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Oct. 18, 2015

200 coloni israeliani attaccano villaggio palestinese con bombe incendiarie

Più di 200 coloni israeliani hanno attaccato i villaggi palestinesi di Wad al-Haseen e Wad al-Nasara vicino all'insediamento illegale di Kiryat Arba durante la notte nel distretto orientale di Hebron, nella West Bank meridsionale occupata, lo ha riferito la gente del posto e i medici.

Durante l'attacco, i coloni israeliani hanno lanciato pietre e bombe incendiarie alle case palestinesi e ferito almeno tre persone, due delle quali minorenni, mentre le forze israeliane hanno poi sparato e ferito un palestinese con il fuoco vivo. Un portavoce dell'esercito israeliano ha detto che non aveva notizie di eventuali lesioni con il fuoco vivo.

Il portavoce ha detto che gli scontri tra palestinesi e israeliani nella zona, sono stati interrotti e dispersi dopo che le forze israeliane sono arrivate ??sulla scena con mezzi anti-sommossa.

Kayed Daana, uno dei residenti la cui casa è stata attaccata ha detto a Ma'an che decine di coloni israeliani hanno attaccato il suo quartiere e feriti almeno tre dei suoi vicini di casa che sono stati identificati come il 40enne Imad e due minori, Abdullah, di 13 anni, e Muhammad, di 17. Le lesioni di Muhammad erano le più gravi dei tre, perché colpito al petto con una delle bombe incendiarie, hanno riferito i medici. Daana ha aggiunto a Ma'an che vorrebbe esortare la Croce Rossa Internazionale e altri membri della comunità internazionale ad intervenire contro le violazioni israeliane e gli attacchi contro i palestinesi.

Bassam al-Jabri, uno dei residenti, ha detto di aver visto gli attaccanti coloni israeliani tagliare la recinzione che separa l'insediamento israeliano illegale di Kiryat Arba dalle vicine case palestinesi, mentre sotto la protezione delle truppe israeliane hanno attaccato i suoi vicini con bombe incendiarie. Al-Jabri ha aggiunto che la sua casa era una di quelle date alle fiamme, ma che lui e i suoi vicini di casa sono stati in grado di spegnere l'incendio prima che il fuoco fosse in grado di danneggiare tutta la sua casa.

Durante gli attacchi, gli abitanti palestinesi si sono rifugiati nelle moschee locali e hanno utilizzato l'amplificatore della moschea per chiedere aiuto alla comunità palestinesi  nei villaggi vicini, che hanno risposto alla loro chiamata.

Le forze israeliane sono state poi ingaggiate, sparando gas lacrimogeni, dai palestinesi che sono accorsi per aiutare.

Un membro della comunità, Farid al-Razim, ha detto a Ma'an che gli abitanti dei villaggi nella sua area sono stati attaccati dai coloni israeliani con bombe incendiarie, mentre le forze israeliane sparavano gas lacrimogeni, e che uno dei palestinesi, accorso da un villaggio vicino per aiutare, è stato colpito e ferito con proiettili veri.

Mentre i rapporti tra i residenti palestinesi e i coloni israeliani nella Cisgiordania occupata sono normalmente tesi, la situazione si è significativamente deteriorata da quando alcuni coloni hanni incendiato una casa appartenente alla famiglia Duwabsha a Nablus il 31 luglio.

Un bimbo di 18 mesi fu bruciato vivo durante l'attacco, mentre la madre e il padre sono morti più tardi a causa delle ustioni, durante il trattamento negli ospedali erano stati separati. Il figlio di quattro anni della famiglia Duwabsha è l'unico superstite dell'attacco.

Il 1° ottobre, sospetti palestinesi hanno sparato e ucciso Eitam e Naama Henkin, due coloni che stavano guidando tra gli insediamenti illegali di Itamar e Elon More in una zona vicino Huwwara nell’area di Nablus.

I loro quattro figli, di età compresa tra quattro mesi e nove anni, sono stati ritrovati illesi nella parte posteriore della vettura. Si dice che la sparatoria fosse un attacco ai coloni israeliani, dopo mesi di aumento delle restrizioni per l’accesso alla moschea di Al-Aqsa e le chiamate dei gruppi ebraici di destra, che esortano i loro sostenitori a visitare la spianata, che è venerata dagli ebrei come Monte del Tempio.

Dopo la sparatoria, centinaia di coloni israeliani sono insorti in tutto la West Bank occupata, con attacchi multipli riportati sulle case e i veicoli palestinesi. Città e villaggi palestinesi della zona di Nablus sono circondati da insediamenti e avamposti israeliani illegali, molti dei quali sono protetti dai militari israeliani e hanno acquisito notorietà per essere abitati dai coloni più estremisti.

