Il 2015 è stato l'anno delle armi, nel 2016 tocca alla diplomazia

di Tommaso Canetta

 

Dalla Libia alla Siria all'Iran, le questioni geopolitiche che terranno banco nei prossimi mesi

Scenari per il 2016

di Giuseppe Cirillo

 

Il 2015 si sta per concludere, possiamo definirlo un anno stagnante con una guerra mondiale strisciante che coinvolge sempre più paesi e sembra senza via d’uscita. Inoltre il riscaldamento globale quest’anno sembra essere confermato dato che è l’anno più caldo degli ultimi decenni e mezzo mondo è soffocato dallo smog.

Stratfor per il 2016: un confronto tra la Russia e la Turchia sarà inevitabile

 

Un prossimo confronto militare tra la Russia e la Turchia appare inevitabile, lo ha indicato questo Lunedì l’agenzia di intelligence geostrategica statunitense Stratfor.

Considerazioni sullo jihadismo armato e sullo scontro di civilta

di Andrea Franco

Quanto segue non sarebbe stato possibile senza la massiccia dose di informazioni libere, sia scritte su libri, sia circolanti sul web ad opera di siti e di giornalisti investigativi di varie nazionalità, che da decenni cercano di vedere il "volto" dietro la "maschera"  quotidianamente offerta dai media mainstream.

Contraccolpo sulla spiaggia Nato

di Pepe Escobar

 

L’avevamo previsto e quando arriverà potenzialmente tutto il pianeta reagirà con uno stupito silenzio. A volte basta solo una fotografia per mostrare la prospettiva di una versione dannatamente complessa dell’inferno.

Perché perdiamo?

di Michael Albert

 

Colonialismo  finanziarizzato   in Grecia. Imperialismo sofisticato in America Latina.  Sorveglianza di tipo  fascista negli Stati Uniti. Acque che si innalzano dappertutto. Perché il tanto discusso arco della storia non ha raggiunto una destinazione auspicabile?

Abbiamo criminalizzato il concetto di stato-nazione. E abbiamo fatto male

di Francesco Maria Toscano

 

Temo che negli ultimi anni sia stato sottovalutato da molti, il forte legame sussistente fra il concetto stesso di Stato e quello di Democrazia. Abbiamo depotenziato il ruolo dello Stato per favorire la nascita e il rafforzamento di organismi sovranazionali presuntivamente illuminati;

La fine di un mondo, non del mondo

di Gianni Petrosillo

 

Gli analisti specializzati in questioni militari e geopolitiche lanciano l’allarme sulle crescenti tensioni tra Occidente e Russia che potrebbero presto sfociare in guerra aperta.

Shifting priorities: The rise and fall of Arab revolutionary discourse

By Ramzy Baroud

Strano come la discussione intellettuale sulla cosiddetta "primavera araba" negli ultimi anni si è quasi interamente spostata, da una relativa libertà, giustizia, democrazia e diritti in generale, in una disputa politica tra i vari campi antagonisti. La gente, che si rivoltò in vari paesi arabi è stata ormai emarginata da questa discussione, e viene utilizzata solo come foraggio, assassini e vittime, in una guerra apparentemente senza fine.
Critica Scientifica intervista Fabio Mini

Siria e Ucraina

di Gianni Petrosillo

 

Secondo il network emiratino Al Arabya, Usa e Russia avrebbero avuto un abboccamento sulla Siria, dopo quattro anni di guerra civile ed un numero impressionante di morti. Un “riavvicinamento” delle posizioni che dovrebbe includere la “riconciliazione” su altri scenari, come quello ucraino, da inserire in una possibile intesa tra i contendenti, raggiungendo dei risultati finora impensabili su due fronti distanti ma non scollegati.

