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12 Giugno 2015

 

Profuhi, accampamenti e bidonville: il prossimo futuro dell’Italia

di Luciano Lago

 

Dalle Stazioni di Milano, Roma e Firenze trasformate in accampamenti per migranti e profughi, affamati, malati ed illusi di proseguire il loro viaggio verso il Nord, si inizia a vedere quale sarà la fisionomia dell’Italia multiculturale e globalizzata, voluta dagli zelanti complici di Bruxelles e dell’ONU.  

 

Vedi: l’ONU predispone il piano di ripopolamento per l’Italia

 

Il governo Renzi Alfano ha voluto adempiere a tutte le direttive che provenivano dagli organismi sovranazionali a cui si è sottomesso, obbediente come una pecora: la Commissione Europea di Bruxelles, l’ONU dell’impagabile Ban Ki Moon, il Dipartimento di Stato di Washington ed il Vaticano.

Questi organismi hanno imposto all’Italia di accogliere tutti i clandestini ed i profughi in arrivo dal mare, in attuazione del piano di ripopolamento predisposto da molto tempo per l’Italia. Il governo Renzi Alfano ha prontamente obbedito ed anzi ha fatto di più: non si è limitato ad accogliere ed a trasbordare dai barconi tutti i migranti in arrivo ma ha inviato le navi della Marina a prelevare i migranti fino a due miglia dalla costa libica, creando così un efficiente servizio traghetti, ammirato in tutta l’Africa, che ha incentivato ancora di più le partenze e gli imbarchi per l’Italia di centinaia di migliaia di africani, mentre altri milioni aspettano il loro turno, dalla Nigeria, al Sudan dall’Etiopia all’Eritrea. Aspettano l’occasione per partire ed imbarcarsi per l’Italia attraverso il “corridoio libico”.

Un sistema che ha favorito enormemente il business degli scafisti e delle mafie che trafficano sulla pelle dei migranti e che ha consentito alle cooperative vicine al PD di ottenere appalti e soldi a palate per occuparsi dell’assistenza e dell’alloggio (vedi” mafia capitale”).

Adesso ne vediamo le conseguenze: centinaia o migliaia di disperati, anche con bambini incolpevoli, che dormono sui cartoni per giorni, accampati dentro le stazioni o nei giardini all’esterno, fanno i loro bisogni in strada, alcuni di loro malati di scabbia e di altre malattie infettive, mentre pochi volontari accorrono a dare sollievo a questa gente.

Si tratta per lo più di etiopi ed eritrei, ma anche di sudanesi, senegalesi, ghanesi ed altri che vengono dai centri di accoglienza da cui sono fuggiti per non farsi identificare, altri ancora sono quelli sgomberati di alcuni campi abusivi della capitale o di altre città. Sono tutti o quasi senza documenti ed intenzionati a ripartire per raggiungere località del nord Europa ma sono stati ingannati da chi gli ha fatto credere che in Italia ci fosse posto per tutti e che dall’Italia si potesse ripartire per andare in Germania, in Norvegia, Danimarca ed altre nazioni del Nord Europa.

Di fronte a questa massa di clandestini e di profughi l’Europa ha chiuso la porta in faccia al governo Renzi, accusato di incompetenza nella gestione dei flussi, e con questo pretesto la polizia austriaca tedesca, francese e belga rispedisce indietro tutti i clandestini che cercano con ogni mezzo di passare il confine.

Ancora una volta si dimostra la demagogia illusa e criminale di quanti ci parlavano ad ogni piè sospinto di una “magnifica Europa” della solidarietà e dell’integrazione. L’Europa dei banchieri apre le porte ai capitali, ai denari ed alle multinazionali ma le chiude inesorabilmente in faccia ai migranti che arrivano dall’Italia.

Facile prevedere che presto si creeranno le baraccopoli ed i campi profughi nelle periferie delle città italiane che saranno sempre più simili alle città del terzo e quarto mondo, del Pakistan, del Bangla Desh, della Nigeria. La prima ondata dei migranti ha ottenuto alloggio, a volte anche di lusso, negli Hotel di 3 o 4 stelle, la seconda ondata andrà nei campi profughi allestiti in fretta e la terza ondata finirà nelle baraccopoli. Si tratta di milioni di persone e non esiste soluzione ad una invasione di massa di questo genere.

Questo il prossimo futuro voluto dalla politica demagogica e criminale del PD di Renzi e dei suoi complici, al servizio degli organismi mondialisti e sovranazionali che hanno voluto la disgregazione di questo paese, una volta bellissimo ed ammirato. Non ci vuole molto a prevedere che crollerà il turismo, poco interessato a vedere baraccopoli accanto alle vestigia della romanità e del Rinascimento, aumenteranno le tensioni sociali, l’insicurezza nelle strade, gli affari delle mafie con sfruttamento e traffici illeciti, peggio sarà il racket delle prostituzione e dell’accattonaggio.

Lo statista fiorentino si gode intanto il suo “successo” nei consessi internazionali, imbonisce di chiacchiere gli italiani ed attua le riforme che sono dettate dai suoi referenti: il Jobs Act, il Salva Italia, nuova scuola, le pensioni, lui si occupa di sopprimere i diritti sociali, di rinnovare le sanzioni alla Russia e presto farà sottoscrivere il TTIP per dare il colpo di grazia alle imprese italiane, agli agricoltori ed agli artigiani.

Una domanda sorge spontanea: i cittadini italiani incolpevoli, quelli che lavorano, pagano le tasse vessatorie e fanno il loro dovere, si meritavano di entrare iconsapevolmente in una prospettiva di paese del terzo e quarto mondo? Questa è la prospettiva a tutti gli effetti di un paese resosi colonia dei potentati sovranazionali che hanno deciso per tutti noi.

A nostro avviso, tutti coloro che hanno retto il gioco credendo a tutto, alle televisionì ed ai giornali del sistema, agli imbonitori televisivi, a quelli della “luce in fondo al tunnel”, agli altri del “facciamo sacrifici e le riforme”, quelli che esortavano a “cedere la sovranità”, quelli che non davano retta a coloro, pochi ed isolati, i quali avvertivano del prossimo disastro e venivano emarginati e derisi come “complottisti” e “catastrofisti”, quelli che votavano per i partiti come il PD di Renzi, e credevano alle chiacchiere dei Monti, dei Letta, dei Napolitano e compagnia bella, bene oggi sono ugualmente corresponsabili del disastro Italia. Niente avviene per caso ed i latini con estrema saggezza dicevano: “quisque faber fortunae suae”.

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