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Venerdì 30 Ottobre, 2015

 

Scontri e morti in un altro Venerdì della Rabbia

 

Sono almeno quattro i palestiensi uccisi oggi dagli israeliani, mentre un israeliano e uno Statunitense sono rimasti feriti a Gerusalemme. In un video diffuso da Middle East Eye l’inaspetatta ammissione dell’occupazione da parte di soldati israeliani

 

Roma, 30 ottobre 2015, Nena News –

 

Un altro venerdì di violenza in Palestina e a Gerusalemme, dove sono due i palestinesi uccisi oggi dai soldati israeliani in due presunte aggressioni con coltelli, mentre altri due palestinesi sono deceduti in seguito alle inalazioni di gas lacrimogeno.

A Nablus, in Cisgiordania, i militari hanno aperto il fuoco uccidendo un ragazzo e ferendone un altro nei pressi del check point di Tappuah, o Zatara. Secondo le Forze armate israeliane, i due a bordo di una motocicletta avrebbero tentato di aggredire un soldato. Mentre a Gerusalemme un altro palestinese è stato freddato dalla polizia in un tentativo di accoltellamento. Un israeliano e un cittadino americano sarebbero rimasti feriti.

Sale dunque a 67 il bilancio dei palestinesi morti dall’inizio del mese. Sono invece nove gli israeliani uccisi in accoltellamenti. La protesta e le aggressioni con i coltelli sono state scatenate dall’annosa questione della Spianata delle Moschee e si sono subito estese ai Territori palestinesi occupati. L’ingresso sempre più frequente e massiccio di estremisti ebraici che non nascondono di voler occupare il sito sacro, sotto la tutela della Giordania, ha fatto montare la rabbia dei palestinesi, cui le autorità israeliane limitano spesso l’accesso al luogo di preghiera. Israele ha risposto con il pugno di ferro alle aggressioni compiute dai palestinesi, stringendo la morsa dell’occupazione in Cisgiordania e a Gerusalemme est.

Una pressione sempre più forte che nella notte si è manifestata nel campo profughi di Aida, nella città cisgiordana di Betlemme. In un video pubblicato da Middle East Eye, un blindato dell’esercito israeliano gira per le strade del campo e dal megafono escono fuori minacce di morte ai palestinesi, ma anche l’inaspettata ammissione di essere una forza di occupazione.

Secondo il racconto Yazan Ikhlayel, dopo aver lanciato gas lacrimogeno, un soldato, parlando in arabo, ha iniziato a minacciare e insultare gli abitanti del campo dal megafono, promettendo di ucciderli tutti, incluso “donne, anziani e bambini” se non fosse cessato il lancio di pietre.

“Gente del campo di Aida, siamo l’esercito di occupazione. Se continuate a lanciare pietre, vi colpiremo con il gas fino a quando non morirete. I giovani, i bambini, gli anziani. Morirete tutti”. Queste le frasi riportate nel video.

Ma più che le minacce è l’ammissione, da parte del militare, di essere una forza di occupazione che ha stupito molti abitanti del campo. “ Di solito si definiscono Forze di difesa (Israelian Defend force-IDF)”, ha spiegato il giornalista freelance e abitante del campo Mohammed al-Azza. “Eravamo sorpresi, ma è cosa buona per noi e per le persone all’estero sentire che si sono definiti da soli forza di occupazione”. I palestinesi si riferiscono all’IDF come IOF, cioè Forza israeliana di occupazione.

Intanto a Hebron, sempre in Cisgiordania, dopo l’uccisione di cinque adolescenti palestinesi tra i 15 e i 17 anni in presunti tentativi di acocltellamenti, le Forze armate israeliane hanno deciso di vietare l’accesso ai check point ai giovani palestinesi. Nena News

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