"Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato,  privilegiati e oppressori dall'altro.  Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri" don Lorenzo Milani, "L'obbedienza non è più una virtù"


I rifugiati in Europa,
la tragedia dei nuovi desaparecidos

 

di Cristina Amoroso

Rainews - 28 novembre 2015 - La Macedonia ha iniziato la costruzione di un muro al confine meridionale con la Grecia per fermare il flusso di migranti. L'ex repubblica jugoslava diventa così il terzo paese di transito lungo la rotta balcanica - dopo Ungheria e Slovenia - a costruire un muro alle frontiere per bloccare l'arrivo dei rifugiati diretti in Austria e Germania. La polizia macedone ha impedito l'ingresso nel paese ai migranti economici e nelle ultime settimane ha consentito l'accesso solo ai rifugiati provenienti dalla Siria, Afghanistan e Iraq. In questi mesi, migliaia di migranti hanno tentato di entrare nel Paese con atti di protesta come sdraiarsi sui binari, cucirsi la bocca o fare lo sciopero della fame. A centinaia infatti sono bloccati da giorni nella "terra di nessuno" per la decisione delle autorità di Skopje, adottata dopo quelle analoghe prese da Slovenia, Croazia e Serbia. Dopo gli scontri di ieri sera fra migranti e polizia macedone, è stato disposto l'invio di ulteriori reparti di agenti alla frontiera con la Grecia. 

Sono 140 i soldati che assistono al momento le forze dell’ordine. Sulla crisi dei Balcani il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha convocato a Bruxelles domenica 25 ottobre un meeting di emergenza dei leader. L’obiettivo, si legge in un comunicato ufficiale, è “concordare conclusioni operative comuni da poter attuare immediatamente”.

Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=IF0TAMWhZvk

 

euronews - 21/10/15 - Brucia il confine sloveno-croato. Centinaia di migranti, ospitati in un centro temporaneo nel villaggio di Brezice, hanno dato fuoco alle coperte per denunciare le condizioni precarie. Il rogo si è poi propagato alle tende e agli alberi del campo. Donne con bambini, anche molto piccoli, hanno attraversato nella notte il gelido fiume Sutla, al confine tra Croazia e Slovenia. Gridando, quasi completamente immersi nell’acqua, ad una temperatura di circa dieci gradi centigradi. Oltre 20mila profughi sono arrivati in Slovenia da sabato scorso, non vogliono fermarsi ma proseguire il viaggio verso l’Europa del nord. Dopo che Budapest ha chiuso il confine croato, il passaggio obbligato nella rotta verso nord è attraverso la Croazia e la Slovenia. Il parlamento di Lubiana ha, intanto, approvato un decreto per dare maggiori poteri all’esercito, a guardia dei confini dello Stato.

Notiziegeopolitiche - ott 19th, 2015 - In Svezia, diversi centri destinati ad accogliere migranti, sono stati oggetto di incendi a distanza di pochi giorni uno dall’altro. In una scuola destinata ad accogliere i migranti a Smaland, in un edificio a Arlov Scania, dove erano ospitati i bambini richiedenti asilo e all’interno di un edificio scolastico a Kungsbacka, vicino Goteborg. Ancora non certe le cause degli incidenti, ma le autorità ritengono che si tratti dell’ennesimo attacco xenofobico. Ad oggi sarebbero almeno 14 i presunti attacchi incendiari sui centri profughi dall’inizio anno. Un clima incandescente che ha esacerbato gli animi. L’esplosione di violenza che sta sconvolgendo la Svezia, una delle nazioni più tranquille d’Europa, sarebbe dovuta alla mancata integrazione dei migranti.


Sulla cosiddetta crisi dei rifugiati siriani


La Ue cala la maschera: 400mila profughi da imprigionare e rimandare a casa



Some Tips for the Long-Distance Traveller

 

By Ghaith Abdul-Ahad



Gli attacchi contro i migranti in Finlandia
Ce ne sono stati diversi negli ultimi giorni, ma la Finlandia non sembra il paese preferito dai migranti, fa freddo.

