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23 maggio 2014

Il viaggio del papa al centro della terra

In Giordania, Bergoglio incontrerà alcuni profughi palestinesi e siriani e visiterà Betania, uno dei due luoghi tradizionalmente indicati come quello del battesimo di Gesù. La scelta di Betania e non di Qasr al Yahud, che invece si trova nei territori occupati, ha scontentato le autorità turistiche israeliane ma ha soddisfatto la Giordania, che spera così di inserirsi nel circuito del turismo religioso che frutta a Israele e Palestina tre miliardi di dollari all’anno.

Il 25 maggio il papa andrà a Betlemme – dove incontrerà anche il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen – e a Gerusalemme, terra in cui il cristianesimo è nato e in cui oggi il cristianesimo sta finendo, visto che i cristiani sono passati dal 10 per cento al 2-3 per cento della popolazione, sottolinea il Washington Post. Qui incontrerà il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, cinquant’anni dopo il primo incontro – sempre a Gerusalemme – tra Paolo VI e l’allora patriarca ecumenico, Atenagora.

Questa tappa è la più critica. Due le difficoltà che aspettano il papa: i problemi relativi alla sicurezza e la disputa con Israele su alcuni luoghi santi. Negli ultimi mesi un’ondata di atti vandalici da parte di estremisti ebrei ha colpito alcune proprietà palestinesi e arabe a Gerusalemme, incluse moschee e chiese. Anche se la polizia ha fermato alcune persone, la preoccupazione della comunità cristiane è che si possano verificare episodi di intolleranza durante la visita papale. La polizia israeliana ha ammesso che alcuni elementi estremisti stanno cercando di alzare la tensione già alla vigilia del viaggio.

Tra i luoghi santi disputati con Israele c’è, in primis, il Cenacolo, che secondo la tradizione cristiana è il luogo dell’ultima cena e della Pentecoste. Nello stesso luogo, sul monte Sion, è stato individuato anche il luogo della tomba del re Davide. Secondo indiscrezioni, la commissione bilaterale permanente tra Israele e Santa sede potrebbe aver deliberato di cedere la sovranità sull’edificio al Vaticano. La cosa certa è che il papa celebrerà lì una messa prima di ripartire.

Nell’ultimo giorno del suo viaggio Francesco incontrerà il gran muftì di Gerusalemme sulla spianata delle moschee, i due rabbini capo di Israele e il presidente Shimon Peres. Poi andrà al Muro del pianto e al museo dell’Olocausto, lo Yad Vashem. Prima di ripartire per Roma, il papa celebrerà la messa nella sala del Cenacolo.

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