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18 giu, 2014

L’Isis avrebbe rapito 145 bambini curdi

Il timore è che la fine che possano fare questi bambini sia simile a quella delle ragazze rapite in Nigeria da Boko Haram

Il fatto sarebbe avvenuto due settimane fa, il 29 maggio, ma solo oggi se ne è venuti a conoscenza. I miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) avrebbero rapito lo scorso 29 maggio 145 bambini curdi nel nord della Siria mentre tornavano dagli esami.

La denuncia viene dall’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). I genitori di alcuni degli scolari temono che siano sottoposti ad un lavaggio del cervello per poi essere usati come attentatori suicidi. I miliziani jihadisti dell’Isis, che a partire dalla settimana scorsa hanno lanciato un’offensiva nel nord dell’Iraq, controllano vaste regioni anche nel nord della Siria e puntano a formare un Califfato islamico transnazionale.

Secondo l’Ondus, i bambini sono stati rapiti sulla strada tra Aleppo e Minbej mentre tornavano a Kobani, dove abitano, dopo avere sostenuto gli esami di fine anno in aree di Aleppo controllate dal regime. Alcuni abitanti di Kobani hanno espresso il timore che possano essere istruiti per diventare kamikaze, dopo che cinque di loro che sono riusciti a scappare hanno detto di avere ricevuto dai loro sequestratori lezioni «sulla Jihad contro i nemici di Dio e gli apostati». Sempre alla fine di maggio l’Isis ha rapito anche altri 193 civili curdi di età comprese tra i 17 e i 70 anni nella cittadina di Qubasin, nella provincia di Aleppo.

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