english version below

Associated Press, United Nations
http://english.alarabiya.net
Wednesday, 9 April 2014

L’Alto Commissario per i Diritti Umani incolpa Assad per la maggior parte dei crimini

L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite Martedì ha dichiarato: "Le atrocità da parte del governo siriano superano di gran lunga i crimini compiuti dai combattenti dell'opposizione e il regime del presidente siriano Bashar Assad è in gran parte responsabile per le offese e le violazioni dei diritti umani nella guerra civile siriana". Navi Pillay ha aggiunto che "gli abusi da entrambe le parti devono essere documentati e portati di fronte alla Corte penale internazionale, ma non è possibile confrontarli fra loro … Chiaramente le violazioni delle forze del governo, uccisioni, crudeltà, persone in stato di detenzione, sparizioni, superano di gran lunga quelle dell’opposizione". La Pillay faceva riferimento a un rapporto di marzo della commissione d’inchiesta sui crimini di guerra in Siria, del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, che denuncia l'impunità totale per gli abusi e afferma che la responsabilità sembra raggiungere il vertice del governo. Pillay, che Martedì ha informato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sta spingendo fin dal 2011, per un’ azione penale dell’ICC per crimini di guerra. Il consiglio avrebbe dovuto rinviare la causa alla Corte penale internazionale, ma Russia e Cina, entrambi membri del consiglio con il diritto di veto permanente, hanno schermato Damasco dalle gravi sanzioni del Consiglio. L’ambasciatore nigeriano U. Gioia Ogwu, titolare, per questo mese, della presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza, ha osservato che il consiglio rimane ad un punto morto sul ricorso alla Corte Penale Internazionale. La Francia aveva chiesto alla Pillay di informare il Consiglio sulla Siria, ma la Russia si è opposta a mettere sotto accusa il suo alleato in Medio Oriente. Come compromesso, la Russia ha permesso alla Pillay di parlare su di una serie di crisi, tra cui Siria, Repubblica Centrafricana, Mali, Libia e Sudan meridionale, mantenendo così l’attenzione fuori Damasco, in teoria. Ma la maggior parte delle domande rivolte a lei quando è emersa dalla riunione di quattro ore erano circa la Siria. Pillay ha detto ai giornalisti che "E' il governo che ad essere in gran parte responsabile delle violazioni in Siria", mentre l’ambasciatore siriano Bashar Ja'afari si trovava nelle vicinanze, aspettando, ribollente, il suo turno per parlare. Ja'afari si è avvicinato al microfono per dire che "i commenti di Pillay sono parte di una campagna di pressione orchestrata contro la Siria al Consiglio di Sicurezza da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti". Accusando la Pillay di non aver mai visitato la Siria, di aver ignorato centinaia di lettere che segnalavano gli abusi dei ribelli, e che le sue osservazioni "confermano, fin dall'inizio, la sua lettura distorta … è diventata pazza nella sua azione e si sta comportando in modo irresponsabile", ha detto Ja'afari, che ha anche accusato il governo e l'intelligence turca di sostenere e di rifornire i ribelli siriani, che Ja'afari chiama "terroristi".


Associated Press, United Nations
http://english.alarabiya.net
Wednesday, 9 April 2014

U.N. rights chief blames Assad for most crimes

Atrocities by the Syrian government “far outweigh” crimes by the opposition fighters and Syrian President Bashar Assad's regime is “mostly responsible” for the human rights offenses in the three-year war, the U.N. human rights chief said Tuesday.

High Commissioner for Human Rights Navi Pillay said both sides' abuses should be documented and brought to the International Criminal Court, “but you cannot compare the two. Clearly the actions of the forces of the government far outweigh the violations - killings, cruelty, persons in detention, disappearances, far outweigh” those by the opposition.

She appeared to be referring to a report in March by the U.N. Human Rights Council's commission of inquiry on war crimes in Syria, which found there was complete impunity for abuses and said that responsibility appears to reach to the top of the government.

Pillay, who briefed the U.N. Security Council on Tuesday, has been pushing for an ICC war crimes prosecution since 2011. The council would have to refer the case to the ICC, but Russia and China, both permanent veto-wielding council members, have shielded Damascus from any serious council sanctions.

This month's holder of the rotating council presidency, Nigerian Ambassador U. Joy Ogwu, noted that the council remains deadlocked on a referral to the International Criminal Court.

France had asked Pillay to brief the council on Syria, but Russia objected to putting the spotlight on its Middle East ally. As a compromise, Russia allowed Pillay to be invited to speak on an array of crises, including Syria, Central African Republic, Mali, Libya and South Sudan, thus taking the focus off Damascus - in theory. But most of the questions put to her when she emerged from the four-hour meeting were about Syria.

Pillay told reporters that “It is the government that is mostly responsible for the violations” in Syria, as Syrian Ambassador Bashar Ja'afari stood nearby, seething and waiting for his turn to speak.

Ja'afari stepped up to the microphone to say Pillay's comments were “part of an orchestrated pressure campaign” against Syria in the Security Council by France, Britain and the United States. He said she has never visited Syria, that she ignored hundreds of letters he has sent with reports of rebel abuse, and said her comments “confirm her biased reading from the beginning.”

She “has become lunatic in her action, and is behaving irresponsibly,” Ja'afari said.

He also blamed the Turkish government and intelligence agency for allegedly supporting and supplying the Syrian rebels, whom Ja'afari calls “terrorists.”

top