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28 Feb 2014

Il compagno Moataz Washaha assassinato nella sua casa dalle forze di occupazione

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. la sua ala militare, le Brigate Abu Ali Mustafa e il popolo palestinese salutano e piangono il combattente e martire, compagno Moataz Washaha, 25 anni, assassinato dalle forze di occupazione sioniste nella sua casa nel villaggio di Bir Zeit la mattina di Giovedì 27 febbraio.

La sua abitazione è stata circondata dalle prime ore del mattino, le forze speciali di occupazione hanno attaccato la sua casa ed hanno chiesto di arrendersi accusandolo di essere un membro del FPLP. Il compagno ha rifiutato di arrendersi alle forze di occupazione. I soldati hanno attaccato la casa con bombe, mitragliatrici e proiettili, uccidendolo a sangue freddo e distruggendo una parte della sua casa in quello che era chiaramente un assassinio mirato. Il FPLP invita tutti a partecipare al suo corteo funebre che si terrà venenrdì 28 febbraio. Il martire compagno Washaha è entrato nelle fila del FPLP da ragazzo ed è stato più volte arrestato e incarcerato per mano delle forze di occupazione.

Il PFLP e le Brigate Abu Ali Mustafa si impegnano davanti al martire e a tutti i martiri affinché il loro sangue non sia versato invano, perché la risposta arriverà e la resistenza continuerà fino a quando l'occupazione non sarà sconfitta su tutta la terra di Palestina. Il Fronte ha inoltre chiesto che l'Autorità palestinese ponga fine al coordinamento per la sicurezza di Israele, una prassi devastante e inaccettabile di collaborazione con l'occupazione in tutte le sue forme, e che invece si impegni a sostenere la resistenza e la lotta insieme con il nostro popolo.

Muatazz è stato ucciso ieri mattina, alle 10 del 27 febbraio 2014: alle 3 di notte l’esercito ha compiuto un raid nel palazzo dove viveva con la famiglia per arrestare il fratello Thaer, membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Secondo testimoni, i soldati hanno arrestato altri due fratelli, Fadi e Ramiz, mentre Muatazz riusciva a nascondersi nel palazzo. Secondo quanto riportato dal PFLP, Muatazz ha rifiutato di arrendersi e l’esercito ha attaccato la casa con mitragliatrici e granate.

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