http://www.huffingtonpost.it/

16/09/2015

 

Emergenza profughi, in marcia verso la Croazia ma il governo avverte: c'è il pericolo di 51.000 mine al confine

di Giacomo Talignani

 

 

Dear refugees: Welcome to Croatia#Attantion

Refugees are coming form Serbia to Croatia , Please make attention there is some land in Croatia had Minefield, many minefields were not marked ...so tread carefully and stick to clearly visible roads, highway and railway and local roads are totally secure...!

 

Ogni giorno c'è un nuovo ostacolo per i profughi in cerca della libertà, anche il rischio di poter saltare in aria. Centinaia di profughi bloccati al confine serbo-ungherese stanno organizzandosi (150 hanno già attraversato il confine) per raggiungere la Croazia come nuovo corridoio verso nord. La stessa Croazia però ha lanciato l'allarme: nei campi e nelle zone che i rifugiati potrebbero attraversare ci sono 51.000 mine inesplose risalenti alla guerra dei Balcani.

Un pericolo enorme al quale le autorità croate stanno cercando di provvedere: oltre all'avviso e ai cartelli hanno inviato alcuni esperti di sminamento vicino al confine con la Serbia, dove centinaia di migranti stanno attraversando la frontiera a piedi in queste ore. L'obiettivo è quello di rendere sicuri i campi minati rimasti in condizione di estremo pericolo dalla guerra degli anni Novanta. "La polizia ci ha contattati e abbiamo inviato una squadra al confine nell'est della Croazia" ha spiegato alla Reuters un funzionario del centro croato di sminamento.

In mattinata il primo ministro croato Zoran Milanovic aveva annunciato di voler garantire il libero passaggio dei rifugiati attraverso la zona croata per le persone provenienti dalla Serbia (i più diretti in Germania, Austria e poi verso i paesi Scandinavi).

Sulle pagine "Refugee Welcome in Croatia" dei social network sono subito apparsi, con tanto di mappa, i consigli delle zone da evitare e delle arterie da non attraversare per il pericolo mine. Gli attivisti hanno diffuso le mappe per indicare le mine piazzate: riportano macchie rosse lungo tutto il tratto del fiume Drava a nord di Osijek (dal confine serbo a quello ungherese) ma anche per una quindicina di chilometri a sud-est di Vinkovci e in altre cinque aree del paese, meno estese.

 

Negli ultimi anni più di 500 persone sono state uccise dalle mine della guerra serbo croata del 1991-95, come riporta il Croatian Mine Action Centre (cromac). La maggior parte delle aree a rischio è stata sminata ma si suppone che l'1% del territorio croato sia ancora pieno di pericolosi ordigni. Un nuovo terribile ostacolo verso il futuro.

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