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27 Febbraio 2015

Dichiarazione del Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista di Ucraina


Traduzione di Marx21.it

La nomina del nuovo Procuratore Generale Viktor Shokin ha causato una pressione palese e senza precedenti sul Tribunale Amministrativo di Kiev (link) per costringere ad emettere una sentenza illegale – che violerebbe la Costituzione, la Legge Ucraina, il Diritto Internazionale – e per mettere al bando il Partito Comunista di Ucraina. L'impudente arbitrarietà del Procuratore ha avuto un evidente riflesso nella decisione del Tribunale Amministrativo di Kiev di non continuare a prendere in considerazione il caso a causa delle pressioni della Procura della Repubblica.

E' ormai chiaro che uno dei compiti principali del Procuratore Generale di nuova nomina non è quello di combattere la corruzione e il crimine, non quello di stabilire chi sono i veri assassini degli attivisti del Majdan, di coloro che sono morti nel rogo della Casa dei Sindacati di Odessa nel maggio 2014 e di coloro che sono stati uccisi a Mariupol e a Krasnoarmeisk, ma quello di continuare la rappresaglia politica contro il Partito Comunista, l'unica forza politica che attualmente lotta contro il potere assoluto degli oligarchi e tutela i diritti dei lavoratori. L'unico partito che chiede la pace e la salvaguardia dell'integrità territoriale dell'Ucraina. L'unico partito che resiste alla diffusione del fascismo e del nazionalismo più brutale.

Questa rappresaglia è stata progettata in corrispondenza dell'anniversario del colpo di Stato di febbraio, ed è considerata una “vittoria” del regime che distoglie l'attenzione dal fallimento totale del suo dominio, dalla povertà assoluta nella società e dalla bancarotta.

Nella sua persecuzione del Partito Comunista, il nuovo Procuratore Generale si impegna personalmente ad accelerare il processo della fabbricazione di accuse contro i membri del gruppo comunista al Parlamento, che avevano votato per la legge del 16 gennaio 2014.

A tale proposito il Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista di Ucraina dichiara che il 16 gennaio 2014 i deputati comunisti avevano votato per la conservazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina, per il disarmo delle bande militari, per fermare il fascismo e il nazismo, per la protezione contro i vandali delle tombe, dei memoriali e degli obelischi degli eroi della Grande Guerra Patriottica.

Il Presidium del Partito Comunista dell'Ucraina richiama l'attenzione del mondo progressista sul fatto che la persecuzione dei comunisti e dei dissidenti, la distruzione sistematica dell'Ucraina e del suo popolo da parte della giunta oligarchica, si basa sugli stessi slogan che furono utilizzati dai complici di Hitler durante la Grande Guerra Patriottica, da coloro che si resero responsabili delle atrocità a Babij Yar e nel massacro di Volyn.

Dite no alla guerra in Ucraina! No al fascismo!