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04 lug 2014

Gerusalemme blindata. Hamas e Israele parlano di tregua

In una città militarizzata si celebrerano i funerali di Mohammed Abu Khdeir, il giovane palestinese ucciso da coloni per vendetta. Intanto, il movimento islamico palestinese e lo stato ebraico sarebbero vicini a un cessate il fuoco

AGGIORNAMENTO ORE 15.30. MIGLIAIA AI FUNERALI DI MOHAMMAD

Gerusalemme, 4 luglio 2014, Nena News – Un corteo funebre di migliaia di persone ha accompagnato la salma del 17enne palestinese trovato morto ieri mattina alla periferia della città, caricato a forza il giorno prima in un’automobile mentre andava in moschea.

Mohammad Abu Khdair potrebbe essere stato la vittima di una vendetta di coloni per l’uccisione dei tre ragazzi israeliani scomparsi lo scorso 12 giugno. Le indagini sono in corso.

Oggi Gerusalemme è una città blindata, con un massiccio dispiegamento di militari sia a Est sia a Ovest: cannoni ad acqua, uomini a cavallo e autobus pieni di soldati pronti a intervenire. Ieri è stata una giornata di scontri nel quartiere Shuafat, dove viveva il giovane, e dove oggi si sono tenute le esequie. I palestinesi hanno lanciato pietre contro i militari israeliani che hanno risposto con granate stordenti e proiettili di gomma. Nena News

Roma, 4 luglio 2014, Nena News

Secondo la Bbc, Hamas sarebbe disposta a fermare il suo lancio di razzi verso il sud d’Israele se lo stato ebraico dovesse terminare i suoi raid sulla Striscia di Gaza. Tregua o meno la tensione continua ad essere alta a Gerusalemme, dove sono da poco iniziati i funerali del giovane Mohammed Abu Khdeir, rapito e assassinato martedì molto probabilmente da coloni israeliani. Una nota della polizia israeliana informa che “migliaia di poliziotti sono stati dispiegati oggi a Gerusalemme est per mantenere la sicurezza”. Ieri a Shuafat e in altre parti di Gerusalemme est per il secondo giorno di fila sono continuati gli scontri tra i palestinesi e la polizia israeliana.

Situazione che potrebbe diventare rovente considerando che decina di migliaia di fedeli palestinesi si stanno recando in queste ore alla Spianata delle Moschee per celebrare il primo venerdì di Ramadan. Le autorità israeliane hanno limitato l’accesso agli uomini con più di 50 anni mentre non ci sono restrizioni per le donne.

Il cessate il fuoco sembra una ipotesi molto probabile. A mediare il cessate il fuoco ci sarebbe l’Intelligence egiziana. Lo ha riferito fonte all’interno del movimento palestinese che sostiene che la tregua tra le due parti potrebbe essere raggiunta “nel giro di ore”. Al momento Tel Aviv non ha commentato la notizia.

Già ieri sera, il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha dichiarato all’agenzia palestinese Ma’an che esistono contatti tra il suo movimento e le autorità egiziane per porre fine al clima di tensione. “Abbiamo ribadito la nostra posizione – ha detto Abu Zuhri – noi non siamo interessati ad una escalation militare, l’Occupazione [Israele, ndr] ne è responsabile”.

La notizia di una eventuale tregua tra Hamas ed Israele è confermata anche dai quotidiani israeliani “Ha’aretz” e “Yedioth Ahronot”.

Ieri sera il Premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva chiarito che il suo Paese era interessato a mantenere la calma. Tuttavia aveva aggiunto anche che “se il lancio [di razzi, ndr] continuerà, le nostre forze armate agiranno con vigore”. Parole simili erano state pronunciate anche dal Capo di Stato Maggiore, Benny Gantz. “Cerchiamo la calma, non una escalation. Però se Hamas sceglie di attaccarci, noi saremo pronti”.

Sono suonate stamane nuovamente le sirene a Sderot e a Sha’r Neghev nel sud d’Israele. Il sistema “Cupola di Ferro” ha intercettato un razzo, mentre altri tre sono caduti in territorio aperto non provocando alcun danno. Nella sola giornata di ieri l’esercito israeliano ha detto che sono stati sparati 34 razzi dalla Striscia verso il sud del Paese. Quattro soldati israeliani che avevano messo le loro foto sui social network chiedendo “vendetta” per l’uccisione dei tre ragazzi israeliani e di “annientare i terroristi” sono stati puniti con 10 giorni di prigione.

Intanto i palestinesi del quartiere di Beit Hanina di Gerusalemme hanno denunciato un tentativo di rapimento. Secondo loro quattro coloni israeliani della colonia di Pisgat Ze’ev avrebbero provato a rapire una bambino palestinese di sette anni, Mohammed Alì, mentre stava giocando per strada ieri sera dopo aver rotto il digiuno del Ramadan.

Allertati dagli altri bambini presenti in strada, i membri della famiglia di Mohammed sarebbero immediatamente accorsi scongiurando così il rischio di un nuovo rapimento. I coloni sarebbero scappati a piedi.

L’Agenzia palestinese al-Watan ha rivelato poche ore fa, invece, che un ragazzo palestinese di 13 anni è scomparso all’alba nel quartiere Wadi al Joz di Gerusalemme. Secondo i testimoni oculari il giovane camminava vicino alla moschea ‘Abidin ed è scomparso quando è passata una macchina guidata, sembrerebbe, da coloni. La polizia israeliana ha visionato i filmati delle telecamere di sicurezze, ma non è riuscita ancora a stabilire l’identità del ragazzo né ha parlato di rapimento.

Rapito e ucciso per vendetta da coloni è stato sicuramente Mohammed Abu Khdeir. Alcuni testimoni oculari hanno detto all’AFP che il ragazzo palestinese è stato costretto a salire su una Honda Civic da due israeliani mentre un terzo era al posto di guida. L’auto si sarebbe allontanata a grande velocità. Versione che sembra coincidere con il video pubblicato stamane sul sito del quotidiano britannico “The Guardian” sebbene non sia possibile riconoscere chiaramente Mohammed.

Le immagini suggeriscono che i rapitori hanno notato il ragazzino solo, sono ripassati per guardarlo e hanno fatto passare altre macchine prime di avvicinarsi. Sono le 3.45 del mattino e il ragazzo si sta dirigendo verso un incrocio. Una macchina si ferma al semaforo, passa il ragazzo e scompare dall’inquadratura. Alle 3.50 due uomini si avvicinano a Mohammed e incominciano a parlargli. Poi la stessa macchina che era comparsa prima ritorna nel video, supera il gruppo e poi fa marcia indietro mentre tra i due uomini e Mohammed nasce una scontro. Alle 3.51 la macchina se ne va non fermandosi al rosso del semaforo e i due uomini che erano poco prima vicino al ragazzo non ci sono più. Nena News

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