Early last year, the Houthis, followers of a revivalist anti-Western cleric, moved out of their northern highlands and marched south towards Sanaa, promising to end corruption, to fight al-Qaida, challenge US hegemony and raise Yemenis out of poverty. Yemen wanted change and the Houthis faced little or no resistance.

In Sanaa

by GHAITH ABDUL-AHAD

All'inizio dello scorso anno, gli Houthi, seguaci di un religioso revivalista anti-occidentale, si sono spostati dai loro altipiani del nord e hanno marciato in direzione sud verso Sanaa, promettendo di porre fine alla corruzione, per combattere al-Qaeda, sfidare l'egemonia statunitense ed aiutare gli yemeniti ad uscire dalla povertà. Lo Yemen voleva il cambiamento e gli Houthi hanno affrontato poca o nessuna resistenza.


Ahead of humanitarian pause, Yemen sees ‘deadliest’ week of fighting

arabpress.eu - 13 maggio 201 - La notte scorsa è entrato in vigore in Yemen il cessate il fuoco umanitario proposto dall’Arabia Saudita per permettere l’entrata e la distribuzione di aiuti, soprattutto per quanto riguarda il materiale medico. “Anche se 5 giorni non sono sufficienti, il cessate il fuoco è molto importante, dobbiamo aiutare chi ha bisogno”, ha detto un cooperante. Da parte sua, il ministro degli Esteri saudita, Adel al-Jubeir, ha dichiarato che la tregua potrebbe essere estesa se tutto fila liscio. Fonti locali hanno riportato che in alcune zone gli scontri terrestri sono continuati malgrado il cessate il fuoco, come ad esempio nella città di Dhale, dove sono stati uditi colpi di mortaio, ma non ci sono stati attacchi aerei. Alcuni leader tribali, invece, hanno accusato i ribelli Houthi di sfruttare la tregua per rafforzare le loro posizioni. Nel frattempo, l’Iran ha segnalato che sta per inviare navi da guerra per proteggere le navi di aiuti iraniane, cosa che il Pentagono ha definito come “non necessaria”, avanzando l’ipotesi di un possibile scontro presso lo stretto di Bab al-Mandeb nel Golfo di Aden.

Don’t let the posy fool you

 

Non lasciatevi ingannare dal mazzolin di fiori, se l’Operazione Tempesta Decisiva dice qualcosa, è che i sauditi hanno perso ogni fiducia nella gestione di Obama.

 


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Per la prima volta nella storia, una diecina di Paesi arabi hanno deciso di varare una forza militare comune per combattere il terrorismo. L’idea di per sé buona, nella pratica sta scivolando verso una lotta confessionale fra sunniti e sciiti.

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