Fonte: Rightsreporter.org

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Mercoledì, 02 Settembre 2015

 

Russia interviene direttamente in Siria: grande allarme in Medio Oriente

Scritto da Sarah F.

 

Mossa a sorpresa (ma non troppo) della Russia che decide di intervenire direttamente nel conflitto siriano. A beneficiarne sarà soprattutto l’Iran prima ancora che il regime di Damasco. Forte preoccupazione in tutto il Medio Oriente (in particolare negli stati coinvolti nell’appoggio ai gruppi terroristi islamici).

La Russia ha inviato aerei da guerra e un contingente militare in Siria, lo si apprende da fonti diplomatiche russe che confermano anche che gli aerei avranno sede permanente in una base nei dintorni di Damasco.

Con questa mossa clamorosa la Russia, dopo l’Iran, entra ufficialmente nel conflitto siriano a difesa del regime di Damasco. L’obbiettivo degli aerei russi e del contingente militare dovrebbe essere offensivo e avere come target non solo lo Stato Islamico ma tutti i gruppi che combattono contro il regime siriano.

 

Dai prossimi giorni migliaia di militari russi atterreranno in Siria anche se ancora non è chiaro se tra di loro ci saranno unità combattenti o solamente personale addetto alla base aerea.

 

Quali sono gli obbiettivi russi?

Gli analisti occidentali e israeliani si chiedono ora quali siano gli obbiettivi russi perché una mossa del genere cambia radicalmente gli equilibri in Medio Oriente visto che, oltre allo schieramento di aerei e militari, Mosca prevede anche di vendere aerei Mig-29 e Yak-130 alla Siria. Mosca assicura che il suo obbiettivo è solo la difesa del regime siriano ma si teme che il piano sia un po’ più ambizioso e che questa sia solo una prima mossa volta a rafforzare l’asse sciita e quindi l’Iran e i gruppi terroristici legati a Teheran. Negli ultimi tempi infatti ogni azione fatta dalla Russia in Medio Oriente sembra indirizzata a rafforzare Teheran più che ad altro, a partire dalla vendita di missili S-300 all’Iran e siccome proprio per l’Iran il regime di Damasco è fondamentale come base avanzata in Medio Oriente, è chiaro che la mossa russa sia volta a favorire il regime iraniano prima ancora che quello siriano. Così si spiega anche il viaggio del Gen. Qassem Soleimani, capo delle Quds iraniane, a Mosca.

 

Il silenzio di Obama

Pesa come un macigno il silenzio della Casa Bianca su questa decisione russa che potenzialmente è pericolosissima. Da Washington non arriva né una parola né una protesta. Gli americani sembrano più imbarazzati che altro per questa mossa della Russia che sembra averli colti di sorpresa. Il coordinamento tra la Russia e l’Iran in Medio Oriente è chiarissimo ma Obama resta in assoluto silenzio, ennesima dimostrazione della ridicola politica estera americana.

 

Riunioni delle forze sunnite 

La mossa russa scombussola anche i piani delle forze sunnite e in particolare di Turchia e Qatar che nelle scorse settimane avevano raggiunto un accordo per appoggiare militarmente i ribelli siriani. Nelle prossime ore sono previste diverse riunioni di alto livello in Turchia per decidere le contromosse.

 

Israele e arabi preoccupati

La mossa russa preoccupa notevolmente anche Israele e l’asse arabo che comprende Egitto, Arabia Saudita e Giordania e Turchia (cioè tutti gli stati che hanno sostenuto fino ad ora i gruppi terroristi per rovesciare il governo di Basahar al-Assad ).

Con l’ingresso in campo della Russia al fianco di Assad e dell’Iran i piani arabo-israeliani potrebbero dover essere rivisti e subire una accelerazione. L’Iran potrebbe beneficiare notevolmente dell’ombrello russo per rafforzare le sue posizioni in Siria e in Libano e questo né Israele né gli arabi lo possono permettere.

Secondo fonti sentite da Rights Reporter nelle prossime ore ci saranno diversi incontri tra israeliani e arabi, presumibilmente in Giordania, per decidere cosa fare. Ma il tempo stringe perché i pasdaran iraniani appoggiati da Hezbollah stanno portando avanti una offensiva senza esclusione di colpi in Siria, offensiva volta a creare un corridoio sicuro che unisca il Libano alla Siria e che rafforzi le posizioni iraniane nel Golan.