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set 1st, 2015

 

L’Ungheria non sa che fare e accusa Merkel. Carta straccia il Trattato di Dublino

di Guido Keller

 

Si fa sempre più caotica la situazione dei migranti in Ungheria, per cui le autorità, appurata l’assoluta inutilità (a dire il vero prevista) della barriera di 176 chilometri voluta dal premier Viktor Orban lungo il confine con la Serbia, stanno facendo di tutto per far transitare i profughi verso ovest.

Almeno 50mila migranti nel solo mese di agosto sono entrati in Ungheria nel tentativo di raggiungere la Germania, dove la cancelliera Angela Merkel si è detta disponibile ad aprire le frontiere e a concedere gli asili.

La massa di migranti, ingrossata di 2mila persone al giorno in fuga soprattutto dalla Siria, ma anche dall’Iraq e dall’Afghanistan, ha letteralmente intasato la stazione di Budapest, da dove sono partiti alcuni treni appositi diretti verso l’Austria: i migranti, tra i quali molti genitori con i bambini, hanno regolarmente acquistato il biglietto per il viaggio mettendosi in coda per ore, ma la situazione è divenuta insostenibile al punto che le autorità hanno sgomberato e chiuso la stazione di Keleti per circa un’ora, bloccando sia i treni in partenza che quelli in arrivo.

Vi è stata quindi una manifestazione spontanea di centinaia di profughi che urlavano “Deutschland, Deutschland”, ma non vi sono stati momenti di particolare tensione.

Il portavoce del governo ha spiegato che l’Ungheria sta cercando di applicare la normativa secondo cui i profughi, ma le autorità si sono dovute arrendere davanti ad una massa in fuga dalla guerra. Il premier Viktor Orban sarà domani a Bruxelles per vedere il capo della Commissione Ue Jean Claude Juncker.

Il vicepremier ungherese Janos Lazar è intervenuto in Parlamento per incolpare Frau Merkel del caos e dei disordini avvenuti alla stazione Keleti di Budapest, poiché l’apertura della Germania ai profughi avrebbe, a suo giudizio, convogliato il flusso migratorio verso l’Ungheria. La realtà è ben diversa, dato che la barriera di rete e filo spinato è stata stesa ben prima che il governo di Berlino annunciasse la sua disponibilità a dare asilo ai profughi, per cui gli ungheresi già si aspettavano l’arrivo dei migranti, i quali sono partiti dal Medio Oriente ed hanno attraversato Grecia, Macedonia e Balcani con mezzi di fortuna se non a piedi.

Ieri a Vienna sono giunte 3.650 persone, le quali hanno continuato il viaggio verso Salisburgo e da lì verso Monaco di Baviera, dove già sono giunte in 2.500.

Di certo non sta funzionando il Trattato di Dublino, secondo cui i profughi dovrebbero essere registrati, gestiti e accolti nel paese dove giungono, ma va detto che sia la Grecia che l’Ungheria sono sottoposte ad una pressione migratoria senza precedenti, come pure l’Italia per quanto riguarda gli sbarchi sulle coste meridionali.

E’ necessario quindi rivedere i trattati, le procedure e la distribuzione dei profughi in quote, cosa chiesta in primis dal premier italiano Matteo Renzi e condivisa con decisione dalla cancelliera tedesca, per cui il 14 settembre la questione migranti sarà discussa al vertice Ue. E Merkel ha già avvertito che “Se non riusciremo a distribuire in modo equo i rifugiati, allora la questione Schengen sarà di nuovo in agenda per molti”. “Non è giusto – ha aggiunto – che soli tre o quattro Paesi assorbano quasi tutti i rifugiati”.

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