivista No MUOS.” Considerato che il controllo veniva eseguito nei pressi di c.da Ulmo, ovvero nelle vicinanze della base U.S.Navy già oggetto in passato di numerosi danneggiamenti”. Si tratta di un utensile da giardinaggio e del materiale acquistato dalla ferramenta, doveva completare un recinto per i suoi cani, potare le piante del giardino e la sua abitazione si trova nei pressi di c.da Ulmo, spiega l’attivista, ma le viene subito notificata una denuncia per possesso di chiavi alterate o contraffatte, ovvero di chiavi genuine o di strumenti atti ad aprire o a sforzare serrature dei quali non giustifichi l’attuale destinazione (art. 707 del Codice Penale) e nel verbale si legge ancora che l’attivista durante la perquisizione si è agitata, quando invece con la tranquillità di chi non ha nulla da nascondere ha fatto tutto quello che le veniva chiesto. Un’ingiusta politica di repressione nella stessa mattina in cui è stata calpestata la dignità umana con l’innalzamento della prima parabola del MUOS e nei confronti della stessa attivista che l’anno scorso è stata violentemente trascinata e sbattuta a terra dalle forze dell’ordine mentre cercava pacificamente di non lasciar passare i mezzi degli operai che si dirigevano al cantiere della base militare e che in questi giorni hanno contribuito al completamento del MUOS. Il Comitato No MUOS di Niscemi esprime la massima solidarietà all’attivista che da anni si batte con grande tenacia contro chi ha permesso di trasformare il nostro territorio in un laboratorio di guerra. Pagherete caro, pagherete tutto anche il rimborso delle spese della ferramenta!

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