Aumenta l'ineguaglianza bellica: Paesi in stato di guerra sempre più violenti

di Emanuele Vena

 

Un panorama di ineguaglianze crescenti, non solo a livello economico. Ad evidenziarlo è uno studio dell'Istituto per la Pace e l'Economia (abbreviato in inglese con la sigla IEP) – istituto di ricerca con sede in Australia – che evidenzia il circolo vizioso che si viene a creare in contesti particolarmente tesi, in cui la violenza contribuisce a generare ulteriore violenza.

NATO's Next Move

 

A Conversation with Jens Stoltenberg
by Foreign Affaris

La terza guerra mondiale non e' un'esagerazione

George Soros afferma che non vi è quasi più tempo per la cooperazione tra Usa e Cina nella sfera politica e finanziaria. Senza cooperazione ci sarà certamente una conflagrazione generale entro un decennio.

Nel contesto internazionale la parola guerra si sente sempre più spesso, mentre USA, UE, Russia e Cina adottano atteggiamenti provocatori in varie dispute, come in Ucraina e nel Pacifico. Se gli USA continueranno a interferire nel Mar Cinese Meridionale la Guerra sarà inevitabile

Guerra civile sù, umanismo giù

di Pepe Escobar

 

Questi sono tempi pieni di tristezza e pericolosi. Stiamo affrontando impotenti la agonie senza fine del Medio Oriente e la costruzione della Guerra Fredda 2.0; le miriadi di ramificazioni della Lunga Guerra del Pentagono e l’impoverimento del mondo occidentale e della sua classe media. La sensazione di una guerra civile globale è innegabile. Per lo meno, in alcuni oscuri angoli del NATOstan, alcuni dei migliori e più acuti, nel silenzio, pensano.

Asimmetrie psicologiche.

di Aldo Giannuli

 

Lo scontro in atto fra Occidente e Jihadisti è di tipo asimmetrico, perché è combattuto fra Stati e formazioni clandestine, fra eserciti pensati per la guerra regolare e soggetti che conducono una guerra irregolare. Questo è noto; quello che invece sfugge è la principale asimmetria dello scontro che, prima ancora che militare o politica, è di carattere psicologico, e dalla quale discende tutto il resto. Ed è il diverso atteggiamento di fronte alla morte dei due schieramenti combattenti.

Il Kali yuga al quale siamo condannati

di Eugenio Orso

 

Più che un’età di gestazione e trapasso, come scrisse Hegel, o l’epoca della compiuta peccaminosità, con Fichte, la nostra mi sembra l’annuncio del Kali yuga finale, cioè l’avvio di un’epoca più che travagliata, caratterizzata da oscurità da un punto di vista spirituale (oscura è la dea Kali), e da guerre sanguinose che potrebbero non risparmiarci (violenta è Kali).

Il “Nuovo Ordine Mondiale”

Johan Galtung

 

Non ci sarà mai qualcosa del genere. “Nuovo”, sì; “Mondiale”, sì; “Ordine”, no. A livello quanto mai ovvio, si pone la domanda: Ordine, nell’interesse di chi, contro chi? Come dicono i cinesi: “Ci sono esseri umani senza contraddizioni; li chiamano cadaveri”.

Pasqua: il silenzio degli innocenti e il bavaglio

di Bernardo Cervellera

 

Le violazioni alla libertà religiosa e l'atteggiamento ipocrita dell'Occidente su questo argomento rischiano di trascinare il mondo in un caos mai visto prima. Ma anche nel silenzio – della morte accettata per amore o inflitta dal potere – Dio opera. Una speranza indistruttibile sorge al mattino di Pasqua e una piccola apertura del cuore basta per invadere in un attimo tutta la vita. Buona Pasqua.

Gli errori dello stato imperiale globale e gli errori di altri

di Richard Falk

 

Mi è stato fatto notare che la stranezza  della riappacificazione senza verità che ho incontrato nelle Filippine rispetto alla  persistente  preminenza della famiglia Marcos, malgrado il diffuso discredito del suo periodo di dominio (1965-1986),  non è così singolare come l’ho fatta apparire.

