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9 Gennaio 2014

L’emiro di al Qaida che era invece un ufficiale di Assad

Si presentava come un mujahidin egiziano diventato “emiro di al Qaida” in una località nel nord della Siria ma era invece un ufficiale della Guardia repubblicana del regime di Damasco: la ‘strana storia’ di Ahmad Najib, siriano e padre di cinque figli, è stata resa nota oggi da residenti di Jarablos, cittadina al confine con la Turchia e fino a poche ore fa roccaforte dei qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis), in parte cacciati da insorti locali.

“Si presentava come il mujahid (combattente per il jihad) Abu Hafs al Masri (l’egiziano)”, affermano le fonti presenti a Jarablos. “Ma in realtà era Ahmad Najib, ufficiale della Guardia repubblicana”, una delle forze pretoriane del regime della famiglia Assad al potere da quasi mezzo secolo.

“Durante una perquisizione nella sua abitazione, gli insorti hanno ritrovato alcune foto tra cui una in cui Najib posa con i suoi cinque figli davanti a un graffito elogiativo del presidente Bashar al Assad”. La foto (in alto) è stata pubblicata oggi sul sito Facebook del gruppo di attivisti siriani che si occupa di monitorare le violazioni compiute dai qaedisti dell’Isis. I media del regime non hanno al momento commentato la vicenda.

Già nel recente passato erano emerse testimonianze di ex prigionieri dell’Isis o di ribelli siriani che avevano denunciato la presenza di membri dei servizi di sicurezza del regime tra le file dei gruppi qaedisti, presenti nel nord e nord-est della Siria e che finora hanno sempre agito contro l’insurrezione armata senza scontrarsi in modo sistematico con le truppe del regime. La stessa aviazione di Damasco bombarda quotidianamente le località solidali con la rivolta ma non le basi dell’Isis nel nord e nel nord-est. (ANSA, 9 gennaio 2014

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