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http://wagingnonviolence.org
December 31, 2013

5 vittorie degli attivisti trascurate nel 2013

Gli attivisti hanno sperimentato alcuni grandi vittorie nel 2013, dal ribaltamento della decreto sul Matrimonio alla sentenza contro le perquisizioni arbitrarie a New York City, fino alle rivelazioni scoperte dalla NSA di Edward Snowden ad una guerra Usa evitata contro la Siria. Non è difficile trovare menzione di queste grandi storie nella maggior parte delle liste di notizie di fine anno. Quindi, piuttosto che ripeterle qui, vi presentiamo una lista di vittorie di attivisti trascurate del passato anno.

Il potere della gente continua a vincere nelle Filippine

Nel mese di febbraio, il presidente Filippino Benigno Aquino III, il cui padre è stato assassinato dall'ex dittatore Ferdinand Marcos nel 1983, ha firmato una legge che porterà più di 220 milioni di dollari dai conti bancari svizzeri controllati da Marcos, alle persone che sono state torturate, violentate e imprigionate sotto la dittatura filo americana. Anche se la somma rappresenta solo una piccola frazione dei miliardi di dollari che si ritiene siano stati rubati e poi nascosti da Marcos in banche internazionali, Ken Butigan, giornalista di Waging Nonviolence ha descritto la legge come "un passo significativo verso la guarigione e la giustizia riparativa", così come "un ricordo che l'azione nonviolenta non finisce quando l'ultimo manifestante va a casa".

Una grande vittoria contro il carbone nel nord-ovest del Pacifico

Gli attivisti radicale del clima e anti-estrazione hanno ottenuto una vittoria sul settore del carbone a maggio nel nord-ovest del Pacifico, quando i piani per un grande terminale di esportazione del carbone sul fiume Columbia sono stati demoliti dal colosso energetico Kinder Morgan. Il collaboratore di Waging Nonviolence, Nick Engelfried, ha definito la vittoria "un buon caso di studio di come le comunità sono riuscite a respingere l'industria del carbone". E' stato il terzo di sei terminali per l’esportazione del carbone, annullati o indefinitamente in fase di stallo, come parte di un più ampio piano per respingere l'industria del carbone negli Stati Uniti con i mercati dell'energia crescenti in Cina e Sud Corea. Tuttavia, gli attivisti non si fermeranno fino a quando tutti e sei i terminali saranno stati sconfitti.

Un gigante addormentato si sveglia in Brasile

Migliaia di brasiliani sono scesi in piazza nel mese di giugno per protestare contro un aumento delle tariffe pubbliche del trasporto a São Paulo e Rio de Janeiro. Mentre le proteste si diffondono rapidamente in tutto il paese, il governo ha risposto annullando gli aumenti. Sono seguiti appelli per altre riforme ma, come ha notato la collaboratrice di Waging Nonviolenza, Vanessa Zettler, "la questione rimane sulle modalità con cui l'ampiezza del malcontento in Brasile verrà canalizzata da coloro che protestano nelle strade e da coloro che hanno accesso ai media". Ciò nonostante, molti videono le recenti proteste come l’inizio di una nuova era in Brasile, dicendo, Il gigante si è risvegliato.

Una vittoria per milioni di indigeni in Messico

Il prigioniero politico messicano, Alberto Patishtan Gomez, è stato liberato dopo 13 anni di ingiusta detenzione il 31 ottobre con decreto di grazia speciale approvato dal Senato messicano. I suoi sostenitori, da tutto il Messico e da tutto il mondo, erano organizzati per il suo rilascio fin da quando fu arrestato e accusato di aver ucciso agenti di polizia, in un processo che era pieno di difetti e di corruzione. Patishtan ha passato la maggior parte del suo tempo dietro le sbarre, diventando però, una delle voci più importanti del paese, protestando contro l'ingiusta detenzione degli indigeni e organizzando la loro liberazione. La corrispondente di Waging Nonviolence, Marta Molina, ha chiamato il rilascio di Patishtan "una vittoria per milioni di indigeni in Messico, che continuano a subire discriminazioni sui media e dal sistema giudiziario".

