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Giovedì 20 Agosto 2015

 

Il 23 agosto è la giornata internazionale per la memoria della Tratta degli Schiavi e per la sua Abolizione, patrocinata dall’UNESCO, in ricordo della notte tra il 22 e il 23 agosto 1791 a Santo Domingo dove vi fu prima rivolta contro il commercio e la tratta degli schiavi.

 


http://www.slysajah.com/

23 agosto 2013

 

23 agosto, giornata internazionale della memoria della tratta degli schiavi e della sua abolizione

 

La giornata di oggi è ricordata in tutto il mondo come quella della Memoria e del ricordo della tratta degli africani, Il cosiddetto commercio triangolare tra le Americhe, l’Europa e l’Africa da dove furono deportati piu’ di 20 milioni di esseri umani, gli schiavi. Non è una invenzione di nessuno, né delle elucubrazioni degli storici. E’ un tristissimo fatto realmente avvenuto. L’Africa ne era grande vittima.

Questi schiavi, donne e uomini deportati dal 15° sec. Al 18.°sec (1848, anno ufficiale dell’abolizione) . si sono stati quasi improvvisamente catturati dai negrieri, trafficanti/commercianti  e in alcuni casi con la complicità dei capi africani di allora e deportati nelle Americhe dove venivano impiegati nelle piantagioni di caffè, cacao, tabacco, canna da zucchero e quanto altro. Di questo olocausto africano molto orchestrato da alcune potenze europee in particolare modo dal Portogallo, Spagna, Inghilterra, Olanda, Francia (che nei secoli successivi diventeranno dei paesi colonizzatori) è ben documentato non solo dagli scritti e narrazioni, ma anche dai reperti storici. Molti di questi reperti testimoniali sono tutt’ora visitabili sulla Costa degli Schiavi, il Golfo della Guinea in Africa Occidentale. Ne cito solo alcune di queste fortezze, specie di prigioni fortificate dove le nostre sorelle e fratelli africani venivano legati e tenuti prigionieri in attesa della loro imbarcazione definitiva per le Americhe. Si tratta per esempio del Castello di Cape Coast ed Elmina in Ghana, Porto Seguro in Togo, Ouidah in Bénin, Île de Gorée in Senegal, Port Hartcourt in Nigeria.

  Questo è un fatto storico che ha sgnato e continuare a marcare il destino della terra africana in rapporto con l’America e l’Europa, nel bene e nel male. Non possiamo non ricordare dunque la Giornata di Oggi. Poiché noi africani, sappiamo quanto è importante la memoria senza la quale la storia è violenza, rabbia, tristezza, conflitti e rancore, è necessario ricordare questo evento. Ma soprattutto le storie, i volti e le grida di coloro che sono stati deportati di cui molti non erano nemmeno arrivati a destinazione, perché furono letteralmente gettati nell’oceano atlantico perché ritenuti malati oppure troppo rebelli.

Ma il nostro ricordo di oggi ci consente anche di continuare a lottare per sradicare la catena di schiavitu’ che sta lentamente avvolgendo milioni di persone fuori e nel cuore delle nostre città facendole diventare dei cittadini invisibili e dunque vulnerabili spesso con il sacrificio della propria vita. I dati su questo orribile fenomeno sono in crescita.

 Questi dati tra l’altro recentemente diffusi dalla organizzazione Save the Children  ci dicono che ci sono piu’ di 5 milioni i bambini schiavizzati e venduti in Europa, soprattutto per il commercio degli organi umani e per il  lavoro “nero”, lavoro disumano. La Memoria ci deve tornare maestra dell’esistenza nostra e anche di coloro che convivono con noi sulla Terra-Madre. Le culture classificate primitive hanno molto da insegnarci in queste cose.

