Maannews - 01/12/2014 – Le forze israeliane hanno sparato e ferito gravemente una donna palestinese 22enne Lunedi, dopo che ha, presumibilmente, accoltellato un colono israeliano nei pressi di Gush Etzion a sud della West Bank. Fonti palestinesi identificano la donna come Amal Jamal Taqatqa dalla vicina città di Beit Fajjar. La famiglia di Taqatqa ha smentito che lei abbia tentato di accoltellare un israeliano e ha detto che l'esercito israeliano le ha deliberatamente sparato a sangue freddo.


Fonte: PIC
InfoPal 
3/12/2014

Le hanno sparato per un sospetto

Le hanno sparato per un sospetto, infondato. Le hanno sparato perché Palestinese e perché si muoveva, si spostava, viveva e voleva sposarsi.

“Non ti muovere, Palestinese”, perché Israele, uno stato coloniale costruito con il sangue di centinaia di migliaia di Palestinesi, ti uccide appena osi respirare.

Era giovane, bella e dal viso dolce, Amal Taqtaqa, ma è stata giustiziata a sangue freddo mentre si recava da Beit Fujar al centro di Hebron, per organizzare il suo matrimonio, che avrebbe dovuto svolgersi da lì a qualche settimana.

Le forze israeliane hanno aperto il fuoco delle mitragliatrici contro la giovane donna, in quanto avevano ricevuto un falso allarme secondo il quale Amal avrebbe pianificato di accoltellare un israeliano.

Tuttavia Amal aveva in mente ben altro, un qualcosa che lo stato criminale israeliano non le permetterà più di realizzare.

Amal è stata raggiunta da 12 proiettili, colpita da soldati e coloni israeliani, uniti nel dare la morte a qualunque Palestinese – donna, uomo, bambino – si azzardi a muoversi su una terra che le canaglie considerano loro per un diritto antico fondato sull’invenzione storica. Su una costruzione farlocca, menzognera e coloniale.

I nazisti dei nostri giorni in terra mediorientale l’hanno lasciata sanguinare e gridare disperata, prima di autorizzare l’ambulanza a trasportarla all’ospedale Haddasah, dove è spirata.

Come se non bastasse, media israeliani e arabi hanno diffuso notizie false sulla vittima, raccontando che si trattava di un’ex prigioniera che in passato aveva già eseguito attacchi con pugnali, nello stesso check-point, ma la ragazza non era mai stata arrestata prima. I coloni, fanatici fino alla patologia psichiatrica, hanno inventato di essere stati feriti dal presunto coltello di legno della giovane, presto smentiti dai testimoni oculari.

Amal si stava dirigendo al centro commerciale cittadino per preparare il suo matrimonio, che avrebbe dovuto svolgersi il prossimo mese.

Non sazia del sangue umano innocente appena versato, la bestia umana israeliana ha scatenato la furia contro la casa della giovane vittima, arrestandone il padre, già distrutto dal dolore.

top