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25/5/2014

Papa Francesco in Terra Santa: la lettera dell’Associazione dei Palestinesi in Italia

Sua Santità,

in occasione della Sua visita in Terra Santa, mi rivolgo a Lei, in qualità di presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, con grande speranza e fiducia. Innanzitutto, Le do il benvenuto nella Santa Terra della Pace, la mia terra e la terra dei miei compatrioti palestinesi, musulmani e cristiani: che la Sua visita possa portare giustizia e pace a una millenaria terra, culla delle tre religioni del Libro, e della Civiltà umana.

Una terra martoriata da oltre 66 anni, teatro di guerra, sofferenza e grande ingiustizia: un Muro lungo 709 km, più di due volte la lunghezza della Linea Verde che separa i territori israeliani dalla Cisgiordania, e alto 8 metri (quello di Berlino era alto 3,6 metri e lungo 155 km). Una volta completato il Muro, l’85% del percorso sarà all’interno della Cisgiordania, e non nella Linea Verde, e isolerà parte dei Territori palestinesi, compresa Gerusalemme Est.

Migliaia di Palestinesi sono isolati e divisi dalle proprie case, campi, luoghi di lavoro, familiari. L’accesso ai terreni agricoli viene impedito da circa 80 barriere. Oltre a ciò, secondo i dati dell’Ocha-UN Office for the Coordination of Humanitarian Affairs-, 99 check-point fissi e 256 volanti, dividono a macchia di leopardo Cisgiordania e Gerusalemme Est.

La Città Santa è oggetto di un’ebraicizzazione sempre più forte: gli storici luoghi sacri musulmani e cristiani sono minacciati e a rischio di scomparire per sempre a causa delle politiche di occupazione israeliana, realizzate attraverso scavi, colonizzazione, incursioni, barriere e ostacoli. I fedeli musulmani non hanno il diritto di recarsi nella santa moschea di al-Aqsa e quelli cristiani al Santo Sepolcro o alla Basilica della Natività a Betlemme.

Sono 5271 i prigionieri palestinesi che languiscono nelle carceri israeliane, senza diritti a cure mediche, alle visite dei familiari, alla dignità. Di questi, 191 sono detenuti amministrativi (senza accuse e processi), 202 sono ragazzini d’età compresa tra 14 e 18 anni. Dal 24 aprile scorso, 125 prigionieri amministrativi sono in sciopero della fame contro tale pratica contraria alla legalità internazionale.

Santo Padre,

con grande fiducia, attendiamo da Lei, uomo di fede, giusto e dalla parte degli Ultimi della Terra, un impegno perché la Palestina ritorni ad essere un luogo di Pace e di Giustizia.

Le chiediamo con grande speranza di sostenere i diritti inalienabili del Popolo Palestinese: diritto al Ritorno alle case, villaggi e città che furono nostre, prima della creazione di Israele, nel 1948, e da cui la nostra gente, musulmani e cristiani, fu scacciata o costretta a fuggire; il diritto a vivere nella nostra Patria e a far crescere là i nostri figli; il diritto e il rispetto dei nostri luoghi sacri, storici, e patrimonio religioso e culturale; il diritto a vivere in pace e giustizia, senza persecuzioni, violenze, aggressioni.

Sua Santità,

la Sua visita in Terra Santa ci infonde fiducia in un futuro migliore per la nostra amata Patria.

Associazione dei Palestinesi in Italia

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