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Martedì, 24 febbraio

 

La logica dello stato imperiale di sicurezza

di Luciana Bohne

 

Cosa mai si può pensare di una prassi politica che bombarda le nazioni per poi abbandonarle al loro destino? La maggior parte degli osservatori della politica estera degli USA dal 2001 in poi la considerano una politica fallimentare.

Contemplando le macerie di Iraq, Afghanistan, Libia, Somalia e Yemen, essi non vedono né parate della vittoria, ricostruzioni, nè nuovi e stabili governi, nè democrazia o tantomeno rispetto dei diritti umani.

 

Questi osservatori sono ancora bloccati su parametri che appartengono al passato, e forse pensano alla 2a Guerra mondiale, alle guerre formalmente dichiarate, con vittorie, negoziati di pace, trattati, e infine ricostruzioni. Come per l'Europa e il Giappone, col Piano Marshall. Forse pensano ancora ad un ordine mondiale governato dalla Legge Internazionale, dalla Convenzione di Ginevra, le Nazioni Unite con l'America a salvaguardia di tutto ciò. Ne consegue pertanto che il disordine che gli USA stanno seminando a piene mani nel pianeta sia senza senso. Concluderanno pertanto che i politicanti sul Potomac devono essere impazziti.

 

Ma non è mica così. Saranno forse dei megalomani, perchè hanno dei piani per effettuare precisamente il caos, nientemeno che un progetto per sottomettere il pianeta al proprio volere economico. L'America sta scivolando giù dal primato economico al mondo, primato che aveva sin dagli anni intorno al 1870.  La Storia insegna che è impossibile mantenere un primato planetario senza detenere pure quello economico. Di fatto l'Impero USA ha le spalle al muro ma detiene ancora la supremazia militare, e ciò sin dall'uscita di scena dello sfidante principale costituita dall'URSS, cosa che ha costituito un'autentica tragedia per la relativa pace mondiale del dopoguerra.

Il mondo in effetti è cambiato dopo il 2001, dall'11/9.  Quel fatto ha dato la scusa all'America per passare alla mano militare onde continuare a dominare il mondo, non potendolo più fare con la supremazia economica. In più gli Stati Uniti hanno colto l'occasione per fare un colpo di stato silente in casa, a partire dal Patriot Act, e continuando in maniera strisciante a mutare la loro democrazia in uno stato autoritario "di Sicurezza" nonchè cominciare a distruggere, senza alcuna opposizione da parte del popolo spaventatissimo, interi pezzi del pianeta, paese scomodo dopo paese scomodo. Un altro modo di condurre la 3a GM senza che nessuno tranne le vittime se ne accorga.

Vogliamo vedere un fallimento? Guardate l'Iraq: sembra la metafora di un tessuto canceroso che si mangia gli organi vitali del corpo uno ad uno, creando nel contempo dolore e sofferenza nella lenta agonia. E guarda poi sul confine Iraq/Iran dove troverai una costellazione di basi USA. E con l'Afghanistan? C'è un'occupazione senza limiti di tempo coi soldati USA, rivestiti da un accordo "di sicurezza" tra Washington e Kabul, il tutto a stringere l'Iran dal suo confine orientale. La Libia? con la rimozione artificiosa e violenta di Muammar Qaddafi è rimasto l'intero continente africano messo a nudo rispetto ad ogni penetrazione neocoloniale, e da allora abbiamo assistito all'invasione del Mali da parte Francese, mentre l'intera costa mediterranea d'Africa è tutta un porto immenso per i rifugiati di molti paesi che a migliaia cercano di rifugiarsi in Italia spinti dalla fame e dalle guerre, in canotti e carrette del mare. Il 90% di chi fugge dalla Libia si rifugia in Italia. Pochi giorni orsono 300 di questi poveracci sono affogati al largo di Lampedusa, isoletta vulcanica a sud della Sicilia. Secondo l'ultimo rapporto di Amnesty International uno stimato numero di 37000 profughi attende su quelle coste di partire per le coste meridionali d'Europa. La Libia oggi è "governata" da due governi, due parlamenti e due eserciti, entrambi in gara per il possesso dei campi petroliferi nel golfo della Sirte. A Tripoli le milizie islamiste comandano, mentre a Tobruk c'è un "governo riconosciuto dalla "comunità internazionale", e nel vuoto istituzionale si va rafforzando il nuovo arrivato ISIS, che a Derna ha cominciato a fustigare i giovani che consumano alcolici. Magari in un paio di mesi controlleranno la costa mediterranea libica senza che gli USA muovano un dito.

La Libia costituisce la prova migliore della logica imperiale americana. Dopo i bombardamenti massicci e il martirio truculento del vecchio Capo, ecco il caos totale. Arrivano allora i "terroristi"a spazzare bene tutto il territorio.

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