Attivisti online guadagnano peso politico in Cina

Nel mese di settembre, un tribunale di Pechino ha condannato Li Tianyi, il figlio di due celebrità cinesi, a 10 anni di carcere per il suo ruolo di primo piano nello stupro di gruppo di una donna. Tipicamente un tale membro dell'elite della società cinese avrebbe ricevuto una pena di gran lunga minore. Ma l' indignazione espressa sui social media ha esercitato pressioni sul tribunale, che ha deliberato la massima pena, al fine di mantenere la propria immagine. Questo è solo uno dei diversi casi che il collaboratore di Waging Nonviolence, Michael Caster, ha descritto come "un aumento del cyber attivismo in Cina, volto ad esporre e protestare contro la corruzione e l'impunità dell’elite, producendo spesso, come il caso di Tianyi dimostra, risultati sorprendentemente potenti".


http://wagingnonviolence.org
December 31, 2013

5 overlooked activist victories in 2013
by waging nonviolence Editors

Activists experienced some big wins in 2013 — from the overturning of the Defense of Marriage Act to the ruling against stop-and-frisk in New York City to the revelations uncovered by NSA whisteblower Edward Snowden to an averted U.S. war with Syria. It’s not hard to find mention of these big stories on most year-end news lists. So rather than re-hash them here, we present you with a list of overlooked activist victories from the past year.

People power continues to win in the Philippines

In February, Filipino President Benigno Aquino III — whose father was assassinated by the former dictator Ferdinand Marcos in 1983 — signed a law that will take more than $220 million from Marcos-controlled Swiss bank accounts to compensate people who were tortured, raped and jailed under the U.S.-backed dictatorship. Although the sum represents only a tiny fraction of the billions believed to have been stolen and then hidden by Marcos in international banks, Waging Nonviolence columnist Ken Butigan described the law as “a significant step toward healing and restorative justice,” as well as “a reminder that nonviolent action doesn’t end when the last demonstrator goes home. ”

A big win against Big Coal in the Pacific Northwest

Grassroots climate and anti-extraction activists in the Pacific Northwest scored a victory over the coal industry back in May when plans for a large coal export terminal on the Columbia River were scrapped by energy giant Kinder Morgan. Waging Nonviolence contributor Nick Engelfried called the victory “a good case study for how communities have been able to beat back the coal industry.” It was the third of six proposed coal export terminals to have been cancelled or indefinitely stalled, as part of a larger plan to offset lagging U.S. coal consumption with growing energy markets in China and South Korea. Nevertheless, activists won’t stop until all six have been defeated.

A sleeping giant wakes up in Brazil

Thousands of Brazilians took to the streets in June to protest a hike in public transportation fares in São Paulo and Rio de Janeiro. As the protests quickly spread across the country, the government responded by cancelling the hikes. Calls for other reforms then followed, but as Waging Nonviolence contributor Vanessa Zettler noted, “the question remains of how the breadth of discontent in Brazil will be channeled by those in the streets and those with access to the media.” Nevertheless, many saw the fare hike protests as as a beginning of a new era in Brazil, saying, “The giant woke up.”

A victory for millions of indigenous people in Mexico

Mexican political prisoner Alberto Patishtan Gomez was set free after 13 years of unjust imprisonment on October 31 by decree of a special pardon passed in the Mexican senate. Supporters from across Mexico and from around the world had been organizing for his release ever since he was arrested and convicted of murdering police officers in a trial that was filled with flaws and corruption. Patishtan made the most of his time behind bars, however, becoming one of the country’s leading voices protesting the unjust imprisonment of indigenous people and organizing for their liberation. Waging Nonviolence correspondent Marta Molina called Patishtan’s release “a victory for the millions of indigenous people in Mexico, who continue to face discrimination in the media and the judicial system.”

Online activists gain political clout in China

In September, a court in Beijing sentenced Li Tianyi — the son of two Chinese celebrities — to 10 years in prison for his leading role in the gang rape of a woman. Typically such an elite member of Chinese society would have received a far lesser sentence. But the outrage expressed on social media was believed to have pressured the court into levying the maximum sentence in order to uphold its image. This is just one of several cases that Waging Nonviolence contributor Michael Caster described as “a surge of cyber activism [in China] aimed at exposing and protesting [corruption and elite impunity] in the digital sphere — often producing, as in the case of Tianyi’s trial, surprisingly powerful results.”

What overlooked 2013 activist victories are we overlooking? Share your own list with us in the comments.

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