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6/12/2014

Soldato israeliano gli spara in faccia: bambino palestinese perde la vista
Traduzione di Romana Rubeo

Mahmoud Salah, di soli 10 anni, ha perso l’occhio destro e il 90% della capacità visiva del sinistro: un proiettile israeliano lo ha colpito in volto, mentre tornava a casa dal supermercato, dove era andato a comprare del pepe per sua madre.

In un’intervista esclusiva al Palestinian Information Center, Salah ha dichiarato: “Stavo tornando a casa da scuola, di mattina presto. Non ero potuto entrare in classe perché le Forze di Occupazione Israeliane avevano chiuso tutti gli accessi alla città di al-Issawiya. Mia madre mi ha chiesto di comprare del pepe per il pranzo”.

“Ma mentre tornavo a casa, un soldato israeliano mi ha visto e mi ha sparato al volto da distanza ravvicinata. Per due giorni ho visto tutto nero,” ricorda il piccolo.

“Ho perso l’occhio destro un mese più tardi, adesso mi resta solo il 10% di capacità visiva a quello sinistro”, ha continuato.

“Questo episodio mi ha cambiato la vita, condizionando la mia carriera scolastica. Mi manca la scuola, ero tra i più bravi della classe. Oggi non è più così”, dice Salah mentre ricorda i giorni felici con i suoi compagni, con gli occhi gonfi di lacrime.

“Prima giocavo e studiavo con i miei amici. Mi piace molto fare dei lavoretti artigianali. Il giorno prima di essere ferito, avevo preso parte a una campagna di donazione per le vittime del cancro”.

“Adesso la mia vita è distrutta. Devo vedere medici, oftalmologi e psichiatri ogni giorno”.

Poi Salah è scoppiato in lacrime ed è stato suo padre a continuare: “Ho ricevuto la tragica notizia a mezzogiorno, mi ha telefonato un membro del personale dell’ambulanza che ha trasportato Salah all’ospedale di al-Makasid”.

“Non potete neanche immaginare il dolore che ho provato quando i medici mi hanno descritto la gravità delle condizioni di Salah. Mi hanno detto che l’emorragia a livello cerebrale e oculare si era protratta per ore e che presentava gravi fratture craniche”.

Salah è stato trasferito all’ospedale di Ein Karem, dove ha ricevuto una trasfusione di sangue e ha subito due interventi agli occhi. È rimasto per due settimane in terapia intensiva, finché i medici non hanno deciso di portarlo nuovamente in sala operatoria per rimuovere l’occhio destro.

La madre di Salah, che non è riuscita a trattenere le lacrime durante l’intervista, ha dichiarato: “Mio figlio si sveglia ogni mattina in preda al panico. Quasi sempre, la sera, fatica ad addormentarsi. Non fa più riposini, come sarebbe normale alla sua età”.

“Era un bambino molto vivace. Adorava fare nuove amicizie e partecipare alle recite. Il suo sorriso ormai è svanito. Questi terroristi israeliani hanno portato via per sempre la felicità del mio piccolino”.

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