Fonti: HispanTV

Diepresse

http://www.controinformazione.info/

06 Sett 2015

 

L’Opposizione austriaca denuncia la responsabilità degli Stati Uniti e della NATO nella crisi migratoria che sta sconvolgendo l’Europa

Traduzione e commento di Luciano Lago

 

“Gli USA e la NATO hanno distrutto l’Iraq e la Libia con i loro interventi militari, le loro bombe ed i loro missili. Hanno dato sostegno economico logistico e militare all’opposizione del presidente Al-Assad in Siria ed ai gruppi terroristi. In questo modo hanno reso possibile la distruzione, il caos e la sofferenza nella regione”, ha dichiarato Heinz-Christian Strache, il leader del Partito della Libertà principale partito di opposizione in Austria, in una nota pubblicata anche sulla sua pagina personale di Facebook.

 

Allo stesso modo Heinz-Christian Strache, ha rigettato la proposta fatta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama per il quale l’Europa dovrebbe assumersi la responsabilità principale davanti all’affluenza dei richiedenti asilo che provengono dalle zone afflitte dai conflitti in Medio Oriente ed in Africa del Nord.

 

“Gli Stati Uniti da decenni appiccano incendi in Medio Oriente e poi hanno la sfacciataggine di attribuire all’Europa la responsabilità del flusso dei rifugiati”, ha scritto l’esponente di opposizione austriaco.

Nella stessa giornata migliaia di rifugiati sono arrivati in Austria negli autobus messi a disposizione dall’Ungheria, dopo vari giorni di protesta per il rifiuto dell’Ungheria di permettere la partenza dei treni con destinazioni internazionali. Secondo le informazioni dei media locali, nella capitale austriaca Vienna, grandi gruppi di profughi e richiedenti asilo sono saliti sui treni diretti verso la Germania ed alla fine del giorno sono arrivati nella città tedesca di Monaco, dove saranno distribuiti in altre città del paese.

 

L’allarmante cifra di 340.000 persone che sono arrivate alle frontiere europee ha suscitato una crisi di rifugiati senza precedenti nel vecchio continente.

Mentre nell’Unione Europea si discute sul problema delle quote da assegnare per l’asilo ad ogni paese e la chiusura delle frontiere, il mondo contempla le immagini di persone disperate in Ungheria, che cercano di salire su un treno con destinazione in Germania o in Austria.

 

I media europei, in questa situazione di emergenza, in genere parlano di “grave crisi umanitaria” e di necessità di rivedere le politiche di immigrazione ma si guardano bene dal parlare apertamente delle cause che l’hanno provocata.

Nello scorso 19 di Agosto, Katerina Konecna, deputata della Repubblica Ceka al Parlamento europeo, ha affermato che le politiche degli USA in Medio Oriente ed in Africa del Nord provocano “in grande misura” la crisi migratoria europea. Si aggiungono a queste voci le dichiarazioni del Presidente Russo Vladimir Putin, il quale, di recente, ha sottolineato che la crisi migratoria che vive l’Europa è il risultato “prevedibile” delle politiche erronee dell’ Europa che segue ciecamente la politica di intervento militare di Washington e le misure di immigrazione adottate negli Stati Uniti.

 

In questo contesto i governi europei si rimpallano le responsabilità dell’accoglienza e scaricano soltanto su alcuni paesi l’onere di ricevere ed assistere le masse di migranti in arrivo e questo segna inevitabilmente il fallimento dell’Unione Europea che si dimostra una aggregazione di paesi senza una politica comune che non sia quella di asservimento alle direttive degli Stati Uniti ed alle regole economiche imposte dai potentati finanziari sovranazionali.

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