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5/5/2014

“L’occupazione israeliana scava alle fondamenta della moschea di al-Aqsa mettendola in pericolo”
Traduzione di Michele Di Carlo

Gerusalemme - Quds Press. La Fondazione al-Aqsa per il Waqf e i Beni Culturali, attiva nell’ambito della difesa dei luoghi santi islamici nei territori palestinesi occupati nel 48, ha dichiarato che l’occupazione israeliana ha accelerato gli scavi attorno alla moschea di al-Aqsa, specie alla base delle sue fondamenta, nel lato sud-ovest. La faccenda rappresenta un pericolo per la moschea.

La fondazione ha spiegato che, durante le sue indagini sul campo, ha scoperto che l’occupazione israeliana ha accelerato gli scavi attorno alla moschea di al-Aqsa, come rivela la scoperta di decine di enormi pietre considerati le fondamenta del muro occidentale della moschea, a partire dall’estremo angolo sud-ovest, continuando in direzione nord, passando dalle fondamenta di porta al-Maghariba, per arrivare infine alla base del muro del pianto.

La fondazione ha ricordato che recentemente l’occupazione israeliana e i suoi collaboratori hanno ammesso d’aver scavato negli ultimi mesi per 60 metri lungo il muro occidentale della moschea, come rivelato dal ritrovamento di decine di enormi pietre facenti parte delle sue fondamenta, e come riportato nella relazione del giornale Israel Hayom nel suo numero di venerdì scorso.

La Fondazione al-Aqsa ha dunque avvertito dei pericoli a cui la moschea è esposta a causa degli scavi alle sue fondamenta, andati in profondità per oltre cinque metri. Ha inoltre messo in guardia dalle rivendicazioni dell’occupazione israeliana dopo aver scoperto durante tali scavi le pietre del presunto tempio di Erode, ed affermato che tali rivendicazioni, prive di ogni fondamento, cercano, attraverso la mistificazione, di attribuire a se il ritrovamento del leggendario tempio.

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