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18 gennaio 2015

La più grande liberazione di yazidi da parte dell’Is

Sono circa 200 gli yazidi liberati dallo Stato Islamico. Nessuna richiesta ufficiale da parte dei guerriglieri alle autorità irachene e i motivi sono ancora ignoti.

I jihadisti dello Stato Islamico hanno liberato circa 200 yazidi (leggi questo articolo per sapere chi sono), detenuti da circa 8 mesi a Mosul, al nord dell’Iraq, seconda città del paese che dallo scorso giugno è stata interamente assediata dai guerriglieri islamici.

Secondo l’agenzia France Presse tra le persone liberate figurano anziani, donne, bambini e persone che soffrono di pesanti malattie mentali.

Alcuni in sedia a rotelle, altri sostenuti da un bastone, gli yazidi sono stati condotti dalla provincia di Ninive alla città di Kirkuk, più a sud, secondo Saman Jabbari, un uomo politico curdo. Questi sono stati infine condotti in una casa di cura di Altun Korpi, sulla strada che conduce a Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno.

Khodr Domli, militante dei diritti della comunità yazida, ha dichiarato che per il momento 196 dei prigionieri liberati sono stati identificati. Si tratta della più importante liberazione di ostaggi da parte del gruppo islamico che ha lasciato sorpresi i responsabili iracheni, visto che l’azione si è svolta senza alcuna coordinazione con le autorità.

La comunità yazida è stata particolarmente martoriata dai guerriglieri dell’Isis, che hanno posto fine all’assalto del monte Sinjar, feudo di questa comunità, solo alla fine del 2014.

I jihadisti moltiplicano le azioni nelle regioni d’ Iraq come nella vicina Siria. Le ong in difesa dei diritti dell’uomo e l’Onu hanno accusato i guerriglieri islamici di pulizia etnica e di crimini contro l’umanità. A seguito del tremendo esodo di questa comunità dal monte Sinjar avvenuto l’estate scorsa, il presidente americano Barack Obama ha annunciato la creazione di una coalizione internazionale anti jihadista che condurrà ( e sta conducendo) raid aerei contro l’Isis.

Questi raid hanno permesso all’esercito iracheno, totalmente indifeso nei primi tempi, e ai peshmerga curdi di riguadagnare un po’ di terreno. Tuttavia secondo un responsabile turco che ha raccolto la testimonianza di alcuni esponenti della comunità, sono circa 3000 gli yazidi ancora nelle mani dei guerriglieri islamici.

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