Schengen fa trent'anni e intanto tornano i muri

di Irene Giuntella

 

Ad Ebrima Sanko, migrante morto a Schiavi. E a tutti coloro che non possono più sognare … e vivere

 

di Alessio Di Florio

 

Chi attira i rifugiati in Germania?


Migrazioni mediatiche

di Fulvio Vassallo

Paleologo

Migranti, quello che non ha potuto la crisi dell’Euro, lo stanno facendo l’Ungheria e gli Stati dell’Est: scardinare l’Unione Europea

L'Ungheria è fuorilegge! Sanzioniamola!

Un governo che usa così tanta violenza contro persone disperate e che innalza nuovi muri in Europa non può restare impunito: firma su change.org l'appello della Tavola della pace e Articolo 21!

I nuovi bastioni della Fortezza Europa

 

Il tempo della repressione al Presidio NoBorders di Ventimiglia

 

Il non luogo della frontiera di Ventimiglia è diventato uno spazio fantastico di autogestione e solidarietà spontanea. Un presidio di speranza nella Fortezza Europa.

Così Inghilterra e Francia «discriminano
i cristiani» nell’accoglienza dei rifugiati

 

di Leone Grotti

Una crisi di profughi made in Usa.

 

I paesi che generano la maggior parte dei profughi sono tutti luoghi dove gli Stati Uniti sono intervenuti.

 

L’Unione non decide e rinvia a ottobre, l’Ungheria chiude la barriera. Ma Orban ha la memoria corta: nel 1956 arrivarono 200mila ungheresi

di Enrico Oliari


Ungheria, manifesto choc al confine con la Serbia: “Rischio contagio da migranti”


Se questo è un genocidio

di Isabella Pratesi

Direttore del programma di conservazione WWF



Lo schiaffo dell’Europa centrale all’UE sull’accoglienza ai rifugiati


euronews - 08/09/15 - Il Venezuela vuole accogliere 20 mila rifugiati siriani. Lo ha detto il presidente Nicolas Maduro. “Voglio che i rifugiati vengano, ha detto, per condividere i nostri valori cristiani e d’indipendenza, per contribuire allo sviluppo di questa terra”.


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Emergenza migranti,
i numeri in Europa

Armi di migrazioni di massa

Rifugiati, il mondo ha fallito

 

I siriani non sono stati tutelati, denuncia un rapporto Onu in cui si danno le cifre di una tragedia di cui non si vede la fine: 2.000 morti nel Mediterraneo, oltre 4 milioni di rifugiati e oltre 7 milioni di sfollati interni. Pinheiro: apriamo canali legali per la fuga dalla guerra.

Dall’Iraq alla Macedonia e poi chissà

 

di Marta Belotti

 

Il viaggio di un profugo e della sua macchina fotografica

Sono diventata razzista

di Ascanio Celestini

 

"Nella borgata dove vivo mi fanno paura gli stranieri, perché lo straniero sono io e faccio fatica a entrare in un mondo straniero. Un mondo che mi ricorda quanto sia grande il mondo vero e quanto sia piccolo il mio, nella mia testa"


Hanno già sfondato le porte di casa nostra

Anche i migranti non sono tutti uguali

di Sergio Cararo


Rifugiati e richiedenti asilo nei Paesi dell'Unione Europea. Elaborazione Linkiesta su Dati UNHCR 2014

Migranti e guerre: il capo di stato maggiore USA, ci dice a cosa servono.

Qualcuno sta suscitando un fronte dell’odio e uno della compassione

Caos controllato e Majdan taqfirita


L’altolà del Governo inglese alla migrazione comunitaria svela quanto la falla nei sistemi nazionalisti sia più grave e profonda della stessa emergenza profughi.


Europe Rethinks the Schengen Agreement

opinione di stratfor.com


Cos'è Schengen e perché la sua abolizione sarebbe un suicidio economico e politico per l'Europa


di Marta Panicucci

L’Ungheria: Carta straccia il Trattato di Dublino

Ventimiglia ovunque: la solidarietà è un’arma, la libertà è senza confini!

