Fonte: El Espia Digital

controinformazione.info

25 Feb 2015

 

Lavrov all’Onu: “contro gli Stati sovrani non allineati con gli interessi USA, si registra sobillazione dall’esterno e rovesciamento illegale di governi

Traduzione di Luciano Lago

 

Nei corso dei dibattiti che si sono svolti nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri della Russia, Serguei Lavrov, ha richiamato tutti i paesi associati a “prendere misure drastiche immediate per ristabilire la giustizia e disfarsi del doppio standard nella politica internazionale”. In questo contesto si è riferito, tra gli altri, alle crisi che attraversano l’Ucraina e la Siria.

Nel corso del suo discorso, Lavrov ha stigmatizzato il fatto che, quanto accade oggi nel mondo, affossa i principi fondamentali delle nazioni Unite. In questo senso, ha parlato circa i numerosi esempi di violazioni dei principi fondamentali della carta delle Nazioni Unite, come l’indipendenza e l’eguaglianza sovrana degli Stati, la non ingerenza nelle questioni interne degli Stati, la soluzione pacifica delle controversie.

 

“Basta ricordare il bombardamento della Serbia (cui partecipò anche l’Italia con il governo D’Alema) l’occupazione dell’Iraq sotto un falso pretesto (….), la brusca manipolazione del mandato del Consiglio di Sicurezza che si è trasformata nella distruzione ed il continuo caos in Libia”, ha detto.

“Tutto questo è il risultato dei tentativi di assicurarsi una posizione dominante nelle questioni mondiali, di governare tutti e in tutte le parti, per utilizzare la forza militare unilateralmente per promuovere i propri interessi”, ha proseguito.

Il cancelliere russo ha enumerato i metodi spiacevoli che si utilizzano nella ricerca dell’illusione della dominazione globale”. Così ha detto si ricorre alla pressione massiccia sugli Stati sovrani, ai tentativi di imporre le proprie decisioni e le norme nella sfera politica, economica ed ideologica. Per gli Stati più disobbedienti viene previsto l’utilizzo delle tecnologie occulte che provocano agitazioni interne (rivoluzioni arancioni) e le operazioni di cambio di regime. In questo contesto, rientra la sobillazione del colpo di Stato anticostituzionale aperto in Ucraina”. Ha affermato Lavrov.

D’altra parte ha segnalato che le restrizioni unilaterali più conosciute come le sanzioni, portano soltanto ad un confronto e complicano la ricerca congiunta di soluzioni ai problemi.

Inoltre il diplomatico russo ha condannato la guerra di informazioni che “sta avvelenando seriamente” l’ambiente internazionale.

Putin: .”Non ci sarà uno scenario di guerra apocalittica con l’Ucraina”

Putin ha dichiarato nel corso di una intervista che “se gli accordi di Minsk, verranno rispettati, la situazione in Ucraina si normalizzerà. d’altra parte  questi accordi”, ha sottolineato Putin, “sono un documento non soltanto approvato dalle  quattro parti che hanno partecipato ai negoziati ma sono  stati  anche consolidati dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e di conseguenza costituiscono uno strumento giuridico internazionale”.

Putin ha risposto  indirettamente al ministro degli esteri ucraino, Vadym Prystaiko, il quale, il 21 febbraio ha dichiarato alla CBS: “Non vogliamo spaventare tutti, ma ci stiamo preparando per una guerra su vasta scala”.

“il mondo deve raddrizzare la spina dorsale e non deve avere paura se l’Ucraina entra in guerra contro una potenza nucleare. L’Ucraina vuole armi letali e la formazione per usarle”, ha detto ancora Prystaiko.

Una guerra tra Mosca e Kiev? “ Sarebbe uno scenario apocalittico, che spero non arrivi mai”. Lo ha affermato il capo di stato Vladimir Putin, che ha dato un’intervista al canale televisivo russo Rossia 24, durante la quale  ha parlato del conflitto nel  Donbas.

Il leader russo ha detto di ritenere che, nonostante le promesse del presidente ucraino Petro Poroshenko di una “possibile reintegrazione” della Crimea all’Ucraina,  un conflitto militare tra Kiev e Mosca “è uno scenario apocalittico difficilmente possibile, e spero che non arrivi mai” ha detto Putin, definendo le dichiarazioni di Poroshenko “revanscismi”.

Questo perchè “le persone che vivono in Crimea, hanno fatto la loro scelta di autodeterminazione, che deve essere trattata con rispetto” ha detto. Allo stesso tempo, egli ha sottolineato che “la Crimea come era, rimane, con russi, ucraini, tatari di Crimea, greci e tedeschi”. “Sarà una casa comune per tutte queste persone,” ha detto Putin.