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mag 26th, 2015

 

Profughi. Sulle quote la Commissione europea cambia idea, solo eritrei e siriani

di Enrico Oliari

 

In vista della riunione di oggi dei Ventotto sull’emergenza immigrazione, appare sempre più evidente che ad essere cornuta e mazziata sarà, ancora una volta, l’Italia.

Tant’è che a saltare è stato proprio l’impianto della distribuzione dei profughi secondo quote proposto dall’Italia ma anche dal numero uno della Commissione Jean-Claude Juncker, che a quanto pare ha già cambiato idea sotto le pressioni di chi i profughi non li vuole. Per cui la Commissione oggi presenterà un piano che prevede la “ricollocazione” (bandito il termine “quote”) dei soli profughi che arriveranno in futuro, e per di più solo “dei richiedenti asilo che godono del regime di protezione nel 75% degli Stati membri”, cioè gli eritrei e i siriani, che sono gli unici ad avere un tale requisito.

Tutti gli altri dovranno rimanere rigorosamente in Italia, che così oltre ai profughi si troverà a dover gestire anche i moltissimi migranti, la cui punta di arrivi sarà in estate.

Un po’ meglio andrà in materia di lotta ai trafficanti, per cui la missione Frontex, pensata per agire a due passi dalle coste europee, arriverà a coprire le 138 miglia nautiche a sud della Sicilia, praticamente sul naso dei libici. Saranno così impiegati tre aerei, sei navi d’altura, 12 pattugliatori e due elicotteri: come ha spiegato Fabrice Legger, direttore esecutivo di Frontex, “Abbiamo fortemente aumentato il numero di mezzi nel Mediterraneo centrale per sostenere le autorità italiane nel controllo delle frontiere marittime e per salvare vite, troppe delle quali sono già state tragicamente perdute quest’anno”.

L’importo che l’Ue darà a Frontex e in parte a Poseidon (mar Egeo) per i prossimi sei mesi sarà di 26,25 milioni di euro, per un totale di 38 (Frontex) più 18 (Poseidon) milioni di euro, mentre per il 2016 sono già previsti 45 milioni per entrambe le operazioni.

La missione Triton, che è finalizzata a sostenere gli sforzi dell’Italia, è sostenuta da tutti i paesi europei ad esclusione di Cipro, Ungheria e Bulgaria.

 

I compiti di Frontex riguardano le frontiere esterne degli stati dell’Unione europea e in particolare degli stati che hanno aderito agli accordi di Schengen:

- Coordinare la cooperazione attiva fra gli stati membri in materia di gestione e controllo delle frontiere esterne.

- Definire un modello di valutazione comune e integrato dei rischi.

Assistere gli stati membri nella formazione professionale delle guardie in servizio presso le frontiere esterne.

- Assistere i controlli, i pattugliamenti e la vigilanza delle frontiere esterne.

- Appoggiare gli stati membri in operazioni comuni di rimpatrio dei clandestini.

- Aiutare gli stati membri che si trovino in situazioni che necessitano un’assistenza, operativa o tecnica, di rinforzo nel controllo delle frontiere esterne.

- Mettere a disposizioni gruppi di intervento rapido negli stati membri.

 

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