Presidio permanente No Borders – Ventimiglia

 

Giornata di iniziative ed azioni diffuse sui territori contro la repressione, per la costruzione di geografie alternative e solidali.

5 reasons Europe is failing on migration


By Jacopo Barigazzi

 

Everyone agrees the situation is critical. But it’s also very complicated.

In 20.000 in piazza a Vienna
in segno di solidarietà
con i migranti


Muri di impotenza


di Ida Dominijanni


Siamo pronti a scendere in piazza per salvare Schengen?

Senza la libera circolazione delle persone, l’Europa diventa una trappola, soprattutto per i giovani.

Migranti: Ban Ki-moon convoca l’Assemblea Onu. E il dito è puntato contro l’Europa divisa


A Belgrado migliaia di profughi abbandonati al loro destino

Europa, crisi migranti: "nessuna soluzione

militare" dice un funzionario ONU



Il 23 agosto è la giornata internazionale per la memoria della Tratta degli Schiavi e per la sua Abolizione, patrocinata dall’UNESCO, in ricordo della notte tra il 22 e il 23 agosto 1791 a Santo Domingo dove vi fu prima rivolta contro il commercio e la tratta degli schiavi.


23 agosto, giornata internazionale della memoria della tratta degli schiavi e della sua abolizione





Notiziegeopolitiche - ago 20th, 2015 - La decisione dell’Ungheria di edificare una barriera lungo il confine serbo ha spinto profughi e migranti, specialmente provenienti dalla Siria, a tentare di arrivare in Germania attraversando i paesi balcanici. Il sud della Macedonia sta conoscendo in queste ore una pressione senza precedenti, con migliaia di profughi che assalgono i treni e che si trovano in condizioni disperate, dove anche le misure igieniche sono precarie. Il governo di Skopje ha decretato lo stato d’emergenza nel sud come pure ha annunciato di voler ricorrere ai militari per riportare ordine. In una nota del governo si legge che “In considerazione di una pressione crescente alla frontiera meridionale e di un flusso migratorio più intenso nel corridoio balcanico, si ritiene necessario un controllo più forte ed efficace nella regione frontaliera, dove si registrano passaggi illegali e massicci in provenienza dalla Grecia”. A quanto pare a poco servono i messaggi televisivi del governo tedesco studiati per invitare i migranti a non entrare nel territorio dell’Unione ed in particolare in Germania, tanto che si prevede un flusso attraverso i balcani per il 2015 di 130mila persone.

Errare è Umano

di Annalisa Romani


Arrivano i profughi!
di Andre Vltchek


Gli Stati Uniti pagano i trafficanti di immigrati in Europa?

di Maurizio Blondet

 

Sarebbero gli Stati Uniti a finanziare il traffico di migranti africani dalla Libia verso l’Italia.

Accuse dall’Austria agli Stati Uniti di finanziare l’esodo dei rifugiati verso l’Europa


Kos: una cartina di tornasole

I migranti nell’hotel abbandonato di Kos

Migliaia di migranti sbarcano sulle isole greche

Una lettera aperta alla Corte Costituzionale

Credo sia difficile sapere a prescindere ciò che è giusto e ciò che non lo è.

Questo articolo è fortemente critico verso le affermazioni di Papa Francesco, che io, personalmente, condivido, m'intristisce constatare che quando si tratta del nostro orticello diventiamo tutti xenofobi anche quelli che si dichiarano antifascisti.

Peccato!

leggi quì

L'uomo nella valigia.
Una lettera aperta al presidente della commissione europea

 

Egregio Presidente della Commissione Europea

...

Peppe Sini,

responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

“Di questo grande afflusso di rifugiati e di clandestini illegali verso l’Europa sono responsabili gli Stati Uniti ed i paesi europei che hanno partecipato nell’esecuzione di piani dementi attuati in paesi come Iraq, Libia e Siria” ha dichiarato ieri il presidente Milos Zeman nel corso di una intervista al giornale ceco, Blesk. leggi

ET IN ARCADIA EGO

 

Pogrom

 

di Annamaria Rivera

Come trasformare le migrazioni in una opportunità

di Luigi Manconi


MOAS, MSF e Sea Watch:
ricerca e soccorso indipendenti nel post-Mare Nostrum


di Paolo Cuttitta

Dall'Iraq 1991 allo Yemen tutti i dati racchiusi in questa tabella: 60 milioni di sfollati e rifugiati nel mondo, solo 600 mila "accolti" in Europa.

