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Guerra civile sù, umanismo giù
di Pepe Escobar
Questi sono tempi pieni di tristezza e pericolosi. Stiamo affrontando impotenti la agonie senza fine del Medio Oriente e la costruzione della Guerra Fredda 2.0; le miriadi di ramificazioni della Lunga Guerra del Pentagono e l’impoverimento del mondo occidentale e della sua classe media. La sensazione di una guerra civile globale è innegabile. Per lo meno, in alcuni oscuri angoli del NATOstan, alcuni dei migliori e più acuti, nel silenzio, pensano. |
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Asimmetrie psicologiche.
di Aldo Giannuli
Lo scontro in atto fra Occidente e Jihadisti è di tipo asimmetrico, perché è combattuto fra Stati e formazioni clandestine, fra eserciti pensati per la guerra regolare e soggetti che conducono una guerra irregolare. Questo è noto; quello che invece sfugge è la principale asimmetria dello scontro che, prima ancora che militare o politica, è di carattere psicologico, e dalla quale discende tutto il resto. Ed è il diverso atteggiamento di fronte alla morte dei due schieramenti combattenti. |
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Il Kali yuga al quale siamo condannati
di Eugenio Orso
Più che un’età di gestazione e trapasso, come scrisse Hegel, o l’epoca della compiuta peccaminosità, con Fichte, la nostra mi sembra l’annuncio del Kali yuga finale, cioè l’avvio di un’epoca più che travagliata, caratterizzata da oscurità da un punto di vista spirituale (oscura è la dea Kali), e da guerre sanguinose che potrebbero non risparmiarci (violenta è Kali). |
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Il “Nuovo Ordine Mondiale”
Johan Galtung
Non ci sarà mai qualcosa del genere. “Nuovo”, sì; “Mondiale”, sì; “Ordine”, no. A livello quanto mai ovvio, si pone la domanda: Ordine, nell’interesse di chi, contro chi? Come dicono i cinesi: “Ci sono esseri umani senza contraddizioni; li chiamano cadaveri”. |
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Pasqua: il silenzio degli innocenti e il bavaglio
di Bernardo Cervellera
Le violazioni alla libertà religiosa e l'atteggiamento ipocrita dell'Occidente su questo argomento rischiano di trascinare il mondo in un caos mai visto prima. Ma anche nel silenzio – della morte accettata per amore o inflitta dal potere – Dio opera. Una speranza indistruttibile sorge al mattino di Pasqua e una piccola apertura del cuore basta per invadere in un attimo tutta la vita. Buona Pasqua. |
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Gli errori dello stato imperiale globale e gli errori di altri
di Richard Falk
Mi è stato fatto notare che la stranezza della riappacificazione senza verità che ho incontrato nelle Filippine rispetto alla persistente preminenza della famiglia Marcos, malgrado il diffuso discredito del suo periodo di dominio (1965-1986), non è così singolare come l’ho fatta apparire. |
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La finanziarizzazione dell’ ordine globale da parte degli USA: Wall Street spiazza l’ONU
di Alfredo Jalife Rahme
Alastair Crooke, nel corso del suo recente intervento nel Forum di Istambul, ha concesso una impattante intervista, di enorme valore geostrategico, alla giornalista Yonca Poyraz Dogan. Crooke è stato alto funzionario dello spionaggio britannico MI6, ed oggi si fa carico dell’influente think tank “Conflits Forum”, con sede a Beirut. |
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Il generale Mini: non dico no alla NATO, ma...
di Giulietto Chiesa
Un botta e risposta fra Giulietto Chiesa e il generale Fabio Mini sulla NATO, la sicurezza collettiva europea e la sovranità. |
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Gli errori dei “nuovi ordini mondiali”. Perché gli stati non sono pedine di una partita a scacchi
di Dario Rivolta
Quali sono le ragioni che spingono i governi a fare le loro scelte nella politica internazionale? Chi prende le decisioni e con quali procedure vi si arriva? |
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Agonia di una civiltà
di Sandro Moiso
Basti per tutti, in un’epoca di cuochi televisivi e ricette gastronomiche presenti in ogni dove, la seguente riflessione: “Il fenomeno della decadenza è inseparabile dalla gastronomia … l’atto di mangiare si è elevato al rango di rito. Ciò che è rivelatore, non è il fatto di mangiare, ma di meditare, di speculare, di intrattenersi per ore e ore su questo argomento”(pag.67) |
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Perchè l'avanzata del fascismo è nuovamente il problema
di John Pilger
Il fascismo è conservato come storia, come tremolanti riprese di camicie nere che marciano al passo dell'oca, la loro criminalità terribile e chiara. Eppure, nelle stesse società liberali le cui belligeranti élite ci impongono di non dimenticare mai, del crescente pericolo di un moderno tipo di fascismo non si parla, perché è il loro fascismo. |
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Isis, Grecia, Ucraina: chi muove i fili del grande spettacolo
di Francesco Maria Toscano
«Nel preciso momento storico che viviamo, carico di insidie e di incognite, il Grande Fratello propone essenzialmente all’attenzione della pubblica opinione trans-nazionale tre diverse emergenze: l’Isis, la crisi greca e il conflitto russo-ucraino. Tre vicende apparentemente indipendenti fra di loro, che invece si intrecciano in profondità fra i meandri del potere più invisibile e nascosto». |
