Middleeastmonitor - Thursday, 25 December 2014 –

Almeno 407 coloni ebrei hanno fatto irruzione nel punto di infiammabilità pia alto di Gerusalemme Est, il complesso di Al-Aqsa, durante le vacanze di Hanukkah di questa settimana, una ONG palestinese lo ha riferito Giovedi. La Fondazione Al-Aqsa per Dotazioni ed Dredità ha detto che, da Domenica a Giovedi, 407 israeliani, protetti dalla polizia israeliana, hanno condotto tour individuali e di gruppo all'interno del complesso della moschea. Di questi, 52 erano giovani soldati israeliani che hanno partecipato in uniforme militare, come parte di un programma cosiddetto " di orientamento e di esplorazione", lo ha riferito l'Ong. "Le forze di occupazione molestano fedeli musulmani alle porte del complesso della moschea, arrestandone 20 la scorsa settimana", aggiunge l'Ong. E continua dicendo che i fedeli detenuti sono stati successivamente rilasciati, dopo essere stati oggetto di condanne pecuniarie, impedendo loro di entrare nel complesso di Al-Aqsa per periodi che vanno da due settimane a un mese. Non è stato possibile raggiungere funzionari israeliani per un commento sulla questione. Coloni ebrei forzano spesso la loro strada nel sito religioso attraverso l'Al-Magharbeh Gate. Un certo numero di gruppi ebraici avevano invitato i loro sostenitori di prendere d'assalto il complesso della moschea questa settimana, per celebrare l'avvento delle festività ebraiche di Hanukkah, o "Festa delle luci". Per i musulmani, Al-Aqsa rappresenta il terzo luogo santo del mondo. Gli ebrei, da parte loro, si riferiscono alla zona come il "Monte del Tempio", sostenendo che era il luogo dove sorsero due templi ebraici nei tempi antichi. Israele occupò Gerusalemme Est durante la guerra del Medio Oriente 1967. In seguito, nel 1980, annesse la città santa, sostenendo che era la capitale dell’autoproclamato stato ebraico, in una mossa non riconosciuta dalla comunità internazionale. Nel settembre 2000, una visita ad Al-Aqsa del politico israeliano Ariel Sharon scatenò controversie, quello che più tardi divennero note come la "Seconda Intifada", una sollevazione popolare contro la decennale occupazione di Israele, in cui migliaia di palestinesi furono uccisi.

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