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28 gennaio 2015

Raid Israele in Siria

I caccia israeliani hanno colpito posizioni dell'artiglieria siriana. Lo ha confermato il portavoce militare Peter Lerner. "E' stato mandato un chiaro messaggio, c'è un prezzo per gli attacchi che vengono dal territorio siriano". Poco prima dei raid, le sirene d'allarme erano risuonate nuovamente nella parte israeliana del Golan. 

Il raid ''e' avvenuto in una zona sotto controllo di Bashar Assad, contro obiettivi del suo regime, ed e' un chiaro messaggio che non tollereremo alcun attacco contro il territorio israeliano, che reagiremo con potenza e determinazione''. Lo ha affermato il ministro della difesa israeliano Moshe Yaalon. Secondo il sito Ynet l'aviazione israeliana ha colpito postazioni della Brigata 90 dell'esercito siriano, che ''e' collegata agli Hezbollah''.

 Ieri, due razzi sono stati sparati dal territorio siriano nelle vicinanze di alcuni insediamenti ebraici nel Golan.  Israele ha risposto al fuoco.

I militari hanno evacuato i turisti che si trovavano negli impianti sciistici del Monte Hermon, mentre agli abitanti degli insediamenti vicini alla frontiera è stato chiesto di restare nei rifugi. 

Il lancio dei razzi è stato segnalato agli abitanti dalle sirene di allarme che risuonano in caso di attacco

Israele: 'spari intenzionali' di Hezbollah

I due razzi sparati nel Golan ''sono stati lanciati intenzionalmente, per volere degli Hezbollah'': questa la analisi diffusa dalla radio militare israeliana dopo lo scontro a fuoco avvenuto nei pressi del Monte Hermon. Gli attaccanti, secondo l'emittente, intendevano probabilmente causare panico fra gli oltre mille escursionisti che affollavano i vicini impianti di sci. La radio ha aggiunto che appare accertato anche un coinvolgimento dell'esercito regolare siriano. Gli Hezbollah negano qualsiasi loro ruolo.

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