Il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani
Viterbo, primo ottobre 2014

Discorso di Peppe Sini in occasione della giornata della nonviolenza

Si e' svolta nella mattina di mercoledi' primo ottobre 2014 a Viterbo, nel quartiere di Santa Barbara, per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una manifestazione pubblica in preparazione della Giornata della nonviolenza, che ricorre il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi.

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che dal 2007 (anno dell'istituzione della Giornata da parte dell'Onu) ha promosso ogni anno le celebrazioni della giornata a Viterbo, ha tenuto un discorso pubblico.

Ne riportiamo una sintesi.

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L'eredita' di Gandhi proposta dall'Onu all'umanita'

Da quando l'Onu ha istituito nel 2007 per ogni 2 ottobre a venire la Giornata internazionale della nonviolenza, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ha organizzato a Viterbo ogni anno la celebrazione dell'anniversario della nascita di Gandhi: con incontri e commemorazioni nelle principali piazze, presso il centro sociale occupato autogestito "Valle Faul", dinanzi alle lapidi che ricordano le vittime della follia della guerra, nel cimitero cittadino.

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Quest'anno finalmente il 2 ottobre celebrato anche dal Comune di Viterbo

Quest'anno finalmente la celebrazione non e' piu' promossa soltanto dalla nostra struttura e dai pochi altri movimenti che sulla nonviolenza hanno svolto una riflessione e un percorso e sono pervenuti ad una persuasa scelta che risale per i piu' vecchi di noi agli anni Settanta del secolo scorso, ma da un ampio arco di movimenti che si incontrano e si confrontano nel "Tavolo per la pace" cittadino, e soprattutto dal Comune di Viterbo, l'istituzione che rappresenta intera la citta', e quindi la cittadinanza tutta. Il 2 ottobre nel pomeriggio presso la Sala Regia del Comune si svolgera' una cerimonia cui auspichiamo partecipino moltissime persone e le rappresentanze tanto delle istituzioni locali quanto delle espressioni cittadine della societa' civile. E' cosa buona per cui abbiamo alacremente lavorato, ed e' un risultato importante per tutte le persone amiche della nonviolenza, per il bene della citta' e dell'umanita'.

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Un importante riconoscimento a quattro persone amiche della nonviolenza

Non solo: in questa circostanza il sindaco attribuira' un riconoscimento a quattro persone che molto e bene hanno operato per la pace, i diritti umani, la nonviolenza. Sono quattro persone che stimiamo e per cui proviamo profondo affetto e sincera gratitudine, e crediamo che sia un bene per la citta' che il Comune le indichi come guide morali della comunita': sono Umbertina Amadio, don Dante Bernini, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi.

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La nonviolenza ha molte voci e molti volti

Ovviamente so bene che le parole che verranno pronunciate il 2 ottobre nella Sala Regia di Palazzo dei Priori da alcuni relatori saranno diverse dalle mie. Ed e' giusto che sia cosi'. La nonviolenza ha molte voci e molti volti. Quel che conta e' che l'iniziativa sia fedele alla sua denominazione: la nonviolenza e' impegnativa.

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La nonviolenza e' lotta contro tutte le violenze e le menzogne

La nonviolenza e' lotta per l'affermazione della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.

La nonviolenza e' lotta contro il male e contro ogni rassegnazione al male; contro ogni oppressione e contro ogni vilta' dinanzi all'oppressione; contro la paura e contro l'egoismo pusillanime; contro l'indifferenza che e' gia' complicita' con l'ingiustizia.

Nonviolenza vuol dire opposizione a tutte le guerre e a tutte le dittature, a tutte le organizzazioni armate e a tutti i poteri criminali, a tutte le armi.

Vuol dire opposizione a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, a tutte le ingiustizie e le oppressioni, a tutte le violenze.

Vuol dire opposizione a tutte le menzogne che denegano la qualita' piu' intimamente propria di ogni essere umano: la capacita' di sentire, pensare, capire, conoscere la verita' che e' amore, responsabilita' e condivisione.

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La nonviolenza contro la guerra, qui ed ora

E quindi qui ed ora, in Italia oggi, nonviolenza vuol dire innanzitutto impegno contro la partecipazione italiana alle guerre; impegno contro lo scellerato riarmo italiano; impegno contro la criminale follia delle spese militari che ogni giorno rapinano il popolo italiano di settanta milioni di euro (ogni giorno settanta milioni di euro del pubblico erario assurdamente sperperati per la macchina bellica, il riarmo terrorista e assassino, le guerre guerreggiate, minacciate e preparate); impegno affinche' l'Italia si adoperi per lo scioglimento della Nato che caduta ogni foglia di fico si appalesa ormai sempre piu' come struttura terrorista e assassina, come braccio armato di una disumana dominazione imperiale; impegno affinche' l'Italia accolga ed assista tutte le persone in fuga da guerre e dittature, da fame e morte; impegno affinche' l'Italia si adoperi per la pace, il disarmo, il soccorso umanitario, ed affinche' all'Onu sia restituito il suo ruolo, di primaria espressione dell'impegno comune dell'umanita' contro "il flagello della guerra".

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La nonviolenza contro il razzismo, qui ed ora

E quindi qui ed ora, in Italia oggi, nonviolenza vuol dire innanzitutto impegno contro il razzismo, per salvare le vite degli innumerevoli innocenti che le sciagurate sanguinarie politiche dei governi italiano ed europei condannano a morire nel Mediterraneo (e per salvarli tutti e sgominare le mafie dei trafficanti basterebbe una semplicissima norma legislativa: il riconoscimento a tutti gli esseri umani del diritto di ingresso in modo legale e sicuro nel nostro paese, ovvia attuazione del diritto di ogni essere umano a muoversi liberamente sull'unico pianeta abitato dall'umanita'); impegno per abolire subito tutte le scellerate misure naziste che ancora oggi in Italia fanno scandalosamente sussistere i campi i concentramento e le deportazioni, la schiavitu' e l'apartheid, la negazione dei piu' elementari diritti umani.

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La nonviolenza contro il maschilismo, qui ed ora

E quindi qui ed ora, in Italia oggi, nonviolenza vuol dire innanzitutto impegno contro la violenza maschilista di cui il femminicidio e' l'esito estremo e piu' evidente ma che pervade l'intera societa' distruggendo vite e diritti: il feroce dominio maschilista e' infatti la prima radice di tutte le altre violenze, e' il primo nemico dell'umanita'.

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La nonviolenza per preservare la biosfera per le future generazioni

E quindi qui ed ora, in Italia oggi, nonviolenza vuol dire innanzitutto impegno contro la devastazione della biosfera, casa comune dell'umanita', affinche' anche le future generazioni abbiano un mondo vivibile.

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Una sola umanita'

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

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