Fonte: www.strategic-culture.org
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Giovedì, 22 gennaio

Gli Usa si preparano a rovesciare l’Ungheria
di Vlasislav Gulevich
Traduzione di Hajar Mounoir

Il clima è teso a Budapest. Non è la prima volta che avvengono proteste contro il governo per le strade della capitale in cui tutti urlano a coro “Più democrazia!” e “Orban, vai via!”. L’ultima dimostrazione ha avuto luogo il 2 Gennaio. La prossima è in programma per il 1 Febbraio- il giorno della visita di Angela Merkel. Gli oppositori di Victor Orban dicono di voler mostrare al cancelliere tedesco che gli ungheresi scelgono l’Europa e non l’Asia (intendendo la Russia).


Al di là dei fallimenti economici, l’opposizione accusa il Primo Ministro e il suo legame con l’Est di “abuso geopolitico” includendo i piani intesi a sviluppare una cooperazione con la Russia e la Cina. La Russia è un importante punto di commercio per l’Ungheria e un partner economico fuori dall’EU. Entrambi i paesi hanno firmato un accordo sulla struttura generale delle due nuove unità da costruire dell’impianto di energia nucleare Paks situato a 100 km da Budapest.  L’impianto è responsabile del 42% dell’energia totale prodotta nel paese. L’Ungheria ha firmato un accordo dal credito di 10 miliardi di euro con la Russia per un potenziamento di Paks. Per la restituzione del prestito è stato stabilito un periodo di 21 anni.

Dall’inizio l’Ungheria prese una posizione molto cauta riguardo alle sanzioni contro la Russia imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Secondo Orban, l’Europa “si è tirata la zappa sui piedi da sola” con le misure punitive.

Il primo ministro ungherese ha appoggiato il South Stream. Ha espresso il suo pentimento riguardo al fatto che il progetto di conduttura del gas sia diventato preda dei meccanismi geopolitici in atto. Ha criticato duramente l’UE, ad esempio ha affermato che “Il progetto che chiamiamo Unione Europea è in fase di stallo”. Da fedele cattolico e padre di cinque figli rifiuta la libertà di rapporti sessuali non tradizionali diffusi in Europa e si rivela a favore dei valori della famiglia tradizionale.

Gli Stati Uniti non ci misero tanto a rispondere. Il senatore John McCain disse che l’Ungheria era un “paese importante” in cui Orban concentrò troppo potere nelle sue mani. Successivamente a sei individui ungheresi presumibilmente coinvolti nella corruzione e vicini al Primo Ministro fu vietato di entrare negli Stati Uniti.

La riconciliazione di Budapest con Beijing causò una reazione negativa da parte di Washington. 

L’Ungheria è la zona strategica per la collaborazione tra Cina ed Europa, affermò il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi quando incontrò la controparte ungherese Peter Szijjàrtò in Ottobre. Budapest è la zona del Centro Europa più interessata dagli investimenti cinesi (attorno ai 4 miliardi di dollari). Il Ministro degli Esteri della Cina pose particolare attenzione sul fatto che il legame di Orban con l’Est corrisponde perfettamente alla diplomazia cinese “New Silk Road”. Il ricavo derivato dal commercio tra Cina e Ungheria è aumentato di 6 volte. Washington ha, quindi, deciso che Budapest stava andando fuori controllo e non stava rispettando le regole stabilite per i membri della comunità euro-atlantica.

I leader del movimento di opposizione al governo affidarono le loro speranze a Gyurcsàny Ferenc, il leader della cosiddetta Coalizione Democratica, che non ha mai cercato di rovesciare l’attuale governo, “…se questo regime non viene rovesciato, prima o poi ci seppellirà con sé”, affermò. “La democrazia parlamentare ungherese è morta, tutto ciò che ci rimane è democrazia e resistenza diretta”, disse alla festa post conferenza tenutasi a Budapest a Novembre. L’incaricato d’affari statunitense  in Ungheria Andrè Goodfriend fu visto tra i rivoltosi. Quando gli fu chiesto un parere riguardo ai 6 ungheresi a cui fu vietato di entrare negli Stati Uniti rispose che troppe persone  appartenenti al partito di Orban erano coinvolte nella corruzione. Secondo lui, questo avvenimento ha avuto un impatto del tutto negativo sulle relazioni tra Stati Uniti e Ungheria. Gli organi di stampa occidentali affermano apertamente che l’Ungheria potrebbe seguire l’Ucraina e affrontare un cambio di regime vista la propensione di Orban in senso dittatoriale vedendo abusi di potere diventare una moda allarmante. 

La Germania aspira a una supremazia regionale nell’Europa centrale e orientale. Quando si tratta dell’Ungheria, infatti, la Germania gioca a tutto un altro gioco. Forse la visita di Angela Merkel in Ungheria il 1 Febbraio diventerà un passo in più per realizzare quel tipo di politica. 

La dottrina dell’Atlantismo che prevale negli Stati Uniti e in Europa ha fatto in modo che i paese dell’Europa dell’est e centro - Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Serbia, Slovacchia - stessero lontani dalla cooperazione dell’Eurasia nonostante la convenienza fosse più che ovvia. Questi stati devono allineare le loro attività all’obiettivo di dominio statunitense in Europa. The Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) è il nuovo strumento per fare in modo che la missione vada a buon fine.

L’Ungheria sta per assistere a drammatici eventi prendere il sopravvento. Nè la NATO e né i membri dell’UE garantiscono agli stati europei che non ci saranno attentati mirati a rovesciare il governo in caso vadano oltre i limiti stabiliti per l’indipendenza politica.


Vladislav GULEVICH

Link http://www.strategic-culture.org/news/2015/01/10/hungary-is-ukraine-style-coup-possible-in-eu-and-nato-member-state.html

10.01.2015

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