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5 novembre 2014

Possiamo chiudere al-Aqsa

La dichiarazione del ministro Uri Ariel che, secondo quanto riporta l’International Business Times, citando il Middle East Monitor,  il 4 novembre ha aperto alla possibilità di sostituire la moschea sacra per tutto il mondo musulmano con un tempio ebraico. “Lo status quo non può continuare perché la Moschea sorge nel luogo più sacro per l’ebraismo”. Frase che ha fatto scattare sull’attenti il mondo musulmano che teme, così, di vedersi privare del suo cuore pulsante, la Spianata delle Moschee. Area che, nella mattinata del 5 novembre, è stata prima aperta e poi chiusa, dopo gli scontri avvenuti tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana, scatenando l’ira del governo giordano che ha deciso di ritirare il proprio ambasciatore in Israele. Secondo i media, gli incidenti sono avvenuti quando un gruppo di attivisti ebrei è voluto entrare nell’area per pregare per la salute del rabbino Yehuda Glick, ferito da un presunto attentatore palestinese perché si batteva per la costruzione di un tempio ebraico nella Spianata.


ANSA - 5 NOV - I palestinesi si rivolgeranno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu in risposta "all'attacco israeliano alla moschea di Al Aqsa". Lo ha detto portavoce della presidenza Nabil Abu Rudeina dopo la seconda chiusura in pochi giorni ordinata, per poche ore, dal governo Netanyahu. "Il governo israeliano - ha accusato - continua il suo sistematico piano di violare la santità della moschea di Al Aqsa e paga dei coloni per invadere il sito, in violazione della legge e delle norme internazionali".


AFP – maannews - 05/11/2014 – Un portavoce della polizia ha detto che "Decine di manifestanti a volto coperto hanno lanciato pietre e petardi contro le forze di sicurezza che poi sono entrate nel Monte del Tempio e spinto i manifestanti di nuovo all'interno della moschea." Gli scontri sono causati dalle continue tensioni per le richieste della destra ebraica di poter pregare all'interno del complesso pur essendo vietato dalla corrente principale dell'ebraismo. Durante gli scontri, dozzine di palestinesi hanno inalato gas lacrimogeni e molti altri sono stati feriti da granate assordanti, schegge e proiettili di acciaio ricoperti di gomma, Mercoledì nella zona della moschea al-Aqsa, lo ha detto un funzionario della Moschea di Al-Aqsa.  Tre membri palestinesi della Knesset di Israele, Hanin Zoabi, Talab Abu Arrar e Ibrahim Sarsour, sono entrati nella moschea durante la chiusura e gli scontri. Soldati israeliani si sono avvicinati alla moschea di Al-Qabali all'interno del complesso mentre sparavano granate assordanti e gas lacrimogeni all'interno, lo ha detto il direttore della Moschea di Al-Aqsa, lo sceicco Omar al-Kiswani,. Aggiungendo che un incendio è scoppiato all'interno della sala del muezzin e i cavi e gli altoparlanti sono stati bruciati e danneggiati. Denunciando inoltre che i soldati hanno deliberatamente gettato i libri sacri sul pavimento.

Il primo ministro giordano Abdullah Nsur ha chiesto al ministro degli Esteri di richiamare l'ambasciatore giordano da Tel Aviv per protestare contro l'escalation di Israele contro il complesso della moschea di Al-Aqsa, lo ha riferito l'agenzia di stampa Petra.


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