Fonte: www.counterpunch.org

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26.03.2015

 

Violenza e caos in Yemen made in Usa

di Stephen Lendman

Traduzione di Alessandro Gautier

 

La situazione in Yemen è il derivato di ciò che succede quando si seguono gli illeciti interventi degli USA.

Obama ha condotto una guerra di droni in Yemen durante tutto il suo mandato – uccidendo indiscriminatamente centinaia di vittime, la maggior parte civili.

Proprio come in Afghanistan, Iraq, Siria, Libia e Palestina, inYemen il calderone di violenza e instabilità minaccia di andare completamente fuori controllo.

 

A gennaio, le forze di Huthi hanno rovesciato il regime di Ab-Rabbu Mansour Hadi sostenuto dagli USA. Queste forze hanno preso il palazzo presidenziale.

Hanno esteso il loro contro su altre zone del paese. L’anno scorso, Obama aveva sbandierato ridicolosamente lo Yemen come una storia di successo.

Per dirla secondo la strategia degli USA “per tenere fuori i terroristi che ci minacciano, mentre supportiamo altri alleati in prima linea, uno dei più grandi successi raggiunti sono in Yemen e in Somalia.

La strategia interventista statunitense ha creato violenza, instabilità e caos in entrambi i paesi – esattamente come Washington interviene illegalmente da altre parti.

Gli Huthi controllano la capitale Sanaa, Taiz (la terza più grande città dello Yemene), e altre aree e stanno quasi per prendere Aden.

A febbraio, Hadi si è rifugiato là da Sanaa. Dichiarandosi ancora presidente.

Alcuni dossier oggi indicato che lui sia fuggito dal paese dopo che le forze di Huthi sono giunte a Aden.

Hanno fatto la base aerea ad al-Annad vicino Lahij – circa  60 chilometri da Aden. Hadi l’ha scelta come capitale temporanea.

Il personale americano era stato fatto evacuare dal paese. Testimoni hanno visto un convoglio dei veicoli presidenziali lasciare la residenza di Hadi su una collina che guarda il Mar Arabico.

Altri dicono che lui sia scappato su una barca appena le forze di Houthis hanno avanzato. AP ha detto che il presidente avrebbe lasciato il paese attraverso degli aiuti alle 15.30 circa, ora locale, di mercoledì – su due imbarcazione sotto stretta sorveglianza.

La sua destinazione non è data. C’era in programma un vertice dei paesi arabi questo fine settimana in Egitto.

AP ha dichiarato che gli Huthi “stanno per chiudersi in Aden…la caduta della città è imminente” questo a mezzogiorno di mercoledì.

Lo Yemen si dirige verso l’esplosione in una brutta guerra civile. Coinvolgendo i combattenti dello Stato Islamico per buona parte – fiancheggiatori degli USA che solitamente aiutano Washington a riprendere il controllo.

Se le cose diventassero come in Afganistan, Iraq, Libia e Siria, potrebbero susseguirsi anni di combattimenti dopo quello che già è successo.

Hadi ha chiesto ai funzionari delle Nazioni Unite di autorizzare un intervento militare straniero.

Il ministro degli esteri saudita Saud Al Faisal ha avvisato che Riyadh potrebbe prendere “misure necessarie” se gli Huthi non risolveranno la questione pacificamente – senza ulteriori sviluppi. Sotto i dettagli.

Gli stati del Golfo alleati con Hadi hanno evacuato  i loro funzionari diplomatici da Aden. Precedentemente li avevano rilocati là per andarsene da Sanaa.

Gli Huthi hanno occupato la capitale dello Yemen lo scorso agosto. Arrivando al palazzo presidenziale in gennaio, hanno forzato le dimissioni di Hadi.

Il cugino del leader degli Huthi Abdel Malik al Huthi, Mohammed Ali al Huthi è stato dichiarato presidente.

Hadi è stato messo agli arresti domiciliari. È scappato a Aden, ha organizzato delle truppe di sostegno militare  e adesso sono apparentemente fuggiti dallo Yemen insieme.