Una proposta di azione contro il razzismo

Ceuta, dove i migranti sono invisibili

 

La popolazione dell’enclave spagnola non vede, non sente e non parla dei migranti. Ma centinaia ogni giorno tentano di entrare nella “fortezza Europa”

23 giu 2015 - BBC News - A Calais un elicottero ha filmato migranti che tentano di salire a bordo di un camion. Un gran numero di migranti stanno cercando di entrare in auto e camion, facilitati da uno sciopero dei lavoratori dei traghetti francesi. Le navi non sono autorizzate a lasciare o entrare nel porto. Eurotunnel ha dichiarato di aver ridotto i propri servizi con treni navetta tra Calais e Folkestone e le code stanno crescendo sugli imbarchi per Dover. Guarda il video

Immigrazione chi vuole la distruzione degli stati nazionali?

AFP - alarabiya.net - 1 July 2015 - Nella prima metà del 2015, un numero record di 137.000 persone hanno fatto il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo verso l'Europa, la maggior parte di loro in fuga da guerre, conflitti e persecuzioni, le Nazioni Unite lo hanno riferito Mercoledì. "L'Europa sta vivendo una crisi di profughi marittimi di proporzioni storiche", ha detto l'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, aggiungendo che il numero di persone giunte fin sulle coste del continente aveva superato dell’83 per cento, nel primo semestre dell'anno, rispetto allo stesso periodo nel 2014.

La copertura mediatica della crisi dei migranti in Europa ignora la causa di fondo


Un efficace articolo di Russia Insider affronta la gravissima questione della copertura mediatica sulla migrazione che si rifugia in Europa, che nasconde accuratamente 

l’elefante nella stanza: le politiche aggressive della NATO che ne sono alla base.

Bruxelles vuole chiarimenti sull’annuncio dell’Ungheria
L’Ungheria annuncia la sospensione del regolamento di Dublino sui richiedenti asilo

Siamo tutti cittadini del mondo

Le ombre migranti del Sahel

 

di Mauro Armanino

Il mondo cambiato dalle migrazioni
17 cifre e dati che fanno capire la dimensione generale di un fenomeno che sta trasformando il mondo, molto oltre il nostro ombelico

La nuda vita

di Enrico Euli


L’odio

di Alain Goussot


Don Bizzotto: "I migranti? Alleati per superare la crisi, non capro espiatorio"

 

La dirompente riconferma di Zaia in Veneto non lascia alibi: la popolazione preferisce la sicurezza all'accoglienza. Lo storico fondatore dei Beati i costruttori di pace, reduce da un digiuno, ne prende atto e rilancia la sfida: "Il problema non è chi arriva da fuori, ma chi permette che miliardi di persone lavorino per arricchirne meno di un centinaio. E per di più devastando il pianeta terra: la riscossa deve arrivare ripartendo da questa prospettiva".


Essere di Lampedusa è un privilegio

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Migranti in trappola


Profuhi, accampamenti e bidonville...

 Dalle Stazioni di Milano, Roma e Firenze trasformate in accampamenti per migranti e profughi, affamati, malati ed illusi di proseguire il loro viaggio verso il Nord, si inizia a vedere quale sarà la fisionomia dell’Italia multiculturale e globalizzata, voluta dagli zelanti complici di Bruxelles e dell’ONU.  