Quello che a me preme personalmente è nel ricordare la riccorrenza di oggi, riportare la nostra attenzione sull’attualità cruda e ruda del fenomeno della tratta dei bambini e delle donne da una parte all’altra del pianeta. Tuttavia, ritengo che volessimo debellare questo flagello che non appartiene solo ai paesi economicamente poveri ma anche in quelli opulenti e ricchi, non ci vorrebbe molto per farlo. Si dispone di maggior informazione cosi’ come delle normative di tutela e di protezione delle persone. Soprattutto le piu’ fragili e deboli. E’ dunque importante riprendere in mano la serie di campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di consapevolizzzione delle vittime del fenomeno stesso in ogni sua sfacettatura. Quello che probabilmente ci manca è il coraggio e l’audacia di denuncia e di proposta.

 


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agosto 23, 2012

 

Giornata Mondiale in ricordo della tratta degli schiavi e per la sua abolizione

 

La notte tra il 22 e il 23 Agosto 1791 a Santo Domingo si scatenò una rivolta destinata a fare la storia e a segnare un “punto di non ritorno” verso l’abolizione della tratta degli schiavi.

La sollevazione, guidata da Toussaint Louvertoure, fu la prima nella storia che vide prevalere le ragioni degli schiavi contro le “ragioni” degli oppressori. Nel giro di tredici anni, il processo portò all’abolizione della tratta e alle prime forme di emancipazione dalla schiavitù.

Tale percorso, incredibilmente, con molta difficoltà può dirsi concluso, ancora oggi, all’inizio del XXI secolo. L’OIM, Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, sostiene che, al mondo, ogni anno, almeno tre milioni di esseri umani sono “reclutatati o costretti a spostamenti attraverso l’inganno o la coercizione, allo scopo di sfruttarne il corpo o parti di esso”.

In Africa, spesso, la sedimentazione di rapporti sociali e tradizioni ancestrali porta la schiavitù a manifestarsi in forme tradizionali, violente e deprivanti, a maggior ragione ai danni delle donne e dei bambini. In Mauritania, in particolare, la schiavitù, sanzionata come reato penale solo nel 2007 ma praticata da secoli, sin dai tempi delle prime conquiste arabo-berbere e tenuta in vita dal colonizzatore francese, è ancora oggi estremamente diffusa e chi si batte contro la sua pratica, inumana e degradante, è messo ai margini della società, quando non perseguito e sbattuto in carcere.

Oggi, Biram dah Ould Abeid, presidente della più rilevante organizzazione anti-schiavista del Paese, IRA Mauritania (Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abrogazionista), è in carcere dallo scorso 29 Aprile, sono ormai quattro mesi, insieme con altri sette attivisti, a seguito di una manifestazione nonviolenta contro la schiavitù.

Ecco perché la “giornata internazionale per il ricordo della tratta degli schiavi e della sua abolizione”, proclamata dall’UNESCO, vuole imprimere la tragedia della tratta degli schiavi nella memoria di tutti e tutte, con lo scopo di costituire l’opportunità per una comprensione delle cause storiche, delle modalità e delle conseguenze di questa tragedia, e per un’analisi dei rapporti sociali, politici e culturali ai quali essa ha dato luogo tra Africa, Europa ed America.

Inizialmente, la giornata internazionale per il ricordo della tratta degli schiavi e della sua abolizione è stata celebrata in un piccolo numero di Stati, in particolare ad Haiti e in Senegal. Forse per questo, oltre che per la concomitanza con il periodo estivo, la ricorrenza non è ancora entrata pienamente nel calendario civile dei Paesi occidentali.

Nondimeno, il Direttore Generale dell’UNESCO invita ogni anno i ministri della cultura di tutti gli Stati membri ad organizzare eventi in questa data, coinvolgendo l’intera popolazione dei rispettivi Paesi e in particolare i giovani, gli educatori, gli intellettuali.

Come ha ricordato, in occasione della ricorrenza del 2004, il Direttore Generale, Koichiro Matsuura: «La data, 23 Agosto, si riferisce all’insurrezione iniziata nella notte tra il 22 e il 23 Agosto 1791 sull’isola di Santo Domingo, guidata da Toussaint Louvertoure, il primo generale maggiore di colore. L’insurrezione portò alla prima decisiva vittoria nella storia dell’umanità degli schiavi contro gli oppressori. Così il 23 Agosto nel 2004 si commemorano due eventi chiave: la rivolta del 1791 e la sua conclusione nel 1804.