Il Supremo comitato rivoluzionario degli Huthi ha richiamato le forze dell’ordine e i civili a combattere contro quelli che chiama “i terroristi in tutta la nazione”.

Obama si assume la piena responsabilità per il caos in Yemen. Ciò è dovuto alla guerra dei droni seguita dopo il suo attacco missilistico al vilaggio di Majan nel dicembre del 2009.

Così uccidendo dozzine di civili, donne e bambini inclusi.

Un consigliere dell’ONU in Yemen, Jamal Benomar ha parlato di emergenza in una sessione del Consiglio di Sicurezza sullo Yemen, attraverso una video conferenza.

Le cose si stanno dirigendo verso una “rapida spirale negativa”, ha così riferito.

“Le reazioni stanno diventando estreme e, a meno che la soluzione non sia trovata, il paese piomberà in ulteriori scontri di violenza”.

“Gli eventi in Yemen stanno portando il paese fuori dalla configurazione politica e sulla soglia di una guerra civile”.

Le condizioni di crisi umanitarie infliggono oltre il 60% della popolazione. Alcune fonti dell’ONU chiamano lo Yemen “ un mosaico di feudi bollente”.

Il 20 marzo, alcuni kamikaze colpiscono le moschee di Sanaa durante le preghiere del venerdì – uccidendo  almeno 126 persone, ferendone altrettanti.

Lo Yemen diventa ogni giorno più violento e caotico. Un insensato Consiglio di sicurezza ha dichiarato:

“la soluzione della situazione in Yemen è attraverso un pacifico, inclusivo e ordinato processo di transizione della guida politica yemenita che trovi il consenso delle legittime aspirazione e domande del popolo yemenita per un cambiamento verso la pace e una sensata riforma politica, economica e sociale.”

La violenza continua senza sosta. La scorsa settimana, i sauditi e gli altri stati del Golfo hanno dichiarato di sostenere il regime di Hadi.

Hanno annunciato la loro volontà di usare “ogni sforzo” per difenderlo.

L’Arabia Saudita ha schierato armi pesanti lungo il confine con lo Yemen. Un confine poroso di 1800 chilometri separa le due nazioni.

Le condizioni restano caotiche. Gli Huthi mirano ad Aden. Reuters dice che il ministro della difesa di Hadi è stato arrestato.

Fino ad oggi, i sauditi non hanno attraversato il confine. I missili aerei potrebbero essere pianificati – forse insieme a quelli di Washington.

Hadi vuole l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza per l’intervento – per garantire immediato supporto alle legittime autorità con tutti i mezzi e misure per proteggere lo Yemen e fermare l’aggressione degli Huthi” ha detto.

I militari yemeniti si sono nominati come Supremo Comitato per la preservazione delle forze armate e la sicurezza rigettando ogni intervento dall’estero, dichiarando:

“Esprimiamo il nostro totale e assoluto dissenso su ogni tipo di interferenza esterna negli affari yemeniti sotto ogni pretesto, forma e da qualsiasi posizione politica venga”.

“Tutti i membri delle forze armate e dell’ordine e tutti i figli del fiero popolo dello Yemen in tutti i suoi componenti si confronterà con la sua forza e il suo eroismo contro ogni tentativo di dissacrare il puro suolo della nostra patria, la sua indipendenza o la sua sovranità o minacciare la sua unità e integrità territoriale”.

Lo scorso mese, il capo degli Huthi Abdel Malik al Huthi ha accusato l’Arabia Saudita di voler dividere lo Yemen in due lungo la linea delle minoranze interne, dicendo:

“la nostra più anziana sorella, il Regno Saudita, non rispetta gli Yemeniti e vuole imporre qui in Yemen la stessa sequenza di eventi e divisioni che sono accaduti in Libia”.

Se le forze saudite intendono attaccare lo Yemen, questo resta da vedere. Cosa Obama abbia in mente non importa.

Lui è sprofondato nei conflitti e nel caos in molte parti di questa regione. Forse potrà peggiorare il tutto con un bell’intervento in Yemen.

 


Stephen Lendman

Link: http://www.counterpunch.org/2015/03/26/violence-and-chaos-in-yemen/

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