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Guerre impure, asimmetriche
di Paul Virilio
Con la caduta dell’Unione Sovietica e la fine dell’equilibrio tra potenze, è scomparsa anche la nozione classica di guerra, sostituita da conflitti locali permanenti che hanno l’obiettivo di seminare il panico nelle grandi città. |
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L’aria puzza di guerra
di Enrico Peyretti
In questi giorni l’aria puzza di guerra, di sangue, di bombe, di minacce, di sferragliare di armi e scalpitare di ministri. Ci scambiamo analisi su jihadisti armati e finanziati per calcoli oscuri da potenze petroliere, su stragi esibite in rete, su precedenti storici, su fondamentalismi religiosi e abusi di religione, ecc. |
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Perez Esquivel: governi chi governi, gli USA non cesseranno di essere una minaccia costante
Il premio nobel per la pace 1980, l’argentino Adolfo Perez Esquivel, ha sostenuto, in una intervista lo scorso Martedì, che indipendentemente da quale amministrazione si trovi al governo di Washington, la politica degli Stati Uniti non cesserà di essere una minaccia per l’umanità. Perez Esquivel ha indicato che qualsiasi paese che voglia avere una certa indipendenza, viene attaccato dagli USA e che questi sono stati i responsabili nell’aver imposto dittature in tutto il continente Latino Americano. |
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La logica dello stato imperiale di sicurezza
di Luciana Bohne
Cosa mai si può pensare di una prassi politica che bombarda le nazioni per poi abbandonarle al loro destino? La maggior parte degli osservatori della politica estera degli USA dal 2001 in poi la considerano una politica fallimentare.
Contemplando le macerie di Iraq, Afghanistan, Libia, Somalia e Yemen, essi non vedono né parate della vittoria, ricostruzioni, nè nuovi e stabili governi, nè democrazia o tantomeno rispetto dei diritti umani. |
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Ucraina e Grecia: la violazione "internazionalista" del principio di non ingerenza e la religione guerrafondaia del Free-Trade
di Quarantotto
Oggi tutto il mondo è (o dice di essere) col "fiato sospeso", di fronte alle preoccupazioni per la guerra civile in Ucraina, date le sue potenziali implicazioni di coinvolgimento, diretto e militare, della Russia da un lato e degli USA, (più o meno uniti alla UE), in un non ben chiaro quadro NATO. |
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La guerra è la sola igiene del mondo?
Prospettive 2015 di Piotr
La crisi sistemica sul piano inclinato del dollaro, dell'Ucraina, dell'egemonia USA e della tentazione della guerra. I tratti salienti del 2015 iniziano a delinearsi. Cercherò in futuro di analizzarli meglio, ma quelli centrali mi sembra che vertano su alcuni punti salienti. |
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La geopolitica e le guerre contro i popoli
di Raúl Zibechi
In un tempo segnato dal caos e dalla difficoltà di leggere le profonde trasformazioni in atto, riprende vigore la tentazione di una interpretazione del mondo solo geopolitica. Le guerre, diventate la forma abituale usata dal sistema dominante. L’analisi zapatista sulla “quarta guerra mondiale” del capitale contro i popoli, aiuta a capire le aggressioni subite in tutto il mondo da coloro che stanno in basso: dalle guerre finalizzate all’annientamento del Medioriente, a quelle silenziose che il modello estrattivista conduce contro i popoli per installare miniere a cielo aperto, monocolture e sistemi di dighe idroelettriche. Da quelle per il controllo delle fonti d’acqua a quelle contro le donne e contro i bambini e le bambine, fino alle più diverse aggressioni sistemiche e sistematiche contro i popoli e i settori sociali ... |
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Il Rosso e il Tricolore
Alain Badiou
Ringraziamo Alain Badiou di averci autorizzato a tradurre la versione integrale di questo suo intervento, apparso scorciato su “Le monde” del 27 gennaio. |
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L’Europa barcolla tra l’ansia e la guerra
di Pepe Escobar
L’Europa, che dovrebbe essere rappresentata dall’UE, sta combattendo una guerra su due fronti che potrebbe distruggerla oltremodo – contro la Grecia all’interno dei propri confini e contro la Russia in Ucraina. |
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Genocidi, non guerre
di Andre Vltchek
In tempi antichi anche i più grandi banditi, come re e conquistatori, cavalieri fuori di testa e arcibriganti, usavano essere alla testa dei loro eserciti in battaglia. Sarebbe stato impensabile per loro nascondersi dietro; sarebbe stato vergognoso!
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Il bilancio sulle guerre umanitarie per il generale Mini
di Enrico Peyretti
Nell’ambito della Scuola per la Buona Politica, Torino (www.sbptorino.org), nel ciclo semestrale gennaio-giugno 2015, si affronta il tema Guerre di civiltà o civiltà della guerra? Il 15 gennaio ha tenuto la relazione di apertura il generale Fabio Mini, col titolo “Un bilancio sulle guerre umanitarie”.
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Il diritto al deliro
di Eduardo Galeano
Anche se non possiamo indovinare il tempo che sarà,
abbiamo almeno il diritto di immaginare
ciò che vorremmo che fosse.
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