«La giornata offre l’opportunità di riflettere sulle cause storiche, le modalità e le conseguenze di quella tragedia senza precedenti che fu la schiavitù e la tratta degli schiavi, una tragedia che fu nascosta per molti anni e che è ancora da scoprire appieno. Essa offre inoltre un’opportunità di comprendere più chiaramente i rapporti che la tratta degli schiavi ha generato nel mondo tra le diverse popolazioni coinvolte.

«Essa non solo ha spezzato la vita di milioni di esseri umani, sradicati dalla propria terra e deportati nelle condizioni più disumane, ma ha anche causato scambi culturali che hanno profondamente e durevolmente influenzato le morali e le credenze, le relazioni sociali e la conoscenza in diversi continenti.

«Attraverso la divulgazione e l’ammissione del grande impatto culturale operato dalle vittime di questo crimine contro l’umanità, ci si propone di contribuire alla decostruzione dei pregiudizi razziali e alla lotta contro le ideologie dell’intolleranza. In definitiva, si mira a promuovere un dialogo tra le culture che sia rispettoso delle differenze e basato sui valori della tolleranza, della uguaglianza e della condivisione».


http://www.sancara.org/

martedì 23 agosto 2011

 

Giornata Internazionale per il ricordo della tratta degli schiavi e la sua abolizione

Vi è il rischio che questa giornata della memoria, voluta dall'UNESCO, per ricordare una tragedia dell'umanità, trascorra in sordina, in questo periodo estivo e alle prese con questioni nazionali e internazionali di grande rilievo.

E' bene invece sottolineare come questo esercizio di memoria sia fondamentale, non solo per richiamare un dramma a lungo occultato o sconosciuto, ma per ricordare a noi e alle giovani generazioni come l'uomo può essere crudele e come l'economia mondiale e i luoghi dove essa si è sviluppata affondino le loro radici sullo sfruttamento e sulla tratta degli esseri umani.

La giornata commemora la notte tra il 22 e il 23 agosto del 1791, quando a Santo Domingo vi fu la prima grande rivolta degli schiavi, guidata da Toussaint Louvertoure, il primo generale maggiore di colore, che segnò la prima vittoria degli schiavi contro gli oppressori.

Gli studi sulla tratta atlantica degli schiavi, che durò con diversa intensità oltre tre secoli, non sono stati ancora in grado di quantificare con precisione il numero degli schiavi africani forzatamente portati sulle coste del continente americano. Si parla comunque di un numero tra i 9,5 e i 13 milioni di individui che sbarcarono nelle Americhe. Date le crudeli condizioni di trasporto e la lunghezza del viaggio, sono stati circa 20 milioni gli uomini e le donne che furono imbarcati sulle coste africane.

 

Dedichiamo allora in questa giornata un pensiero o un momento di riflessione a questa tragedia che non possiamo dimenticare e non possiamo più tollerare.

 

Perchè se è vero che la schiavitù è stata ufficialmente abolita sul finire del XIX secolo, ancora oggi la schiavitù e la tratta degli esseri umani, esistono e spesso molto vicino ai nostri occhi.

 

L'UNESCO ogni anno invita i Ministri della Cultura di tutti gli stati membri ad organizzare eventi in questa data, coinvolgendo la popolazione ed in particolare i giovani. Spiace vedere che nel nostro Paese, nel sito istituzionale dei Beni Culturali non vi sia traccia di questa giornata. Del resto non mi sembra di aver visto neppure nei giornali il minimo accenno alla questione.Vi sono invece in Italia eventi organizzati principalmente dall'UNESCO.

(A mò di esempio vi segnalo il sito del Museo Nazionale di Liverpool, con tutte le iniziative di questi due giorni).

 

L'11 agosto 2010, quando morì il produttore televisivo David Wolpert, scrissi questo post per ricordare lo sceneggiato che aveva prodotto, Radici, che alla fine degli anni 70' fece conoscere al grande pubblico italiano il dramma della tratta degli schiavi.

 

 

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