Il governo palestinese non ha alcuna giurisdizione sugli israeliani in Cisgiordania, e gli atti di violenza effettuati dai coloni spesso si verificano in presenza delle forze militari israeliane che raramente agiscono per proteggere i residenti palestinesi. Ai quali rimangono poche opzioni per la loro sicurezza personale, sono quindi abbandonati in balia di se stessi.

Mentre le forze israeliani arrestano ogni palestinese nella Cisgiordania occupata, per il possesso di un coltello o di una pistola, gli israeliani che vivono nella stessa zona sono legalmente in grado di trasportare tali armi.

Gruppi per i diritti hanno criticato Israele per l'attuazione di sistemi giuridici diversi per i palestinesi e i coloni israeliani che vivono nella stessa zona. Tali pratiche, dicono, proteggono l'espansione degli insediamenti, eliminando sistematicamente la possibilità per i palestinesi di muoversi liberamente in tutto il territorio occupato.

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Oct. 18, 2015

200 Israeli settlers attack Palestinian village with firebombs

More than 200 Israeli settlers attacked the Palestinian villages of Wad al-Haseen and Wad al-Nasara near the illegal Israeli settlement of Kiryat Arba overnight in the eastern Hebron district of the occupied southern West Bank, locals and medics said.

During the attack, Israeli settlers threw stones and firebombs at Palestinian homes and injured at least three people, two of which were minors, while Israeli forces later shot and injured one Palestinian with live fire.

An Israeli army spokesperson said she did not have reports of any injuries with live fire.

The spokesperson said clashes between Palestinians and Israelis broke out in the area, after which Israeli forces "arrived at the scene anddispersedthe clashes using riot dispersal means."

Kayed Daana, one of the residents whose home was attacked told Ma’an that dozens of Israeli settlers attacked her neighborhood and injured at least three of her neighbors who have been identified as 40-year-old Imad and two minors, Abdullah, 13, and Muhammad, 17.

Muhammad's injuries were the most serious of the three, as he was hit in the chest with one of the fire bombs, medics said.

Daana told Ma'an that she would like to urge the International Red Cross and others in the international community intervene against Israeli violations and attacks on Palestinians.

Bassam al-Jabri, one of the residents, said he saw the attacking Israeli settlers cutting the blockade fence that separates the illegal Israeli settlement of Kiryat Arab from nearby Palestinian homes, while under the protection of the Israeli troops before they attacked his neighborhood with fire bombs.

Al-Jabri said his house was one of those set ablaze, but that he and his neighbors were able to put the fire out before the fire was able to damage his whole home.

During the attacks, Palestinian villagers fled to their local mosques and used the mosque amplifier to call for help from neighboring Palestinian villages and communities, who responded to their calls.

Israeli forces then got involved, shooting tear gas at Palestinians who showed up to help.

Community member Farid al-Razim, told Ma’an that villagers in his area were attacked by Israeli settlers with firebombs, while Israeli forces were shooting tear gas, and that one of the Palestinians from a neighboring village who had come to help was shot and injured with live fire.

While relations between Palestinian residents and Israeli settlers in the occupied West Bank are normally tense, thesituation has been significantly deteriorating since settlers’ caught fire a home belonging to the Duwabsha family in Nablus on July 31.

An 18-month-old toddler was burned alive during the attack, while his mother and father succumbed to their burn wounds while being treated at separate hospitals. The family's four-year-old son is the only remaining survivor of the attack.

On Oct. 1, suspected Palestinians shot and killed Eitam and Naama Henkin, two settlers who were driving between the illegal settlements of Itamar and Elon More in an area near Huwwara in Nablus.

Their four children, aged between four months and nine years, were found unharmed in the back of the car.

It is speculated that the shootings were a revenge attack on Israeli settlers, following months of increased restrictions at the Al-Aqsa Mosque compound and calls from right-wing Jewish groups, urging their supporters to visit the compound, which is venerated by Jews as the Temple Mount.

Following the shooting, hundreds of Israeli settlers rioted across the occupied West Bank, with multiple attacks reported on Palestinian homes and vehicles.

Palestinian towns and villages in the Nablus area are surrounded by Israeli settlements and outposts, many of which are protected by the Israeli military and have gained notoriety for being comprised of the most extremist settlers.

The Palestinian government has no jurisdiction over Israelis in the West Bank, and violent acts carried out by Israeli settlers often occur in the presence of Israeli military forces who rarely act to protect Palestinian residents.

Palestinians are therefore left to fend for themselves as few options for their personal security remain.

While Israeli forces will detain a Palestinian in the occupied West Bank for possessing a knife or gun, Israelis living in the same area are legally able to carry such weapons.

Rights groups have criticized Israel for implementing different legal systems for Palestinians and Israeli settlers living in the same area.

Such practices, they say, protect the expansion of settlements while systematically removing the ability for Palestinians to move freely throughout the occupied territory.

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