La finanziarizzazione dell’ ordine globale da parte degli USA: Wall Street spiazza l’ONU

di Alfredo Jalife Rahme

 

Alastair Crooke, nel corso del suo recente intervento nel Forum di Istambul, ha concesso una impattante intervista, di enorme valore geostrategico, alla giornalista Yonca Poyraz Dogan. Crooke è stato alto funzionario dello spionaggio britannico MI6, ed oggi si fa carico dell’influente think tank “Conflits Forum”, con sede a Beirut.

Il generale Mini: non dico no alla NATO, ma...

di Giulietto Chiesa

 

Un botta e risposta fra Giulietto Chiesa e il generale Fabio Mini sulla NATO, la sicurezza collettiva europea e la sovranità.

Gli errori dei “nuovi ordini mondiali”. Perché gli stati non sono pedine di una partita a scacchi

di Dario Rivolta

 

Quali sono le ragioni che spingono i governi a fare le loro scelte nella politica internazionale? Chi prende le decisioni e con quali procedure vi si arriva?

Agonia di una civiltà

di Sandro Moiso

 

Basti per tutti, in un’epoca di cuochi televisivi e ricette gastronomiche presenti in ogni dove, la seguente riflessione: “Il fenomeno della decadenza è inseparabile dalla gastronomia … l’atto di mangiare si è elevato al rango di rito. Ciò che è rivelatore, non è il fatto di mangiare, ma di meditare, di speculare, di intrattenersi per ore e ore su questo argomento”(pag.67)

Perchè l'avanzata del fascismo è nuovamente il problema

di John Pilger

 

Il fascismo è conservato come storia, come tremolanti riprese di camicie nere che marciano al passo dell'oca, la loro criminalità terribile e chiara. Eppure, nelle stesse società liberali le cui belligeranti élite ci impongono di non dimenticare mai, del crescente pericolo di un moderno tipo di fascismo non si parla, perché è il loro fascismo.

Isis, Grecia, Ucraina: chi muove i fili del grande spettacolo

di Francesco Maria Toscano

 

«Nel preciso momento storico che viviamo, carico di insidie e di incognite, il Grande Fratello propone essenzialmente all’attenzione della pubblica opinione trans-nazionale tre diverse emergenze: l’Isis, la crisi greca e il conflitto russo-ucraino. Tre vicende apparentemente indipendenti fra di loro, che invece si intrecciano in profondità fra i meandri del potere più invisibile e nascosto».

Guerre impure, asimmetriche

di Paul Virilio

 

Con la caduta dell’Unione Sovietica e la fine dell’equilibrio tra potenze, è scomparsa anche la nozione classica di guerra, sostituita da conflitti locali permanenti che hanno l’obiettivo di seminare il panico nelle grandi città.

L’aria puzza di guerra

di Enrico Peyretti

In questi giorni l’aria puzza di guerra, di sangue, di bombe, di minacce, di sferragliare di armi e scalpitare di ministri. Ci scambiamo analisi su jihadisti armati e finanziati per calcoli oscuri da potenze petroliere, su stragi esibite in rete, su precedenti storici, su fondamentalismi religiosi e abusi di religione, ecc.

Perez Esquivel: governi chi governi, gli USA non cesseranno di essere una minaccia costante

 

Il premio nobel per la pace 1980, l’argentino Adolfo Perez Esquivel, ha sostenuto, in una intervista lo scorso Martedì, che indipendentemente da quale amministrazione si trovi al governo di Washington, la politica degli Stati Uniti non cesserà di essere una minaccia per l’umanità. Perez Esquivel ha indicato che qualsiasi paese che voglia avere una certa indipendenza, viene attaccato dagli USA e che questi sono stati i responsabili nell’aver imposto dittature in tutto il continente Latino Americano.

