pnn.ps - 13 settembre 2014 – Dopo l'autopsia, Il capo del 'Comitato Detenuti della PA, Issa Qaraqe, ha dichiarato che il prigioniero Raed Abdul-Salam al-Jabari, 37 anni, è morto per emorragia interna causata da colpi alla testa, oltre a gravi e ripetute torture, durante interrogatori israeliani. L'autopsia sulla vittima ha rivelato segni di tortura, ma nulla coerente con l’impiccagione, non c'era alcuna evidenza di lividi intorno al collo, ciò indica che le forze israeliane hanno inscenato il presunto suicidio di al-Jabari nella sua cella. Qaraqe ha accusato Israele di aver tentato di nascondere la tortura estrema e brutale, che è stata la vera causa della morte, falsificandone la morte.


Maannews - 13/09/2014 - 20:48 - Il portavoce presidenziale Nabil Abu Rudeineh ha detto a Maan che la fine dell'occupazione israeliana si tradurrebbe in "nell’essiccazione delle sorgenti del terrorismo" riportando la regione all’equilibrio. "L'offensiva su Gaza è la prova più evidente che una soluzione giusta e permanente deve essere elaborata per ottenere i legittimi diritti del popolo palestinese … Le forze regionali e internazionali devono lavorare sodo ... per stabilire uno stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come sua capitale." I commenti di Abu Rudeineh arrivano mentre il Segretario di Stato USA John Kerry è nella regione per raccogliere il sostegno all'iniziativa guidata dagli Stati Uniti contro il gruppo militante dello Stato islamico.


Maannews - 13/09/2014 - 22:08 - Hasan Khreisha ha riferito a Maan che la decisione dell'Autorità palestinese di aderire alla Corte Penale Internazionale, e quindi denunciare Israele per la sua offensiva che ha ucciso più di 2.100 e devastato la Striscia di Gaza, è stata fermata da Abbas, al fine di portare avanti una nuova offerta per colloqui di pace. "Il presidente Abbas ha deciso di non citare in giudizio Israele alla Corte Penale Internazionale a meno che la nuova iniziativa non riesca ad innescare nuovi colloqui di pace con Israele"


8th September 2014 - International Solidarity Movement, Khalil Team - Alle 7:40 di questa mattina, al checkpoint Salaymeh di Hebron, circa sei bambini hanno cominciato a lanciare sassi verso il checkpoint. Pochi minuti dopo un gruppo della polizia di frontiera israeliana, è emerso da una stradina lì vicino, ha afferrato il 12enne, Yousef Hajajreh per il collo, mentre altri due agenti della polizia trascinavano con la forza Oday Rajabi, un bambino di sette anni, che era in cammino per la sua scuola, altri tre sono stati arrestati e tutti sono stati trasportati dentro il Check Point, tra cui un altro bambino. Palestinesi e internazionali sono accorsi al checkpoint Salaymeh dove un ragazzo di 18 anni, Malak Salaymeh, impiegato presso la stessa scuola è stato arrestato mentre affrontava i soldati. Video>


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