Transitanti, quelli che se ne vogliono andare

Non sono più salito sul barcone per l’Europa

È tempo di recuperare un’idea: fratellanza

di Alain Goussot

Raniero La Valle: Per un'umanità indivisa

 

La metamorfosi di Aung San Suu Kyi


Chi sono i Rohingya?

di Fatema Ahmed


Piano approvato dai capi della difesa UE contro le “barche dei profughi”

Pubblicato da WikiLeaks il 25 maggio 2015


Il violento umanitarismo dell’Europa nel  Mediterraneo

di Bridget Anderson
e Luke De Noronha

Quello che vediamo nel Mediterraneo è un sintomo di problemi di gran lunga più gravi, problemi radicati nella disuguaglianza e nell’ingiustizia globale, nel capitalismo neo-liberale, nell’escalation delle guerre ai  margini  dell’Europa e alle molteplici crisi negli stati nazione e nei regimi di cittadinanza.

Dalla Siria ad Atene: l’inferno senza uscita di Rami

di Anna Clementi

 

Non ci vogliono ma non ci lasciano andare. Per il governo greco siamo invisibili, ma non appena proviamo ad andarcene dalla Grecia, torniamo ad esistere e non ci permettono di lasciare il paese”.

L’odissea dei Rohingya

 

I rifugiati fluttuanti ci stanno offrendo una visione del nostro futuro collettivo.


FERMIAMO LA STRAGE SUBITO!

L’Europa nasce o muore nel Mediterraneo

L’impegno e l’ipocrisia

 

di S. Ragusa

L’Italia presto in guerra

Secondo indiscrezioni rilevate dai principali organi di stampa, sembra che all’ONU si riuscirà presto a trovare un accordo per consentire all‘Italia e all’Unione Europea un intervento militare in Libia con lo specifico e limitato scopo di fermare la pirateria scafista e quindi l’enorme flusso di immigrati clandestini che partono proprio dalla Libia ma che arrivano da diversi paesi africani.


Perché Tripoli e Tobruk non vogliono i bombardamenti dei barconi.

Sfollati nel mondo, emerge il dramma del Medio Oriente e dell’Africa

 

Nel 2014, sono stati registrati 11 milioni di nuovi sfollati interni riferiscono il Norwegian Refugee Council e l’Unhcr. Il 60% di queste persone concerne cinque paesi: Iraq, Sud Sudan, Siria, Repubblica Democratica del Congo e Nigeria.

Nigel Farage: La Crisi Migratoria Libica è Stata Direttamente Causata da D. Cameron

Il leader dell'UKIP ha affermato che l'UK dovrebbe offrire rifugio ai cristiani provenienti dalla Libia, dopo che 700 persone sono morte conseguenza dell'ultimo disastro in mare

Noi e loro

di A. Ghebreigziabiher

 

“L’Italia ha sprecato l’opportunità di dare all’Unione europea un indirizzo diverso, basato sul rispetto dei diritti umani, sul contrasto alla discriminazione, e soprattutto su politiche a tema immigrazione che dessero priorità a salvare le vite umane“.

La guerra e le sue prossime vittime

 

I migranti, in particolare i profughi di guerra come i siriani, o tutti i cristiani intrappolati in paesi dove spadroneggiano le milizie armate collegate all’ISIS, sono le vittime sacrificali di un gioco molto più grande di loro, persino delle loro tragedie personali e collettive. Si può davvero dire che siamo nel corso di una guerra globale, di durata indefinibile, con tanti focolai che si possono riprodurre nei paesi più diversi, alimentata dalla crisi economica e dai risorgenti nazionalismi religiosi. In questa guerra le prime vittime sono i migranti, ma nel bersaglio ci sono anche le popolazioni europee, soprattutto quando affidano il loro destino a governanti incapaci di prevedere e di affrontare con tempestività questioni che, se lasciate incancrenire, possono degenerare e diventare disastri irreversibili.

Appello per il Primo Marzo 2015

Dal 2010 la giornata del Primo Marzo rappresenta un momento di riflessione e impegno contro le discriminazioni e lo sfruttamento nei confronti dei migranti.

Appunti dal mondo a km zero
di Francesca Borri

So che dovrei dire Cuba. Raccontare Cuba, fino a quando sono in tempo: sospesa tra i due mondi. Ma in realtà ho un solo proposito, per l’anno che viene. Forse dovrei dire Raqqa, Mosul. La Libia. Ma per il 2015, vorrei solo scrivere come questa foto qui.

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