La logica dello stato imperiale di sicurezza

di Luciana Bohne

 

Cosa mai si può pensare di una prassi politica che bombarda le nazioni per poi abbandonarle al loro destino? La maggior parte degli osservatori della politica estera degli USA dal 2001 in poi la considerano una politica fallimentare.

Contemplando le macerie di Iraq, Afghanistan, Libia, Somalia e Yemen, essi non vedono né parate della vittoria, ricostruzioni, nè nuovi e stabili governi, nè democrazia o tantomeno rispetto dei diritti umani.

Ucraina e Grecia: la violazione "internazionalista" del principio di non ingerenza e la religione guerrafondaia del Free-Trade

di Quarantotto

 

Oggi tutto il mondo è (o dice di essere) col "fiato sospeso", di fronte alle preoccupazioni per la guerra civile in Ucraina, date le sue potenziali implicazioni di coinvolgimento, diretto e militare, della Russia da un lato e degli USA, (più o meno uniti alla UE), in un non ben chiaro quadro NATO.

La guerra è la sola igiene del mondo?

Prospettive 2015 di Piotr

La crisi sistemica sul piano inclinato del dollaro, dell'Ucraina, dell'egemonia USA e della tentazione della guerra. I tratti salienti del 2015 iniziano a delinearsi. Cercherò in futuro di analizzarli meglio, ma quelli centrali mi sembra che vertano su alcuni punti salienti.

La geopolitica e le guerre contro i popoli
di Raúl Zibechi

In un tempo segnato dal caos e dalla difficoltà di leggere le profonde trasformazioni in atto, riprende vigore la tentazione di una interpretazione del mondo solo geopolitica. Le guerre, diventate la forma abituale usata dal sistema dominante. L’analisi zapatista sulla “quarta guerra mondiale” del capitale contro i popoli, aiuta a capire le aggressioni subite in tutto il mondo da coloro che stanno in basso: dalle guerre finalizzate all’annientamento del Medioriente, a quelle silenziose che il modello estrattivista conduce contro i popoli per installare miniere a cielo aperto, monocolture e sistemi di dighe idroelettriche. Da quelle per il controllo delle fonti d’acqua a quelle contro le donne e contro i bambini e le bambine, fino alle più diverse aggressioni sistemiche e sistematiche contro i popoli e i settori sociali ...

Il Rosso e il Tricolore
Alain Badiou

Ringraziamo Alain Badiou di averci autorizzato a tradurre la versione integrale di questo suo intervento, apparso scorciato su “Le monde” del 27 gennaio.

L’Europa barcolla tra l’ansia e la guerra
di Pepe Escoba
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L’Europa, che dovrebbe essere rappresentata dall’UE, sta combattendo una guerra su due fronti che potrebbe distruggerla oltremodo – contro la Grecia all’interno dei propri confini e contro la Russia in Ucraina.

Genocidi, non guerre
di Andre Vltchek

In tempi antichi anche i più grandi banditi, come re e conquistatori, cavalieri fuori di testa e arcibriganti, usavano essere alla testa dei loro eserciti in battaglia. Sarebbe stato impensabile per loro nascondersi dietro; sarebbe stato vergognoso!

Il bilancio sulle guerre umanitarie per il generale Mini
di Enrico Peyretti

Nell’ambito della Scuola per la Buona Politica, Torino (www.sbptorino.org), nel ciclo semestrale gennaio-giugno 2015, si affronta il tema Guerre di civiltà o civiltà della guerra? Il 15 gennaio ha tenuto la relazione di apertura il generale Fabio Mini, col titolo “Un bilancio sulle guerre umanitarie”.

2015: The Year We Build Power Together
by Kevin Zeese and Margaret Flowers

The Year Starts With the Potential of a Major Victory of the People Over Corporate Power, but We Must Unite to Win It

Il diritto al deliro
di Eduardo Galeano

Anche se non possiamo indovinare il tempo che sarà,
abbiamo almeno il diritto di immaginare
ciò che vorremmo che fosse.

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