Tratto da Contrainjerencia 

controinformazione.info

26 Feb 2015

 

Perez Esquivel: governi chi governi, gli USA non cesseranno di essere una minaccia costante

Traduzione di Luciano Lago

 

Il premio nobel per la pace 1980, l’argentino Adolfo Perez Esquivel, (*)  ha sostenuto, in una intervista lo scorso Martedì, che indipendentemente da quale amministrazione si trovi al governo di Washington, la politica degli Stati Uniti non cesserà di essere una minaccia per l’umanità. Perez Esquivel ha indicato che qualsiasi paese che voglia  avere una certa indipendenza, viene attaccato dagli USA e che questi sono stati i responsabili nell’ aver imposto dittature in tutto il continente Latino Americano. Ha ricordato che durante l’ultimo golpe contro Manuel Zelaya, vi era un contingente di 800 militari statunitensi nella base di Palmerola in Honduras.

 

Il premio Nobel latinoamericano ha denunciato che, dopo il tentativo di rovesciare il governo Chavez in Venezuela, adesso gli USA pretendono di fare a stessa cosa con Maduro, al quale non hanno smesso di fare pressioni già dall’inizio del suo mandato, in modo da non poter far progredire le sue politiche.

Per Perez Esquivel, risulta importante che i paesi latino americani si sostengano fra loro attraverso organismi come la Unasur e la Celac, per poter affrontare gli interessi degli USA che si considerano i padroni dei paesi latinoamericani e che  ci consideravano il loro “cortile di casa” (“el patio trasero”).

Per questo Washington non ammette voci dissidenti come i governi di Venezuela, Ecuador, Bolivia ed incluso Argentina.

Perez Esquivel ha indicato che lo spiegamento di forze militari che realizzano gli Stai Uniti non ha nessun altro obiettivo se non quello del dominio, per questo risulta imprescindibile fortificare l’unità latino americana. “Mi preoccupa molto la situazione che sta vivendo il Venezuela,  l’opposizione venezuelana dovrebbe sedersi a dialogare con il governo e permettere la governabilità e non lasciarsi trascinare dalle narici per occuparsi degli interessi estranei degli Stati uniti e delle multinazionali”. “Io spero che i popoli siano coscienti e non permettano di farci trasformare in colonia degli Stati Uniti…….Washington va a difendere i suoi interessi nella regione e non gli interessano i mezzi da utilizzare per quello”, ha segnalato Perez Esquivel.

Le atrocità in Medio Oriente

“Basta vedere quello che hanno causato gli Stati Uniti in Iraq, in Afghanistan, in Siria o in Libia e quello che sta accadendo in Medio Oriente. Io stesso ho potuto  vedere in Iraq le atrocità che sono state commesse con i loro bombardamenti: hanno ucciso 600 bambini con le loro madri. Poi siamo stati a Bagdad con una delle donne che si sono salvate perchè era salita a lavare biancheria per i suoi figli”, ha dichiarato Perez Esquivel.

Allo stesso modo ha indicato che questa situazione è stata denunciata a livello internazionale ma gli organismi a cui ci si è rivolti non hanno dato alcuna risposta nè si sono pronunciati rispetto a questo.

“Al contrario gli Stati Uniti continuano ad aprire basi militari in tutto il mondo per preservare quello che  considerano che sia un loro diritto sulle risorse naturali ed economiche degli altri paesi”, ha segnalato il premio Nobel per la Pace.

Perez ha riferito che questo paese non cerca di proteggere con le sue azioni i popoli ma piuttosto di dominarli.

“L’interventismo nordamericano in America Latina ha un carattere storico, ogni Governo di opposizione o che abbia una certa indipendenza viene subito attaccato dagli USA e non bisogna dimenticare che questo paese è responsabile di aver imposto le peggiori dittature militari in tutto il continente”, ha sottolineato nel momento in cui ha ricordato che l’ingerenza di questa nazione continua con i governi  attuali pseudo democratici come quello dell’Honduras che per istallarsi aveva rovesciato il governo legittimo di Manuel Zelaya.

“Lo stesso hanno fatto in Paraguay quando rovesciarono a Fernando Lugo per mezzo di menzogne e così hanno anche cercato di destabilizzare il governo di Hugo Chavez in Venezuela. Adesso sta accadendo qualche cosa di simile con il governo di Nicolas Maduro: non appena assume la presidenza non lo lasciano governare neppure un giorno perchè iniziano a cercare di denigrarlo e di debilitare la sua gestione perchè non possa progredire con le poltiche che ha sviluppato la rivoluzione bolivariana”.

Secondo Perez Esquivel,  la subordinazione dei governi  latino americani con gli USA è quello che permette l’ingerenza di questa nazione nel resto dei paesi della regione. Considera che l’unica forma di contro arrestare questa egemonia,  sta nello sforzo  dei paesi di  unirsi  ed affrontare  gli interessi di questa nazione imperiale.

* Adolfo Maria Pérez Esquivel (Buenos Aires, 26 novembre 1931) è uno scrittore ed attivista argentino, vincitore del premio Nobel per la Pace nel 1980, per le denunce contro gli abusi della dittatura militare argentina negli anni settanta dl XX Secolo.

Ha frequentato l’Escuela Nacional de Bellas Arte e l’Universidad Nacional de La Plata, dove è diventato architetto e scultore. Docente di architettura nelle scuole secondarie e in quelle di livello accademico, è stato incarcerato durante la dittatura militare.

Adolfo Perez Esquivel ha contribuito alla formazione di “El Ejercito de Paz y Justicia” un’associazione di difesa dei diritti umani che si è prodigata anche per assistere le famiglie delle vittime del regime e della guerra delle Falklands.

Nel 1995 pubblica il libro Caminando junto al Pueblo, nel quale racconta la sua esperienza.Dal 2003 è presidente della Lega internazionale per i diritti umani e la liberazione dei popoli. È inoltre membro del Tribunale popolare permanente.

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